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Tozzi Green risponde alla lettera aperta delle ONG malgasce

«Notizie false in merito alle attività della Società in Madagascar e, nello specifico, sul progetto di riforestazione»
 |  Green economy

Il 16 maggio una coalizione di 21 organizzazioni contadine e della società civile del Madagascar ha inviato una lettera aperta a Tozzi Green, alle banche BIO (Belgio) e Finnfund (Finlandia) e al governo italiano che è stata riportata in ampi stralci da greenreport.it  nell’articolo I crediti di carbonio e gli zebù, lettera aperta dal Madagascar al governo italiano” pubblicato il 21 maggio.  Secondo Tozzi Green «La lettera contiene accuse gravi ed infondate nei confronti dell’azienda così come notizie false in merito alle attività della Società in Madagascar e, nello specifico, sul progetto di riforestazione».

L’impresa ha quindi inviato a greenreport.it una precisazione che pubblichiamo integralmente:

  1. A proposito dell’accusa di mancato coinvolgimento della popolazione localenel processo decisionale, l’azienda ha cercato in diverse occasioni il coinvolgimento del Collectif e di tutti i principali attori locali e regionali nel progetto. A titolo di esempio, negli ultimi 12 mesi sono state organizzate 23 consultazioni nei tre comuni interessati dall’iniziativa di riforestazione (Satrokala, Andiolava e Ambatolahy) e villaggi limitrofi, sempre in concerto con le autorità locali. Con invito scritto dell’ottobre 2023, tutte le autorità pubbliche della regione e quelle locali, formali e informali nonché gli stakeholderdelle aree interessate sono stati invitati e debitamente informati della possibilità di partecipare e di estendere l’invito ad altre parti potenzialmente interessate, così come previsto dalle normative applicabili. Invito che il Collectif Tany e i rappresentanti degli allevatori di zebù hanno sistematicamente ignorato.
  1. L’azienda ci tiene inoltre a smentire un’altra grave accusacontenuta nella lettera e riportata nell’articolo: nessun rappresentante, dipendente o collaboratore a qualsiasi titolo di Tozzi Green ha maitenuto o terrà condotte intimidatorie e/o aggressive nei confronti di alcuna persona.  La presenza della gendarmeria ad alcuni incontri citata nella lettera del Collectif era esclusivamente preordinata a garantire a tutti i presenti un clima sicuro ed imparziale, a meno che non si voglia dubitare dell’integrità delle forze di polizia locali.
  1. A proposito dell’avvio del progetto di riforestazione, è essenziale sottolineare che negli ultimi anni i risultati dell’attività agricola sono stati compromessi da un’imponente riduzione delle piogge che sta tuttora interessando l’intero Madagascar meridionale. L’alternativa progettuale perseguita da Tozzi Green è stata ideata proprio al fine di tutelare l’affidamento di tutti i soggetti interessati e, dunque, anche al fine di proseguire le attività nell’area, sfruttare i consistenti e numerosi investimenti tecnici ed economici resisi necessari nel corso degli anni, e garantire la continuità dei salari dei numerosi lavoratori impiegati. L’attività di riforestazione potrà senz’altro contribuire a risolvere il grave problema del cambiamento climatico determinando un miglioramento delle condizioni microclimatiche dell’area attraverso la piantumazione di specie arboree perenni.
  1. A proposito degli effetti delle attività di Tozzi Green nel territorio, gli investimenti dell’azienda si sono tradotti in un impatto occupazionale diretto e quindi in una ricaduta economica positiva in un territorio che offre poche o nulle opportunità di lavoro, ad esclusione dell’allevamento degli zebù,  gestiti da ricchi e grandi proprietari locali. Nello specifico, Tozzi Green impegna circa 400 dipendenti, che ricevono una retribuzione pienamente in linea con la normativa del Madagascar. L’impegno di Tozzi Green a favore delle comunità locali si è esteso anche a iniziative dirette di carattere sociale, culturale e sportivo, concretizzandosi nella realizzazione di infrastrutture educative e sanitarie, come l’asilo Tozzi Greene la clinica Centre de Santé Tozzigreen.

 

  1. Per quanto riguarda le presunte limitazioni al pascolo degli zebù, è essenziale ricordare che Tozzi Green ha a disposizione territori molto frammentati che non costituiscono dunque un unico grande latifondo: di conseguenza non esiste né è mai esistita alcuna limitazione al transito e al pascolo degli zebù. Il passaggio degli animali sarebbe addirittura auspicabile in quanto rappresenterebbe un vantaggio nella misura in cui costituirà una fonte di fertilizzanti naturali per le piante.
  1. Infine, è importante sottolineare che il meccanismo dei crediti di carbonioè riconosciuto in tutto il mondo come uno dei sistemi più efficaci per facilitare la lotta al cambiamento climatico. Il sistema è strettamente controllato da rigide norme e richiede una grande quantità di documentazione, ispezioni locali e controlli continui sulla creazione e la gestione delle iniziative.

 

Tozzi Green ha anche risposto dettagliatamente alla lettera delle ONG malgasce. Ecco cosa scrive:

Gentili Signore e Signori, rappresentanti dell’organizzazione Collectif pour la défense des terres malgaches – TANY e firmatari tutti,

in data 16 maggio 2024, abbiamo ricevuto con grande dispiacere la vostra lettera aperta che, ancora una volta, abbiamo percepito come una profonda ingiustizia nei confronti della nostra massima serietà da un punto di vista imprenditoriale e nei confronti della bontà del nostro progetto in Madagascar. 

Tuttavia, come peraltro già ribadito in tutte le circostanze in cui siamo stati coinvolti, ci auspichiamo che questa modalità di comunicazione indiscriminata possa invece tramutarsi nell’avvio di una fase di dialogo e di confronto costruttivo con voi.

Riteniamo infatti che, come è noto a tutti i destinatari della lettera aperta, la procedura attualmente instaurata dinanzi al Punto di Contatto Nazionale italiano sia il luogo più indicato per favorire il dialogo costruttivo che ci auguriamo possa essere inaugurato.

A tale riguardo, il sistematico ricorso all’utilizzo di comunicazioni unilaterali ed artificiose parrebbe non avere altro scopo che quello di screditare la corporate identity della scrivente agli occhi dell’opinione pubblica.

La richiesta dei buoni uffici del Punto di Contatto Nazionale italiano, dopotutto, persegue esattamente lo scopo preciso di istituzionalizzare la controversia al fine di trattare in maniera equidistante le posizioni di tutte le parti in gioco.

L’attacco mediatico portato indiscriminatamente su tutti i fronti possibili non fa altro che inasprire il confronto e, di fatto, svuotare di significato la procedura instaurata dinanzi al Punto di Contatto Nazionale italiano che, a questo punto, pare essere tenuta maggiormente in considerazione dalla stessa scrivente rispetto a chi questa procedura l’ha avviata.

   

Ad ogni modo, in sede di presentazione del progetto, abbiamo sistematicamente cercato di ottenere il vostro coinvolgimento, anche se sempre senza successo. A tale riguardo, vale la pena ricordare che nell’arco di dodici mesi circa sono state organizzate 23 consultazioni nei tre Comuni interessati, oltre che nei fokontany e villaggi limitrofi.

Le consultazioni pubbliche sono state numerose e sempre in concerto con le autorità locali, si sono tenute regolarmente per oltre un anno e sono state condotte dall’ ONE (Office National pour l’Environnement), da consulenti esterni, da terze parti oltre che, naturalmente, da noi direttamente.  A titolo esemplificativo, si noti che l’ultimo ciclo di consultazioni si è appena svolto ed è durato fino alla fine del mese scorso.

Con invito scritto dell’ottobre 2023, tutte le autorità pubbliche della regione e quelle locali, formali e informali nonché gli stakeholder delle aree interessate sono stati invitati e debitamente informati della possibilità di partecipare e di estendere l’invito ad altre parti potenzialmente interessate, direttamente e/o indirettamente, così come previsto dalle normative applicabili.

È, dunque, per tale ragione che siamo francamente sorpresi di leggere che alcune associazioni sostengono di non essere state invitate, nonostante sia stata implementata una campagna di comunicazione capillare in diversi comuni e fokontany volta a garantire una partecipazione ottimale e il più possibile eterogenea quanto a portatori di interessi.

A questo punto, è lecito domandarsi quale sia la modalità più adeguata a pubblicizzare opportunamente tali iniziative di consultazione popolare e, sotto questo punto di vista, accettiamo tutti i vostri consigli affinchè ciò si possa realizzare.

Il nostro obiettivo è quello di far sì che le consultazioni pubbliche costituiscano effettivamente uno spazio di confronto e di dialogo e ci dispiacerebbe, al contrario, che la mancata partecipazione sia deliberata al fine specifico di rivendicarla in un secondo momento.

Nonostante dalle consultazioni popolari e dalle attività condotte sul territorio sia emerso che la maggior parte degli abitanti è favorevole a tutte le iniziative proposte in virtù dei benefici sicuri che il progetto recherà alla collettività, teniamo in grande considerazione le vostre considerazioni e, pertanto, riteniamo che possa essere utile organizzare un incontro volto ad illustrare esaustivamente la bontà di un progetto che, se compreso e analizzato nei suoi indubbi vantaggi, potrà essere apprezzato anche da  voi, allevatori di zebù compresi.

Le possibilità di collaborazione e di crescita sono numerosissime in considerazione delle iniziative agricole e zootecniche che potremmo introdurre congiuntamente per migliorare, ad esempio, la salute degli zebù che sta risentendo irrimediabilmente del cambiamento climatico di questi anni.

Pur confermando la nostra disponibilità ad un incontro, riteniamo doveroso che ci sia concesso di replicare puntualmente alle contestazioni infondate che ci avete rivolto e, a tal riguardo, vi chiediamo formalmente di essere informati in relazione a tutti i destinatari a cui è stata inviata la lettera aperta di cui si tratta, al fine di poter legittimamente esercitare il diritto di replica che ci spetta.

Prima di entrare nel merito delle questioni, non possiamo fare a meno di osservare che la vostra opposizione (fintanto che continuerà a rivelarsi strumentale e destituita di ogni fondamento) potrebbe bloccare l’inizio del progetto e, di conseguenza, potrebbe vanificare le opportunità di lavoro e la capacità di sussistenza di oltre 400 lavoratori, delle loro famiglie e dei loro bambini.

A fini di massima completezza, occorre, infine, sottolineare che JTF è l’unica azienda agricola con elevati standard di sviluppo (tecnico, agronomico e industriale) di tutta la zona e che impiega, nei vari settori produttivi, più di 500 cittadini malgasci assunti con contratti validi e disciplinati in conformità al Code du Travail (LOI n° 2003-044).

Intimidazioni

 

Nessun rappresentante, dipendente o collaboratore a qualsiasi titolo di Tozzi Green ha mai tenuto o terrà condotte intimidatorie e/o aggressive nei confronti di alcuna persona.

Tutti coloro che svolgono qualsivoglia attività per conto della scrivente sono soggetti al rispetto del codice etico della società e aderiscono integralmente ai valori del rispetto e del confronto leale.

Accuse di questo genere, oltre ad essere gravissime, sono profondamente infamanti e calunniose e la scrivente se ne dichiara totalmente estranea.

Per dovere di cronaca, si precisa che la presenza della gendarmeria ad alcuni incontri era esclusivamente preordinata a garantire a tutti i presenti un clima sicuro ed imparziale, a meno che non si voglia dubitare dell’integrità delle forze di polizia locali.

 

L’impegno per un’agricoltura sostenibile e per la riforestazione

Negli ultimi anni, i risultati dell’attività agricola sono stati, purtroppo, compromessi da un’imponente riduzione delle piogge che ha interessato - e che sta tuttora interessando - l’intero Madagascar meridionale. Le piogge sono diventate, progressivamente, sempre più rade ed erratiche nella loro distribuzione, costringendo la società a ridurre fortemente la coltivazione di cereali.

L’alternativa progettuale perseguita dalla scrivente è stata ideata proprio al fine di tutelare l’affidamento di tutti i soggetti interessati e, dunque, anche al fine di (i) proseguire le attività nell’area, (ii) sfruttare i consistenti e numerosi investimenti tecnici ed economici resisi necessari nel corso degli anni, e (iii) garantire la continuità dei salari dei numerosi lavoratori impiegati.

Gli sforzi sono stati dunque re-indirizzati verso un’attività di riforestazione che potrà senz’altro contribuire a risolvere il grave problema del cambiamento climatico determinando un miglioramento delle condizioni microclimatiche dell’area attraverso la piantumazione di specie arboree perenni. Il progetto è di lungo periodo e, se implementato, coinvolgerà una mole di lavoratori ancora maggiore rispetto al passato e ciò sia in fase di installazione della foresta sia di manutenzione della stessa (la vita della foresta, infatti, si stima essere almeno di 40 anni).

È importante sottolineare il fatto che l’attività di rimboschimento è universalmente riconosciuta come una pratica ecosostenibile che alcuni scienziati considerano altresì come l’unico mezzo per contrastare il cambiamento climatico su larga scala. Inoltre, la pratica è ben nota anche per l’apporto di ulteriori importanti benefici ambientali sul suolo e sulla biodiversità animale e vegetale. La particolarità risiede nel fatto che tali benefici non rimarranno circoscritti ai terreni riforestati ma si riverbereranno anche sull’ambiente circostante determinando sensibili miglioramenti per le comunità limitrofe.

Nel caso specifico dell’ambiente di Ihorombe, la riforestazione permetterà di mitigare alcuni problemi molto critici della regione, come la mancanza d’acqua, la scarsa o nulla fertilità del suolo, la sua grave erosione e l’enorme mancanza di biodiversità.

in altre parole, non esistono effetti negativi associati ai progetti di riforestazione.

Occorre oltretutto evidenziare che il progetto di riforestazione prevede che circa 200 ettari di terreno (60 dei quali già realizzati) siano destinati alla pratica dell’agroforestry

In breve, JTF progetta di realizzare - a proprie spese - aree in cui verranno impiantati sia alberi produttivi (da legname/carbone o da frutto) sia coltivazioni nell’interfila di varietà alimentari (mais, manioca, sorgo ecc).

Su queste aree, la comunità locale di riferimento avrà il controllo gestionale completo e tutti i prodotti raccolti rimarranno a sua disposizione.

A titolo esplicativo, si riporta di seguito lo schema del progetto agroforestry.

Accanto al progetto Agroforestry, si aggiungeranno:

–        la creazione di un centro di formazione agricola per migliorare le competenze professionali dei residenti della comunità locale;

–        la distribuzione di sementi e attrezzature agricole grazie al supporto del Ministero dell’Agricoltura.

Come peraltro già ribadito e dimostrato nelle più svariate sedi, JTF ha a disposizione territori molto frammentati che non costituiscono dunque un unico grande latifondo e non è mai esistita e non è mai stata imposta alcuna limitazione al transito e al pascolo degli zebù (nemmeno tramite l’utilizzo di recinzioni).

In passato, l’unica limitazione al transito fu adottata esclusivamente nel breve periodo di sviluppo iniziale del mais (circa due mesi) durante la stagione delle piogge (stagione in cui, peraltro, i pascoli circostanti erano utilizzabili integralmente dalle poche mandrie presenti nell’area).

Nel quadro del progetto di riforestazione di cui si tratta, il passaggio degli zebù non solo non è limitato ma sarebbe auspicabile in quanto rappresenterebbe un vantaggio nella misura in cui costituirà una fonte di fertilizzanti naturali per le piante. La società non ha quindi alcun interesse a impedirne il passaggio e, anzi, crede fermamente nella necessaria coesistenza di queste attività essendo peraltro consapevole che, nel corso degli anni, le generazioni future potranno godere di aree sempre più verdi e con una quantità e qualità dell’erba pascolabile migliore di quella attuale.

Benefici e sviluppo della popolazione locale

Infine, la scrivente è tenuta, ancora una volta, a ribadire gli innumerevoli benefici che ha recato alla popolazione nonché le importanti opportunità di sviluppo che ha creato.

L’impegno di JTF nei confronti delle comunità locali è stato e continua ad essere solido e concreto e, a titolo puramente informativo, non si è limitato a quanto contenuto nei protocolli d’accordo concordati ma è stato esteso grazie ad un’attività di potenziamento volontario di diversi aspetti.

Tra il 2012 e il 2023, infatti, JTF si è attivata per:

  • la costruzione di infrastrutture, contribuzioni in denaro, donazioni di materiale scolastico e sportivo nonché l’implementazione di corsi specifici di formazione e lo sviluppo di attività nell’ambito dell’educazione;
  • l’apertura dell’“asilo TozziGreen”;
  • la costruzione di terreni di gioco, il rifornimento di materiale alle associazioni di promozione sportiva;
  • la creazione di associazioni locali, alle quali ha fornito assistenza tecnica e finanziaria. Si sono costituite quattro associazioni nel comune di Satrokala, quattro associazioni nel comune di Ambatolahy e una nel comune di Andiolava;
  • ulteriori realizzazioni a beneficio della comunità effettuate spontaneamente o direttamente su richiesta degli abitanti.

Per quanto riguarda le iniziative di carattere sportivo, un ruolo particolarmente importante è ricoperto dalla Rugby Academy Ihorombe nelle comunità delle scuole di Satrokala e Andiolava, in collaborazione con l’organizzazione Terres en Mêlées. Si tratta, infatti, di un progetto di educazione delle giovani generazioni volto allo sviluppo delle competenze psico-sociali legate alla pratica sportiva intesa come vettore di coesione e inclusione sociale. In quest’ottica il progetto intende contribuire all’emancipazione delle ragazze promuovendo la parità di genere anche grazie alla formazione di giovani educatori e insegnanti.

Per quanto riguarda, invece, le iniziative a tutela e salvaguardia della salute, sarà senz’altro sufficiente far riferimento all’attività dell’ospedale di Satrokala (uno dei tre comuni rurali della zona) che è diventato il punto di riferimento per la popolazione locale e per quella dei villaggi più lontani, grazie al fatto che garantisce supporto medico gratuito a chiunque si presenti, oltre a fornire anche il servizio di trasporto in ambulanza per i casi più gravi (24 ore su 24 e 7 giorni su 7) e a dispensare vaccini, presidi medici e consulenze. Inoltre, fornisce gratuitamente le medicine necessarie a tutti i bambini minori di 5 anni.

In conclusione, pur ribadendo fermamente le considerazioni precedentemente svolte, confermiamo

la nostra disponibilità e la nostra apertura a instaurare un dialogo con le associazioni scriventi.

Tozzi Green S.p.A

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.