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I Verdi europei dopo l’audizione di Fitto: deludente e preoccupante

Fitto non ha dato rassicurazioni su European Green Deal, fondi europei e tutela della democrazia
 |  Green economy

I giudizi del gruppo parlamentare dei Verdi/ALE del Paramento Europeo dopo l’audizione per la conferma di Raffaele Fitto a Commissario alla politica di Coesione europea e vicepresidente della Commissione Ue è molto negativo: «La mancanza di impegno del signor Fitto nei confronti del Green Deal e il suo rifiuto di riconoscere il suo comportamento di voto passato non sono riusciti a convincere i deputati europei dei Verdi/ALE. Ci aspettiamo che ogni Commissario sostenga i valori dell'Unione europea, tra i quali la protezione della democrazia e dei diritti fondamentali. Raffaele Fitto ha dimostrato più volte, attraverso la sua affiliazione politica di estrema destra, di non sostenere questi valori e di non avere a cuore gli interessi dell'Unione Europea e dei suoi cittadini. La sua mancanza di interesse per il Green Deal dimostra che non è la scelta più adatta per lavorare nelle commissioni Pesca, Trasporti o Agricoltura. Sotto la sua guida, l'implementazione del Recovery and Resilience Fund a livello nazionale è stata pesantemente criticata.
Questo o lo rende inadatto a rappresentare la Commissione in un ruolo così importante come quello di Vicepresidente esecutivo».
Prims lo sloveno Vladimir Prebilič di Vesna – zelena stranka (Primavera - Partito Verde) aveva fatto notare a Fitto che «Nelle risposte scritte, Lei ha ripetutamente menzionato la sua "vocazione" europea e i valori europei, riferendosi all'inizio della sua carriera politica nella "Democrazia Cristiana" e "stranamente" senza nemmeno menzionare il suo attuale partito, Fratelli d'Italia. Siamo francamente un po' perplessi sulla sincerità di questo impegno per il progetto europeo. Nella votazione plenaria sull'istituzione del Recovery and Resilience Facility nel 2021, una vera espressione di solidarietà europea dopo la pandemia, lei si è astenuto. Ha votato anche contro diverse risoluzioni sullo Stato di diritto riguardanti Polonia e Ungheria. Ha descritto le discussioni sulle violazioni dello Stato di diritto da parte della Polonia come "un tentativo delle istituzioni europee di cambiare il corso di un governo legittimamente eletto". Non è forse questo il ruolo delle istituzioni dell'Ue quando i governi non riescono a sostenere i valori su cui è costruita l'Ue e che lei sarà tenuto a difendere?»
Poi Prebilič ha incalzato Fitto sul suo atteggiamento verso l’European Green Deal: «Nella veste di coordinatore ECR (European Conservatives and Reformists Group – il più grosso gruppo di destra ed estrema destra del Parlamento europeo di cui fa parte Fratelli d’Italia, ndr) e relatore ombra sul FESR tra il 2018 e il 2021, lei ha difeso strenuamente l'importanza dell'ammissibilità dei combustibili fossili come il gas attraverso la politica di coesione. Nelle sue risposte scritte, usa sempre la dicitura "transizione digitale e verde", ma non menziona mai il Green Deal. Nella sua veste di vicepresidente esecutivo dei commissari per l'agricoltura, i trasporti, la pesca e gli oceani, come possiamo avere fiducia nel suo impegno a supervisionare i loro sforzi per implementare gli obiettivi del Green Deal di neutralità climatica entro il 2050, il che implica che lavorino su misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra, in particolare nei settori dell'agricoltura e dei trasporti?»
La spagnola Ana Miranda Paz del Bloque Nacionalista Galego ha incalzato Fitto sull'implementazione della politica di coesione/RRF in Italia: «Secondo l'estrema destra, essere neomamme impedisce a una donna di essere parlamentare europea. Oggi, la mia collega Cristina Guarda avrebbe dovuto porre questa domanda online, ma 4 uomini hanno deciso che non era un suo diritto. Signor Fitto, lei ha una storia di collusione con il neofascismo. Un esempio di come la destra abbia sdoganato l'estrema destra in tutta Europa. Come candidato a Commissario, simboleggia questo sdoganamento. Basta vedere questa fotografia! Meloni con il signor Féijoo, ex presidente della Galizia, il mio Paese. E sa cosa avete in comune? La loro incompetenza nella gestione ed esecuzione dei fondi europei. Esporterà in Europa il modello italiano di centralizzazione dei fondi di coesione? Abbiamo bisogno di fondi che migliorino la vita delle persone, non di propaganda come ha fatto il signor Feijóo, di fondi decentrati e meglio gestiti, non come ha fatto lei, con più di cento inchieste aperte per la sua gestione dei fondi europei. Si vede davvero in grado, con la sua carriera, di essere il Commissario per la coesione europea?»
Anche Rasmus Andresen dei Grünen tedeschi ha attaccato Fitto per la sua appartenenza a un Partito che non ha mai rotto i rapporti con il neofascismo e sulla cattiva gestione dei fondi europei da parte del governo Meloni: «Signor Fitto, lei fa parte di un partito il cui logo "tricolore" dovrebbe rappresentare la fiamma eterna sulla tomba del dittatore italiano Benito Mussolini. Un partito i cui membri dell'ala giovanile fanno saluti fascisti e usano un linguaggio razzista e antisemita. Il progetto europeo si basa sul rifiuto del tribalismo a favore della solidarietà, non è d'accordo? Come Verdi/ALE crediamo che le risorse finanziarie dell'Ue, in particolare la politica RRF e di coesione, siano l'espressione della solidarietà europea e debbano essere indirizzate in base alle esigenze e certamente mai deviate attraverso frodi. Tuttavia, nella recente relazione della Corte dei conti europea (ECA) leggiamo che nel 2023, la Procura europea aveva "206 indagini attive relative ai fondi RRF e potenziali danni stimati in oltre 1,8 miliardi di euro". E che "il 75% di questi casi proviene dall'Italia". E che ciò dovrebbe mettere in discussione l'affidabilità delle dichiarazioni di gestione degli Stati membri in termini di segnalazione delle frodi rilevate e delle misure correttive adottate". Come possiamo avere fiducia che, avendo preso parte a tale cattiva gestione da parte di uno Stato membro, la impedirà nel suo ruolo ai membri dell'Unione Europea?»
Il croato Gordan Bosanac di Možemo! Ha incalzato fitto sulll’European Green Deal e i combustibili fossili: «Solo un mese fa, Giorgia Meloni ha promesso di rivedere quello che ha definito un “disastroso” Green Deal dell’Ue, e si è spesso scagliata contro la presunta “ideologia” che c’è dietro. Ma non è solo lei, purtroppo. Nel dibattito plenario sul Just Transition Fund a maggio 2021, lei ha affermato: “Avremmo optato per una visione più concreta e realistica piuttosto che ideologica su determinate tecnologie e risorse. Ad esempio, vediamo il gas naturale come un importante combustibile ponte per raggiungere la neutralità climatica”. Siamo sinceramente preoccupati per queste affermazioni. Come può garantire che la politica di coesione non finanzi progetti legati ai combustibili fossili e che i suoi contributi al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 non saranno compromessi nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale?»
Le risposte di Fitto non hanno convinto nemmeno quelli del gruppo Socialisti & Democratici e i liberali di Renew e anche all’interno del gruppo del Partito Popolare Europeo non mancano le perplessità, mentre la Sinistra Europea è nettamente contraria. Le reazioni degli europarlamentari verdi dopo l’audizione sono state ancora più negative di quelle iniziali e la diffidenza verso Fitto è aumentata invece di diminuire.
Per Daniel Freund dei Grünen, «Raffaele Fitto ha dimostrato in passato di non sostenere i valori dell'Unione Europea e di aver votato contro lo Stato di diritto. Non è idoneo a rappresentare la Commissione come Vicepresidente esecutivo. Deludente la performance di Raffaele Fitto nelle audizioni del Parlamento europeo. Quando gli si chiede di decine di indagini dell'EPPO in Italia relative ai fondi RRF, sostiene semplicemente che l'Italia è vittima del suo stesso successo. Ehm... cosa? Tutto questo è accaduto sotto la sua supervisione».
L’austriaco Thomas Waitz di Die Grüne Alternative ha sottolineato che «Fitto non si impegna per l'European Green Deal. Dire "Non siamo troppo rigidi e siamo più flessibili nei nostri impegni climatici" è uno schiaffo in faccia. Questo è il quadro generale: la nostra terra sta bruciando e i paesi sono allagati, non c'è più tempo per una politica retrograda.
Secondo l’olandese Bas Eickhout di GreenLinks , »L'audizione con Fitto è stata molto preoccupante. Non vuole parlare del suo comportamento di voto, schiva le domande sullo Stato di diritto dove era dell'opinione che l'Europa non dovrebbe dire nulla ed è tiepido sul Green Deal. Problematico. Una cosa è chiara: non è in alcun modo accettabile avere un Vicepresidente di estrema destra della Commissione europea»
Concorda la lussemburghese Tilly Metz di Déi Gréng - Les Verts: «In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di dare priorità ai nostri valori europei e al futuro del nostro pianeta.
Dopo la risposta di Fitto Prebilič si è chiesto: «Raffaele Fitto rispetterà lo stato di diritto come commissario?» e Waitz ha concluso: «Il comportamento di voto di Fitto al Parlamento europeo mostra una storia diversa. Ha eluso la nostra domanda, sostenendo che il passato è passato. Non ignoreremo le sue mancanze!»

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.