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La guerra un Russia e Ucraina minaccia le centrali nucleari di Kursk e Zaporizhzhya

Colpita una torre di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhya occupata dai russi
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

L’offensiva ucraina in territorio russo sta facendo temere un incidente nucleare nella centrale nucleare di Kursk che ha 6 reattori di due tipi diversi di reattori: RBMK-1000 e VVER-510. Due degli RBMK-1000 sono in stato di spegnimento e due sono pienamente operativi. Le due unità VVER-510 sono in costruzione e il direttore generale s dell’International Atomic Energy Agency (Iaea), Mariano Grossi, ha ricordato a ucraini e russi «I sette pilastri indispensabili per garantire la sicurezza nucleare durante un conflitto armato. Inoltre, sottolineo i cinque principi concreti per aiutare a garantire la sicurezza nucleare che sono stati stabiliti per la centrale nucleare di Zaporizhzhya nel contesto dell'attuale conflitto tra la Federazione Russa e l'Ucraina e che sono ugualmente applicabili in questa situazione. Questi includono, tra gli altri, l'imperativo di garantire l'integrità fisica di una centrale nucleare. Ciò è valido indipendentemente da dove si trovi una centrale nucleare».

Le cose non vanno meglio nella centrale nucleare più grande d’Europa, Zaporizhzhya, nell’Ucraina occupata dai russi, dove ieri gli esperti dell'Iaea Support and Assistance Mission to Zaporizhzhya (ISAMZ)  hanno visto un denso fumo scuro provenire dall'area nord-occidentale della centrale, dopo aver sentito numerose esplosioni nel corso della serata.

Il team Iaea è stato poi informato dai russi che ci sarebbe stato un attacco di droni a una delle torri di raffreddamento della centrale ma Grossi ha confermato che «Non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare». Per accertare l'entità e la possibile causa di questo attacco contro la centrale nucleare, l’ISAMZ ha chiesto l’accesso immediato alla torre di raffreddamento per valutare i danni.

Zaporizhzhya ha due torri di raffreddamento situate sul lato nord della vasca di raffreddamento, al di fuori del perimetro della centrale. L’Iaea sottolinea che «Le torri di raffreddamento vengono utilizzate durante il funzionamento dell'impianto. Il loro danno non ha un impatto diretto sulla sicurezza delle 6 unità in fase di spegnimento. Tuttavia, qualsiasi tipo di incendio sul sito o nelle sue vicinanze rappresenta un rischio di propagazione dell'incendio anche alle strutture essenziali per la sicurezza.

I gestori russi dell’impianto nucleare hanno confermato al team ISAMZ che «Non c’ è alcun rischio di elevati livelli di radiazioni, in quanto non vi è materiale radioattivo nelle vicinanze della presunta area di attacco». Il team Iaea ha verificato in modo indipendente i livelli di radiazioni e ha confermato che sono rimasti invariati.

Grossi ha ribadito che «Qualsiasi azione militare intrapresa contro l'impianto rappresenta una chiara violazione dei  cinque principi concreti  per la protezione della struttura, stabiliti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel maggio dello scorso anno. uesti attacchi sconsiderati mettono a repentaglio la sicurezza nucleare dell'impianto e aumentano il rischio di un incidente nucleare. Devono cessare subito».

Redazione Greenreport

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