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Appello a Bruxelles di 58 associazioni: «Smantellare le norme ambientali non aiuta gli agricoltori»

Nel documento, anche da otto sigle italiane, si chiedono alla Commissione Ue certezza per le regole che tutelano la lotta ai cambiamenti climatici e il contrasto alla perdita di biodiversità
 |  Green economy

Mentre la Commissione europea ha annunciato l'adozione di due pacchetti di semplificazione, uno relativo alla Politica agricola comune (Pac), previsto per aprile, e un secondo relativo alle politiche ambientali e di sicurezza alimentare al di là della Pac, previsto per la fine del 2025, ben 58 organizzazioni di tutta Europa, di cui otto dall’Italia, chiedono a Bruxelles certezza per le regole che tutelano la lotta ai cambiamenti climatici e il contrasto alla perdita di biodiversità. E lo fanno con un documento molto chiaro, fin dal titolo: «Lo smantellamento delle norme ambientali ostacolerà, non aiuterà gli agricoltori».

«Non bisogna indebolire le norme che tutelano l’ambiente e il clima. Non è questa la soluzione ai problemi del settore agricolo», scrivono nell’appello congiunto le 58 associazioni europee alla Commissione Ue. La richiesta è quella di investire affinché il settore agricolo possa diventare più resiliente alle crisi ambientali in atto e che sia un attore reale ed informato per la loro risoluzione. L’appello, tra l’altro arriva non solo dalle nuove misure di semplificazione annunciate da Bruxelles, ma anche a solo un anno di distanza dalla riforma di “semplificazione” della Pac, che ha già portato a un significativo indebolimento delle sue norme ambientali.
«Siamo consapevoli dell’aggravio burocratico e amministrativo che gli agricoltori si trovano ogni anno ad affrontare e va semplificato – scrivono le associazioni - ma non a scapito delle tutele per clima e ambiente. Ribadiamo che l’indebolimento della materia ambientale non è la soluzione del problema, anzi si andrebbe a peggiorare la situazione delle nostre aziende agricole».
Semplificare, sottolineano le associazioni europee, «dovrebbe consistere nell’armonizzare i processi di rendicontazione, migliorare la digitalizzazione dei sistemi e aumentare la chiarezza e l’efficacia della comunicazione delle norme per una loro corretta applicazione».
L’appello contiene inoltre l’opposizione ferma anche alla completa sospensione delle relazioni annuali sulla performance dei Piani Strategici nazionali della Pac, allorquando in un contesto di crescente pressione sui bilanci pubblici, è fondamentale monitorare accuratamente come vengono spesi tali fondi e il loro allineamento con le strategie e le necessità emerse dai Piani Strategici stessi.
«Il disinvestimento in burocrazia - concludono le associazioni - dovrebbe poi tradursi in un investimento per incentivare la transizione agroecologica, attraverso un reale ripensamento della Pac in linea con le conclusioni del Dialogo strategico».

A siglare il documento, per l’Italia, sono Cirf - Italian centre for river restoration, Ciwf Italia, Federazione nazionale pro natura, Isde - International society of doctors for environment, Greenpeace Italia, Lipu-BirdLife Italia, Terra! e Wwf Italia.

Redazione Greenreport

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