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Finanziamenti, garanzie, asset sostenibili: come la Bce può accelerare la transizione green

Un’analisi del think tank Ecco evidenzia il ruolo che la Banca centrale europea può giocare nel favorire un’economia net-zero
 |  Green economy

Già due anni fa la Banca centrale europea aveva realizzato e diffuso un’accurata indagine da cui emergeva che una transizione verde più veloce avrebbe portato beneficio ad aziende, famiglie e banche. Ma la stessa Bce, come sottolinea ora un’analisi pubblicata dal think tank italiano per il clima Ecco, gioca un ruolo tutt’altro che secondario nel raggiungimento o meno di questo obiettivo: «Grazie alle sue politiche monetarie – si legge nel testo –  ha la possibilità di incentivare la decarbonizzazione, garantendo al contempo la stabilità dei prezzi e l’equilibrio finanziario dell’Unione». C’è infatti da tener conto da un lato che politiche monetarie più incisive facilitano il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi e, d’altro canto, un’Unione europea ancora così fortemente dipendente dall’import di energia avrebbe tutto da guadagnare nel velocizzare invece politiche green e misure a favore delle rinnovabili. «Secondo il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) – ricorda l’analisi di Ecco – l’obiettivo principale del Sistema europeo delle Banche centrali (Sebc), di cui la Bce fa parte, è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Tuttavia, fatto salvo questo obiettivo primario, la Bce è chiamata a sostenere le politiche generali dell’Unione, tra cui ovviamente quelle climatiche. Quindi, in linea con il Green deal europeo, la Bce dovrebbe promuovere una riallocazione delle risorse verso investimenti verdi, senza deviare dal suo mandato primario. Tale riallocazione è essenziale anche per colmare il divario di finanziamento, stimato in almeno 400 miliardi di euro annui, per attuare le politiche climatiche dell’Ue».

La Bce e le Banche centrali possono dunque favorire la transizione green, riducendo i rischi sistemici e finanziari legati al cambiamento climatico. Un ruolo determinante viene giocato in questo senso dalle politiche monetarie, che rappresentano un utile strumento per contribuire a correggere le inefficienze di mercato. Inoltre, evidenzia l’analisi di Ecco, «tra gli strumenti operativi che possono essere orientati per incentivare una riallocazione delle risorse finanziarie verso investimenti verdi, mantenendo però la coerenza con le priorità dei mandati, troviamo innanzitutto le operazioni di mercato aperto e il rifinanziamento “di ultima istanza” per il sistema bancario. A questi si aggiungono strumenti straordinari introdotti in risposta alle crisi economiche degli ultimi quindici anni: il quantitative easing, che prevede l’acquisto di titoli sul mercato secondario su larga scala, e il credit easing (operazioni di rifinanziamento a medio-lungo termine su larga scala)». 

Non solo. Ora, con la revisione della strategia monetaria prevista proprio per quest’anno, viene offerta alla Bce l’opportunità di aggiornare la “Climate Roadmap” lanciata nel 2021, adottando misure che siano pienamente allineate con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. E ora, aggiunge Ecco, un Manifesto, pubblicato il 28 gennaio scorso, sottoscritto da 41 organizzazioni della società civile e accompagnato da una lettera firmata da 20 esperti internazionali, propone una serie di misure per allineare le politiche monetarie della Bce agli obiettivi climatici. «Le proposte avanzate sono in linea con le posizioni espresse da ECCO nel suo report tecnico “Politica monetaria e transizione climatica: cosa può fare la BCE per il Green Deal?” e trovano applicazione nei quattro strumenti principali della politica monetaria già menzionati». Tra le misure suggerite figurano operazioni di rifinanziamento (offrire alle banche finanziamenti a condizioni agevolate per settori chiave della transizione, come le energie rinnovabili e la ristrutturazione degli edifici), un aggiornamento delle garanzie collaterali dell’Eurosistema in ottica di sostenibilità e l’acquisto degli asset sostenibili, disinvestendo invece da quelli legati a modelli di business dannosi per il clima e l’ambiente.

«Le decisioni future della Bce determineranno la capacità dell’Ue di realizzare una transizione climatica giusta e ordinata – è la conclusione a cui porta l’analisi di Ecco – La revisione della strategia di politica monetaria della BCE nel 2025 rappresenta, quindi, un passo fondamentale per affrontare le sfide del cambiamento climatico e cogliere le opportunità offerte da un sistema economico sostenibile. Attraverso politiche monetarie mirate e ambiziose, la Bce può sia contribuire agli obiettivi climatici europei, sia rafforzare la resilienza economica e finanziaria dell’Eurozona, rendendola più preparata e competitiva».

Redazione Greenreport

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