Copernicus, le intrusioni di polvere sahariana nell’atmosfera europea stanno aumentando
Durante la primavera boreale (marzo-aprile-maggio) del 2024, si sono verificati diversi eventi rilevanti per la composizione dell'atmosfera, secondo i dati raccolti dal Servizio di monitoraggio dell'atmosfera di Copernicus (Copernicus atmosphere monitoring service - Cams).
Tale servizio traccia regolarmente gli indicatori chiave della composizione dell'atmosfera in tutto il mondo, tra cui la qualità dell'aria superficiale in Europa, le emissioni di fumo dagli incendi boschivi e le concentrazioni globali di inquinanti atmosferici e gas serra.
I dati prodotti dal Cams sono uno strumento particolarmente utile, che consente agli Stati membri di elaborare nuove strategie per ridurre efficacemente l'inquinamento atmosferico, nonché di valutare i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi ambientali.
«Si tratta di un importante impegno dell'Unione europea per garantire una buona qualità dell'aria alla nostra società», spiega il direttore del Cams, Laurence Rouil.
In particolare, la primavera nell'Europa meridionale è stata dominata da ricorrenti intrusioni di polvere sahariana.
Tra il 1° marzo e il 31 maggio, Cams ha osservato diversi episodi in cui alte concentrazioni di particolato hanno attraversato il Mediterraneo. Uno degli episodi più significativi si è verificato tra il 22 e il 24 aprile e ha interessato in particolare la Grecia. A seguito di questo episodio, in molte parti della Grecia, compresa Atene, si sono verificati cieli di colore rosso e arancione.
«Le osservazioni mostrano un aumento dell'intensità e della frequenza di questi eventi in alcune zone dell'Europa negli ultimi anni», sottolineano da Copernicus.
Per quanto riguarda invece l’andamento della composizione atmosferica nel resto del pianeta, le emissioni da incendi boschivi e combustioni libere nel sud-est asiatico, tra gennaio e maggio, sono state meno intense nel 2024 rispetto agli anni precedenti, in termini di emissioni (tra cui carbonio, aerosol e inquinanti atmosferici) e di potere radiativo degli incendi (Frp); nonostante le emissioni inferiori alla media, gli incendi della stagione hanno però contribuito al degrado della qualità dell'aria in aggiunta ad altre fonti di emissione.
Diverse regioni del sud America tropicale, in particolare il Venezuela e i Paesi limitrofi, hanno invece registrato un aumento dell'attività degli incendi a causa delle condizioni più secche della fine del 2023.
Venezuela, Guyana, Suriname, Bolivia e lo stato brasiliano di Roraima hanno registrato valori record di Frp ed elevate emissioni di carbonio tra il 1° gennaio e il 15 maggio. Inoltre, dalla fine di marzo, il Messico e l'America centrale hanno registrato una notevole attività di incendi boschivi, che ha portato a emissioni di carbonio superiori alla media di questo periodo dell'anno.
Tra gli altri episodi rilevanti monitorati dal Cams negli ultimi mesi, spiccano l'inizio anticipato della stagione degli incendi in Canada; l’attività del vulcano Mount Ruang situato a Sulawesi, in Indonesia, come anche l'attività vulcanica della penisola islandese di Reykjanes.