Le 100 storie italiane dell’energia rinnovabile scelte da Enel e Symbola
Symbola ed Enel, in collaborazione con KEY - The Energy Transition Expo, hanno presentato il rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories”, dedicato alle tecnologie sviluppate nel mondo delle rinnovabili e che, dopo aver indagato l’innovazione made in Italy nelle filiere dell’e-mobility e dell’automazione, dell’economia circolare e delle life sciences, esplora, attraverso il racconto di 100 storie di innovazione, un sistema articolato di soggetti imprenditoriali, pubblici e del terzo settore, attivi nelle diverse parti della filiera: dalla manifattura (produzione di Prodotti e componenti e di Macchinari) alla Ricerca e Sviluppo, dalle attività di Progettazione e permitting a quelle legate all’Installazione e manutenzione, dallo sviluppo di Software e hardware al Fine vita, fino ad arrivare alla Promozione».
Dal rapporto emergono anche dati sorprendenti e politicamente quasi ignorati: «L'Italia è il secondo Paese produttore europeo, dopo la Germania, di tecnologie per le rinnovabili, con la sola eccezione dell'eolico, dove metà della produzione è danese». Ma nel 2023 la Vestas, azienda danese leader nel mercato dell'energia eolica, ha avviato nello stabilimento di Taranto (dove impiega oltre 1300 addetti), la produzione della pala più grande al mondo: la V236-15.0 Mwtm.
I rapporto evidenzia che «Parte delle tecnologie e componentistica prodotta nei confini nazionali è destinata all'export: con il 3% dell'export mondiale, il nostro Paese è il sesto Paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, Usa, Giappone e Hong Kong)».
In Italia la filiera delle rinnovabili conta 37.655 imprese. Di queste il 39,2% si occupa di installazione e manutenzione, il 13,8% di produzione di energia, il 12,3% di commercio, il 9,6% di manifattura, il 6,4% di affitto e gestione immobiliare e il 6,1% di consulenza, collaudo e monitoraggio. Quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Campania. All'interno di questa filiera, si distinguono quasi 800 imprese focalizzate nello sviluppo di tecnologie di punta: «Parliamo di un asset strategico per l'Italia – evidenziano Enel e Symbola - considerato che generano un fatturato di 12 miliardi di euro e occupano 37 mila addetti. Di queste, le aziende che operano prevalentemente o esclusivamente nella filiera (circa la metà del totale) sono in crescita sia in termini di valore della produzione che di sviluppo di nuove tecnologie: a fronte di un valore della produzione cresciuto del 14,3% tra il 2015 e il 2019 (contro il +7,8% registrato dai fornitori di energia e gas), i brevetti iscritti a bilancio sono saliti dell'176,6%. Dato particolarmente significativo, in un contesto che vede l'Italia sempre meno tra i leader nei brevetti su tecnologie del settore energetico».
Per quanto riguarda la produzione di macchinari, le aziende made in Italy piu' competitive hanno saputo rispondere alle richieste del mercato offrendo ai loro clienti soluzioni automatizzate per migliorare qualità ed efficienza produttiva, riducendo contemporaneamente i costi. Il rapporto sottolinea che «la filiera potrà ulteriormente trovare slancio grazie alla futura industrializzazione delle soluzioni in via di sviluppo da parte dei diversi centri di ricerca autonomi o interni alle aziende. Dai progetti volti a migliorare le soluzioni di stoccaggio migliorandone le capacità e la durata di accumulo dell'energia, riduzione degli ingombri o al miglioramento della sostenibilità riducendo l'impiego di metalli pesanti. Ma anche progetti di ricerca destinati a rendere più efficiente la produzione elettrica da fonte rinnovabile (come quelli volti allo sviluppo del fotovoltaico a concentrazione), ad automatizzare alcune attività manutentive degli impianti con il conseguente drastico abbassamento dei costi (vedi la pulizia dei pannelli fotovoltaici) e ad aumentare le capacità di sfruttamento di risorse naturali ad oggi ancora sottoutilizzate come, ad esempio, le onde marine. La componente manifatturiera della filiera, che si tratti di produzione di prodotti e componenti o di macchinari, si caratterizza per la sartorialità delle soluzioni offerte dalle imprese italiane, in virtu' della capacità made in Italy di promuovere soluzioni adatte alle diverse situazioni e alle esigenze della committenza».
Presentando il rapporto, il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, ha ricordato che «Il direttore esecutivo dell’Iea (International energy agency, ndr) Fatih Birol, nel 2023, ha dichiarato che l’85% della nuova potenza elettrica installata era da energie rinnovabili. La transizione verde aiuta un futuro più a misura d’uomo. Puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza fa crescere l’Italia la rende più libera, dà forza alla nostra economia e aumenta i posti di lavoro. Come è scritto nel rapporto sono 37.655 imprese che dichiarano attività legate alla filiera delle rinnovabili, circa il 13% in più rispetto all’anno precedente. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto. C’è un’Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile: il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C’è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel Manifesto di Assisi promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento di Assisi».
Il direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta, conclude: «Le 100 storie italiane di energia rinnovabile raccontano un’Italia di eccellenze che con idee, tecnologie avanzate e una filiera diffusa su tutto il territorio consentono al paese di essere tra i protagonisti della transizione energetica del continente. Siamo nel pieno di un percorso ancora lungo nel quale bisogna fare squadra, puntando con decisione sulle rinnovabili, per raggiungere gli sfidanti obiettivi climatici dell’agenda 2030. Occorre quindi continuare a investire su tecnologie e innovazione, sui sistemi di accumulo che garantiscono una gestione corretta dell’energia prodotta e sulla modernizzazione, resilienza e digitalizzazione delle reti che rappresentano l’architrave del sistema elettrico e della transizione energetica del Paese».