Rosatom: Chernobyl sembrerà un fuocherello rispetto a un attacco alla centrale nucleare di Kursk
Il 6 settembre si è tenuto a Kaliningrad un altro ciclo di consultazioni interdipartimentali tra la Federazione Russa e l'International atomic energy agency (Iaea), le delegazioni erano guidate dal direttore generale di Rosatom, Alexey Likhachev, e dal direttore generale dell'Iaea Rafael Grossi e hanno discusso soprattutto della sicurezza delle centrali nucleari russa di Kursk e di quella ucraina di Zaporozhskaya occupata dai russi.
Likhachev ha sottolineato che «La centrale nucleare di Kursk continua a funzionare in modalità normale», cosa che Rafael Grossi haverificato in prima persona durante la sua visita del 27 agosto. Il capo del gigante nucleare statale russo ha anche chiesto a Grossi «Una risposta appropriata in merito ai recenti attacchi all'impianto da parte del regime di Kiev».
Per quanto riguarda la centrale nucleare di Zaporozhskaya (la più grande d’Europa) Likhachev ha confermato che «La parte russa sta adottando tutte le misure necessarie per garantire il funzionamento sicuro dell'impianto in mezzo alle crescenti provocazioni dell'Ucraina» e ha anche affrontato le questioni relative allo scambio di informazioni tra il team dell'Iaea nella centrale nucleare e le agenzie russe.
Grossi ha condiviso la sua valutazione della situazione nelle due centrali nucleari e ha fornito dettagli sulla rotazione regolare degli esperti Iaea a Zaporozhskaya, avvenuta il 4 settembre, quando rossi ha ispezionato l'impianto, inclusa la torre di raffreddamento che è stata danneggiata durante un attacco l'11 agosto.
Governo russo e Iaea hanno ribadito il loro impegno a mantenere comunicazioni e consultazioni regolari anche in futuro.
Ma. dopo l’incontro con Grossi, rispondendo ai giornalisti russi sulle conseguenze di un ipotetico attacco contro la centrale nucleare di Kursk, il capo di Rosatom ha risposto che «Si tratta di una questione difficile dal punto di vista psicologico. In caso di azioni sconsiderate, dobbiamo parlare delle conseguenze per la Russia, l'Ucraina, la Bielorussia, l'Europa, la Turchia e di un intero pezzo di pianeta Terra intorno al Mar Nero. E’ una questione difficile, riguarderà tutti. La mia risposta è che Chernobyl sembrerà un fuocherello rispetto a quello che accadrebbe se ci fosse un attacco militare [...] contro un reattore RBMK-1000 [condensatore ad alta potenza] funzionante, utilizzato nella centrale nucleare di Kursk».
Secondo Lijachev, «Non c'è dubbio che il regime di Kiev avesse intenzione di attaccare e prendere l'impianto (Proprio come hanno fatto i russi a Zaporozhskaya, ndr). Solo grazie all'eroismo e al coraggio delle forze armate, della guardia nazionale e della guardia atomica, questo non è avvenuto. L'impianto di Kursk funziona normalmente.
Grossi ha ricordato ai russi perché intendessero anche gli ucraini: «Non si può permettere che avvenga un attacco contro le centrali nucleari. L'ho detto a Zaporozhia, l'ho detto a Kiev, lo dico adesso a Kaliningrad: le centrali nucleari non potranno mai essere un obiettivo legittimo in un conflitto armato. Pertanto, da parte sua, l'agenzia offre misure e strumenti per evitare situazioni che sono inaccettabili per tutte le parti. L'attenzione riservata alla questione della sicurezza nucleare negli impianti nucleari non può essere allentata. L’Iaea continuerà a collaborare con la Russia nei settori dell'energia nucleare. E voglio dire che abbiamo concordato che in una serie di settori l'Iaea non farà altro che espandere il dialogo e la cooperazione con la Russia».
Non a caso, prima dell’incontro con Grossi, il 3 settembre, Lijachev aveva ricordato all’Iaea e alla lobby nucleare globale che «L'attacco contro la centrale nucleare, situata nella provincia di Kursk, potrebbe essere un duro colpo contro l'intera industria dell'energia nucleare del pianeta. L’Iaea condivide l'idea che un possibile attacco a questa centrale nucleare potrebbe causare danni irreparabili allo sviluppo delle centrali nucleari e al settore dell'energia nucleare in tutto il mondo. Tanta preoccupazione e preoccupazione che abbiamo [...], credo che l'Iaea condivida questo punto di vista».
A Kaliningrad Rosatom e il governo russo hanno presentato all’Iaea le prove degli attacchi ucraini alla centrale nucleare e hanno aggiunto polemicamente: «In questo caso non può esserci alcuna ambiguità su chi li ha eseguiti, né da dove provenissero». Lijachov ha dichiarato che «Grossi si è impegnato a dare una risposta immediata dell'Iaea a qualsiasi manifestazione di aggressione contro le centrali nucleari di Kursk e Zaporozhia, che continuano a far parte dell'agenda dell'organizzazione».
Il 4 settembre l’Iaea aveva pubblicato oggi il nuovo rapporto “Two years of IAEA continued presence at the Zaporizhzhya nuclear power plant” sui suoi sforzi per garantire la sicurezza nucleare durante il conflitto in Ucraina. Il rapporto di 28 pagine evidenzia le sfide e i risultati delle attività dell'Iaea da quando Grossi il primo settembre 2022 ha lanciato la missione di control. Durante questo periodo, i team dell'Iaea sul sito hanno segnalato bombardamenti e attacchi di droni alla centrale nucleare che ha anche subito ripetute perdite di energia.
Il nuovo rapporto odierno fornisce anche informazioni sulla presenza continua dell'Iaea negli altri siti nucleari ucraini non occupati dai russi e dettagli sul programma completo di assistenza all’Ucraina.
Nella prefazione al rapporto, Grossi scrive che «La situazione presso la centrale nucleare di Zaporozhia resta precaria e molto fragile. A due anni dalla continua presenza dell'Iaea presso la centrale nucleare occupata di Zaporizhzhya, il nostro impegno per aiutare a prevenire un incidente nucleare rimane risoluto. In mezzo alle sfide e ai rischi significativi per la sicurezza nucleare, siamo fermi nella nostra missione di valutare la situazione e tenere informata la comunità internazionale».
Il rapporto è stato pubblicato mentre Grossi effettuava la sua quinta visita all’impianto nucleare nell'Ucraina meridionale – annessa alla Federazione Russa - durante la guerra. Dall’ultima volta che c’era stato, la centrale nucleare è stata colpito da attacchi di droni, ha subito perdite di linee elettriche e, ad agosto, un incendio ha causato danni significativi a una delle sue due torri di raffreddamento. «E’ chiaro che la torre di raffreddamento è stata danneggiata dall'incendio e potrebbe essere necessario demolirla - ha fatto notare Grossi - Continueremo a esaminare attentamente la questione per cercare di stabilire cosa è successo e quali saranno le conseguenze. Oggi è stato un passo importante in questo lavoro, poiché siamo stati in grado di vedere con i nostri occhi l'intera portata del danno. Avvenuto pochi mesi dopo che il sito è stato colpito da una serie di attacchi di droni, è un altro incidente che dimostra l'importanza fondamentale della presenza dell'AIEA sul sito finché questa guerra devastante continuerà. L'Iaea continuerà a svolgere il suo ruolo indispensabile nell'aiutare a scongiurare la minaccia di un incidente nucleare».
Grossi ha poi affermato che «Le valutazioni oggettive e imparziali della situazione fornite dai nostri team hanno dato un contributo significativo al mantenimento della sicurezza nucleare, della protezione e delle salvaguardie» e il rapporto esamina il risultato di misure simili messe in atto nelle centrali nucleari di Khmelnytskyy, Rivne e Ucraina meridionale, nonché nel sito di Chernobyl: «Il nostro lavoro in queste strutture rimane essenziale e sono immensamente orgoglioso del coraggioso lavoro che i team continuano a svolgere».
I team dell'Iaea di stanza nelle centrali nucleari di Rivne e dell'Ucraina meridionale e a Chornobyl hanno riferito che «Questi siti non hanno ancora ripristinato la connessione a tutte le loro linee elettriche esterne in seguito alle diffuse attività militari del 26 agosto, che hanno preso di mira le sottostazioni elettriche importanti per la sicurezza nucleare». I team hanno anche segnalato allarmi antiaerei nella maggior parte dei giorni di fine agosto: «Alla centrale nucleare di Khmelnytskyy, il team dell'Iaea ha sentito droni e spari nelle prime ore di mercoledì mattina e gli è stato detto di ripararsi. Il KNPP e l'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina (SNRIU) hanno riferito all'Iaea che i droni erano volati a pochi chilometri di distanza dall'impianto. Il team in questo sito ha effettuato la rotazione mercoledì».
La settimana scorsa, l’Iaea ha firmato un accordo con la Francia e l'Energoatom ucraina per quanto riguarda il supporto alle centrali nucleari ucraine: «L'Ucraina riceverà i pezzi di ricambio necessari per i generatori diesel di emergenza presso la centrale nucleare dell'Ucraina meridionale. In caso di perdita di energia esterna, le centrali nucleari contano su tali apparecchiature per fornire energia per un funzionamento continuo e sicuro. La loro manutenzione e funzionalità, inclusa la disponibilità di pezzi di ricambio, è essenziale per garantire il corretto funzionamento e prevenire un incidente nucleare dovuto alla perdita di energia esterna. Tale assistenza è stata fornita anche all'Ucraina nel 2023».
L'Iaea ha condotto 139 missioni di supporto e assistenza ai siti nucleari in Ucraina. Inoltre, l'assistenza completa dell'Iaea all'Ucraina ha facilitato 61 consegne di attrezzature per un valore di oltre 10 milioni di euro. L'Iaea ha anche continuato «Le sue vitali attività di verifica delle salvaguardie in tutta l'Ucraina, assicurando che non vi sia alcuna deviazione di materiale nucleare per scopi militari».
Tutto questo è l’ammissione intrinseca dell’estrema pericolosità del nucleare, soprattutto se viene a trovarsi su un fronte di guerra. Un’ammissione fatta a mezza bocca anche da Grossi: «Mentre conduco la mia quinta visita allo ZNPP e la decima in Ucraina dall'inizio del conflitto, desidero rassicurare la comunità internazionale che l'AIEA e io, in qualità di Direttore generale, continueremo a fare tutto il possibile nell'ambito del nostro mandato per contribuire a scongiurare un incidente nucleare o radiologico in uno qualsiasi degli impianti nucleari ucraini».