Imballaggio sostenibile e filiera della carta dopo il Ppwr: la conferenza al Paper district di Ecomondo
L’Italia è il secondo Paese produttore di carta e cartone in Europa, dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi dell’area. Siamo leader assoluti nella produzione di carte per uso domestico, igienico e sanitario con il 20,4% dei volumi europei, secondi nelle carte da involgere e terzi nel complesso delle carte e cartoni per imballaggio. L'industria italiana delle macchine per printing e converting è tra le prime al mondo, con una quota di mercato che si attesta intorno al 10%. L'industria cartotecnica trasformatrice italiana è 2° in Europa per fatturato, con una quota percentuale del 17,4%. Si tratta di una filiera industriale fortemente radicata sul territorio che si distingue per investimenti e impegno profusi nel miglioramento continuo del riciclo sia in termini di raccolta che di impiego della carta da riciclare utilizzata nei processi produttivi. Di questo e di molto altro si è discusso ieri alla fiera Ecomondo nel corso della conferenza di apertura del Paper district dal titolo: “L’imballaggio sostenibile: la filiera della carta dopo il Ppwr”. All’incontro dedicato alle ripercussioni del Packaging and packaging waste regulation e al relativo settore hanno partecipato i principali attori della filiera della carta, tra i quali il presidente di Federazione carta e grafica Michele Bianchi e il dg Comieco Carlo Montalbetti. I lavori sono stati introdotti dall’exhibition manager di Ecomondo Mauro delle Fratte, che ha sottolineato l’importanza del Paper district quale distretto industriale chiave nell’economia circolare del sistema manifatturiero italiano.
«La filiera industriale rappresentata dalla Federazione carta e grafica muove l’1,3% del Pil nazionale con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro generato in 16.119 aziende che impiegano160.600 addetti diretti (saldo bilancia commerciale 3,7 miliardi di Euro)», ha affermato Michele Bianchi all’apertura del dibattito. «Numeri che elevano questa filiera a brand made in Italy con importanti primati europei ma soprattutto con performances green che hanno consentito, a tutti gli attori che operano nel sistema, di indirizzare al meglio il regolamento Ppwr con impatti positivi sulla nostra industria. La filiera rappresenta, infatti, una infrastruttura fondamentale dell’economia circolare dove il tasso di circolarità del settore supera il 60% (tasso di utilizzo)», ha sottolineato Bianchi.
Oltre ai primati europei per produzione, nel corso dei sono stati ricordati anche i risultati positivi in termini di raccolta e riciclo. «Nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia è cresciuta di quasi il 3% rispetto al 2022 e ha raggiunto la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate. Un andamento che si riflette positivamente anche sul tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che arriva al 92,3%, in netto anticipo sugli obiettivi Ue al 2030 (85%)», ha spiegato Montalbetti.
«In attesa degli atti delegati, il framework regolatorio europeo definito dal regolamento Ppwr rappresenta una best practice del sistema industriale e politico italiano che ha visto tutti gli attori della filiera carta e stampa concorrere all’obiettivo comune di affermare un modello di riciclo Made in Italy nell’ambito di un regolamento che, nella sua prima formulazione, non lo prevedeva», ha affermato il dg Comieco.
La cornice regolatoria europea apre una prospettiva di paper substitution rispetto ai materiali di origine fossile che spinge le aziende a investire nell’innovazione e nell’ecodesign che propone soluzioni di imballaggio sempre più separabili e riciclabili.
«La sostenibilità della carta da riciclare quale materia prima strategica per la filiera carta e stampa si inserisce in un più ampio contesto di competitività dove è importante il riciclo di prossimità e prezzi energetici allineati agli altri paesi europei in una fase di transizione green dove l’industria sta fortemente investendo sulla decarbonizzazione in linea con gli obiettivi Ue», ha concluso Bianchi.