Un bilancio del 2024 e uno sguardo alle sfide del 2025: è online il nostro nuovo podcast
Si è chiuso un anno importante, ricco di soddisfazioni. E si è aperto un anno altrettanto importante, non foss’altro per le sfide che ci attendono sul fronte climatico.
Nella nuova puntata del podcast di greenreport, il direttore responsabile Maurizio Izzo rilancia il messaggio del caporedattore Luca Aterini ai nostri lettori: «2,6 milioni di volte grazie». Nel 2024 sono stati infatti 2,6 milioni gli articoli letti su greenreport in base ai dati certificati da Google Analytics. Il dato più alto nei 18 anni di storia di questa testata, cui si aggiungono gli oltre 55mila follower che ci seguono giornalmente sui canali social e i 10mila iscritti alla newsletter settimanale.
Ma dopo il bilancio più che soddisfacente sull’anno che si è appena chiuso, il podcast ricorda anche che l’anno nuovo si apre con una notizia che per noi non è una notizia: il 2024 è stato l’anno il più caldo mai registrato, come ha certificato la World meteorologica organization, la quale cita come causa di questo triste primato le attività umane e l’utilizzo di combustibili fossili che fanno aumentare i livelli di CO2 nell’atmosfera.
Izzo segnala nel podcast anche gli ultimi dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, il quale documenta un’Italia in balia della crisi climatica: sono 351 gli eventi meteo estremi che quest’anno hanno colpito lo Stivale da nord a sud, alternando siccità, esondazioni e alluvioni. E, viene sottolineato, nonostante ciò il governo Meloni anziché investire sulla transizione continua a tenere il freno a mano tirato sul Green deal.
Al contrario, la Germania imprime un’accelerazione sulle rinnovabili e fa segnare due record: il 1° gennaio gli impianti di energie pulite hanno fornito più elettricità di quanta ne sia stata consumata in tutto il Paese e, secondo record, la produzione di elettricità in Germania ha raggiunto una quota green del 62,7% nel 2024 e il mix elettrico tedesco è stato più povero che mai di CO2.
Un’ultima segnalazione del podcast è per il disastro ambientale provocato dal naufragio di due petroliere nello stretto di Kirk.
La caustica conclusione di Izzo per questa prima puntata del podcast targata 2025: «Cambiano gli anni, ma se non cambiano le politiche, le emergenze restano».