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Da imprese e sindacati sei proposte congiunte per la competitività nel settore della carta

«Solo l’economicità e la sostenibilità in forma congiunta delle energie verdi possono infatti spingere verso la decarbonizzazione»
 |  Green economy

«Abbiamo l’energia più cara d’Europa, le fibre secondarie che vengono esportate in aree in cui c’è il “dumping ambientale”, ma grazie al capitale umano e alla sua essenziale competenza manteniamo la capacità di fare e di intraprendere».

Si apre così la dichiarazione congiunta firmata dalle principali associazioni d’impresa (Assocarta e Assografici) insieme alle organizzazioni sindacali (Slc-Cgil, Fistel Cisl, Ulcom, Ugl chimici) attive lungo la filiera della carta dell’imballaggio, che si sono riunite oggi presso il centro congressi Frentani di Roma per arrivare a una posizione comune su come risollevare la competitività di un’industria che vale l’1,3% del Pil e 160mila posti di lavoro.

«Per affrontare il caro gas, occorre, con urgenza, dare attuazione alla Gas Release così come approvato dal DL Ambiente nello scorso dicembre, modificando le norme giù in vigore dal 2022. Si tratta di un’allocazione a prezzi equi alle industrie energivore italiane, sul modello di quanto accaduto in Francia con l’ARENH che riguarda l’energia nucleare ceduta alle imprese francesi» dichiarano Assocarta, Assografici e le OO.SS nella prima delle sei proposte.

La seconda riguarda la decarbonizzazione competitiva. Senza energia elettrica verde a basso costo è impensabile che le produzioni di beni ad alta intensità energetica (e, spesso, così importanti per l’economia circolare, come la carta) possano essere decarbonizzati. 

«Purtroppo, gli alti costi energetici distraggono importanti risorse economiche delle imprese del settore cartario da investimenti nel processo produttivo e in decarbonizzazione. Solo l’economicità e la sostenibilità in forma congiunta delle energie verdi possono infatti spingere verso la decarbonizzazione: il confronto infatti rimane con altre economie europee e non solo che hanno accesso a prezzi dell’energia più bassi e, se guardiamo fuori dell’Europa, a sistemi che non hanno stringenti vincoli ambientali e di sostenibilità», si sottolinea nella dichiarazione congiunta.

La terza proposta è sulla detassazione per le indennità che i lavoratori, organizzati sui turni percepiscono come lavoro domenicale, lavoro notturno, lavoro festivo e straordinario. Un trattamento analogo in Italia renderebbe il settore più attrattivo e faciliterebbe il reperimento di nuove risorse e il ricambio generazionale.

La quarta è incentrata sul Rafforzamento dell’Economia Circolare con due misure: consolidando ulteriormente l’utilizzo di carta da riciclare attraverso un meccanismo di titoli che evidenzi la maggiore efficienza in termini di consumi energetici e di emissioni clima alteranti e che, riconosciuti agli impianti in proporzione alla materia riciclata immessa nel mercato, siano considerati anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. E promuovendo l’utilizzazione degli scarti di riciclo nei Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti, unica misura per rendere concreto il principio di gerarchia e chiedere il ciclo dei rifiuti.

Sostenere la filiera dell’imballaggio più circolare d’Europa è al centro della quinta proposta: l’attuazione del Regolamento degli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio n. 40/2025 (PPWR) sarà lunga e complessa. Le esenzioni introdotte per gli imballaggi a base carta sugli obiettivi di riuso vanno difese e mettono in luce come il riciclo sia il miglior “fine vita” per questi imballaggi, in termini di impatto ambientale. L’esenzione dalle restrizioni sugli imballaggi e i prodotti monouso sono un’importante conseguenza di imballaggi che possono e vengono ampiamente raccolti e riciclati.

«Il concetto di soglia al 5% che definisce il materiale prevalente va considerata norma generale, Per gli imballaggi flessibili è importante che i gli atti delegati vadano ora a riconoscere la sostenibilità di queste soluzioni, in assoluto le più “leggere” in termini di materiale utilizzato e le più performanti nel garantire la salvaguardia degli alimenti e la loro durata (lotta allo spreco alimentare)», affermano Assocarta, Assografici e le OO.SS nella dichiarazione.

La sesta proposta, infine, sottolinea l’importanza di sostenere fiscalmente gli investimenti in tecnologia, quando mirati a rendere compatibili le linee di confezionamento dei prodotti con imballaggi a minor impatto ambientale.

 

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.