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Goletta dei Laghi: in Piemonte fortemente inquinati 5 punti sul Maggiore e 1 nell’Orta

Osservato speciale il torrente Scarpia. Legambiente criticità, tutelare l’ecosistema lacustre
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Goletta dei Laghi ha iniziato il suo giro dei bacini lacustri in Piemonte  e tra il 1° e il 3 luglio, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato 14 punti tra il lago d'Orta e la sponda piemontese del lago Maggiore.

Sulla sponda piemontese del lago Maggiore sono stati campionati dieci punti: due in lago e otto in foci di torrenti o fiumi. Di questi punti, cinque sono risultati fortemente inquinati, e sono: lo sfioratore a lago su lungo-lago Marconi a Stresa, le foci del fiume Toce in località Fondotoce, del torrente San Giovanni in località Intra a Verbania (VCO), del torrente Vevera ad Arona e del fosso Arlasca, al confine tra Arona e Dormelletto (NO). Gli altri cinque punti, ossia le foci dei torrenti San Bernardino in località Intra a Verbania, Selvaspessa a Baveno (VCO), lo sfioratore del rio San Luigi in largo caduti di Nassirya ad Arona, la foce del fiume Erno a Lesa e il nuovo punto introdotto quest’anno collocato presso la foce del torrente Tiasca a Meina sono risultati entro i limiti di legge.  

Per quanto riguarda il lago d'Orta, sono stati campionati quattro punti tra il 1° e il 3 luglio: tre foci di canali o fiumi e un punto a lago. Di questi punti, uno è risultato fortemente inquinato, quindi con concentrazioni di escherichia coli o enterococchi intestinali molto più elevati dei limiti di legge. Il sito del campionamento risultato ben oltre i limiti è la foce Fiumetta in località Bagnella a Omegna (VCO). Gli altri tre punti (sfioratore lungo-lago a San Maurizio d'Opaglio, le foci dei torrenti Pellino a Pella e Pescone a Pettenasco (VCO) sono invece risultati entro i limiti di legge. Nota positiva: la foce del torrente Pescone, dopo tre anni di risultati al di sopra dei limiti di legge, quest'anno è risultato entro i limiti, al contrario della foce del Fiumetta che lo scorso anno era risultato entro i limiti, ma quest'anno è fortemente inquinata.  

Quest’anno il monitoraggio dei tecnici e delle tecniche di Goletta dei Laghi si arricchisce con gli “osservati speciali”, ossia i punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di affiancare la sensibilità e l’attenzione delle autorità ed enti competenti, ripetendo i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Per il Piemonte l’osservato speciale è il torrente Scarpia, a San Maurizio d'Opaglio (NO), per il quale i prelievi di aprile e maggio hanno confermato le criticità rilevate nei monitoraggi effettuati negli anni passati. Da troppo tempo perdura una situazione di forte inquinamento del torrente, le cui cause devono essere indagate da chi ci competenza. 

Silvia Scarafoni, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente, sottolinea che «Sui due laghi piemontesi Maggiore e d’Orta non si riscontrano grossi cambiamenti nel corso degli anni Una linearità che visti anche i risultati di quest’anno non ci conforta perché indica, in alcuni casi specifici, una cronicità in senso negativo probabilmente dovuta a problemi di depurazione». 

Alice De Marco, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ricorda che «I monitoraggi di Goletta dei Laghi che da anni promuoviamo sul Maggiore e sul lago d’Orta sono sia supporto che ulteriore strumento di valutazione a disposizione di associazioni, cittadini, istituzioni ed enti preposti al controllo Abbiamo stretto una collaborazione con Arpa Piemonte, imprese e istituzioni locali sulla tutela dell'ambiente lacustre, accendendo i riflettori sulla qualità delle acque interne. Il nostro contributo, infatti, si estende a progetti di ricerca sulla presenza di microplastiche nei laghi e all'Osservatorio per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Lo scopo è principalmente quello di pianificare l’adattamento delle zone lacustri, proponendo uno scambio reciproco con gli enti scientifici e il mondo accademico».  

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.