
Le foreste d'Europa sono cresciute del 30% dal 1950, Lucca celebra la Giornata internazionale

Mentre la deforestazione nel mondo continua a crescere, anche a causa dei consumi italiani – il nostro Paese è terzo in Europa per import di beni a rischio dal Sud del mondo –, nel Vecchio continente la superficie forestale continua a crescere per un equivalente di 1.500 campi da calcio al giorno.
È il dato a spiccare oggi nelle celebrazioni della Giornata internazionale delle foreste, in corso a Lucca – il più importante distretto cartario d’Europa – nell’ambito della 56° edizione della Conferenza nazionale del Parlamento europeo giovani, col sostegno di Assocarta, Lucart e Sofidel.
«La carta è rinnovabile e di origine naturale, effettivamente riciclata dalle cartiere italiane – spiega il dg di Assocarta, Massimo Medugno – Va sottolineato un dato ancora poco conosciuto legato alla superficie della foresta europea: essa è in costante aumento, dal 1950 ad oggi è aumentata del 30% una dimensione pari a 1500 campi da calcio al giorno».
Il settore cartario nazionale ha già superato l’obiettivo europeo dell’85% di riciclo nel settore dell’imballaggio, mentre la carta da riciclare rappresenta circa il 70% della fibra utilizzata. Per il resto, l’associazione confindustriale dichiara che per la produzione di carta e cartone viene utilizzato il 90% di cellulosa certificata o comunque materia prima proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
Il distretto lucchese rappresenta un fiore all’occhiello del comparto: «Qui si produce quasi il 30% della produzione nazionale di carta e cartone, in particolare per realizzare imballaggi e prodotti in carta per uso igienico e sanitario, il cosiddetto tissue, di cui l’Italia è il primo produttore europeo con circa il 20% dei volumi della produzione dell’area Cepi, la federazione europea delle industrie cartarie di cui Assocarta è socio fondatore», argomenta Maria Moroni, responsabile Comunicazione Assocarta.
In questo contesto, la multinazionale toscana della carta Lucart rappresenta una realtà particolarmente virtuosa, dimostrando – come documenta il 19° Rapporto di sostenibilità presentato lo scorso giugno da Lucart insieme a Legambiente – che le buone performance sotto il profilo ambientale e sociale di fatto favoriscono quelle economiche.
Il gruppo cartario produce infatti 396mila tonnellate di carta l’anno in 10 stabilimenti produttivi (5 in Italia, 2 in Spagna e uno in Francia, Ungheria e Regno Unito), con un fatturato in crescita (+6,7%) a 765 milioni di euro e impatti ambientali in calo: rispetto al 2021 -7% di CO2 per emissioni dirette e -33% per le indirette, -35,9% di consumi idrici specifici rispetto a dieci anni prima (oggi l’azienda utilizza 9,48 mc di acqua per ogni tonnellata di carta prodotta) e -25% di intensità energetica rispetto al 2014.
Dal rapporto di sostenibilità, al contempo, emergono anche altri dati positivi per l’ambiente, a cominciare dall’utilizzo delle materie prime, considerato che oltre la metà della produzione dei prodotti Lucart si basa su carta da riciclare (per l’esattezza il 55% del totale, contro il 45% di cellulosa vergine), dagli imballaggi impiegati (dal 2021 al 100% riciclabili o compostabili, con l’80% caratterizzato da un contenuto di materia riciclata superiore al 30%) e dalla percentuale di rifiuti recuperati: nel dettaglio, Lucart genera 0,242 ton rifiuti per tonnellata di carta prodotta e avvia l’83,7% a recupero, un dato che potrebbe essere ancora più ampio – e più sostenibile – se fosse possibile recuperare energia dai rifiuti non riciclabili attraverso impianti di prossimità, abbattendo emissioni di CO2 e costi d’impresa.
