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Nove utility uniscono le forze su acqua, energia e rifiuti

Brandolini confermato presidente Utilitalia, a Napoli nasce la Rete Sud per i servizi pubblici locali

Utilitalia: «Un passo importante per rafforzare il sistema delle imprese secondo una logica industriale, e migliorare i servizi forniti ai cittadini»
 |  Green economy

L’assemblea generale della Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell'acqua, dell'ambiente, dell'energia elettrica e del gas – ovvero Utilitalia – ha confermato oggi Filippo Brandolini (Herambiente) alla presidenza e Luca Dal Fabbro (Iren) come vicepresidente vicario.

Le 400 imprese associate a Utilitalia forniscono oggi servizi idrici a circa l’80% della popolazione, servizi ambientali a circa il 55%, di distribuzione gas al 27% e servizi di energia elettrica al 10%, con un valore della produzione pari a 38,5 miliardi di euro e 100.000 occupati.

L’assemblea si è svolta a Napoli, fornendo l’occasione per migliorare il ruolo dei servizi pubblici nella parte del Paese che ne ha probabilmente più bisogno, ovvero il Mezzogiorno, come emerge ad esempio dagli investimenti sul servizio idrico.

Complessivamente, gli investimenti nel settore idrico integrato hanno raggiunto quota 64€ procapite nel 2022, secondo i dati contenuti nel Blue book 2024 promosso da Utilitalia. Si tratta di un dato quasi raddoppiato rispetto al 2012 (circa 33€ procapite), anno d’avvio della regolazione Arera, in avvicinamento alla media Ue (82€ procapite). Permane però un profondo divario in termini di capacità di investimento tra le gestioni industriali e quelle comunali “in economia”, diffuse soprattutto nel Meridione: qui gli investimenti medi si sono attestati su 11€ procapite.

In un contesto simile, Utilitalia ha promosso ieri a Napoli l’avvio della Rete Sud: un progetto chiave per il rilancio degli investimenti infrastrutturali nei settori di competenza delle utility, che pone le basi per compensare i limiti che derivano proprio da un’eccessiva frammentazione gestionale.

Primo esempio nel Mezzogiorno nel comparto dei servizi pubblici locali, il network di imprese promuoverà lo sviluppo coordinato delle aziende, funzionerà da centrale di committenza per l'approvvigionamento congiunto di beni e servizi strumentali e favorirà la condivisione di alcune attività e servizi tra i gestori. Attraverso questo strumento le utilities aderenti potranno supportarsi vicendevolmente su tre direttrici prioritarie: essere più efficaci e competitive negli approvvigionamenti, intercettare agevolmente le opportunità di finanza pubblica a loro destinate e porsi proattivamente nei confronti del regolatore e della Pubblica Amministrazione con proposte condivise. Sono inoltre allo studio nuovi obiettivi che la Rete aggiungerà al proprio programma nel corso dei prossimi mesi.

I firmatari di Rete Sud che si sono incontrati oggi per la firma del Contratto sono: Abc Napoli, Acquedotto Pugliese (Bari), Amg Energia (Palermo), Asia Benevento, Asia Napoli, Messinaservizi Bene Comune, Sea Servizi e Ambiente (Campobasso), Snie (Nola) e Sorical (Catanzaro). Al contempo diverse altre aziende hanno già mostrato il loro interesse verso il progetto al quale contano di aderire nei prossimi mesi.

«Con questa iniziativa – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini - la Federazione intende fornire un contributo concreto per un maggiore sviluppo dei servizi pubblici al Sud, che soffrono una eccessiva frammentazione e una ancora troppo diffusa presenza di gestioni in economia. Fare rete tra i gestori è un passo importante per rafforzare il sistema delle imprese dei servizi pubblici secondo una logica industriale, un percorso obbligato per migliorare i servizi forniti ai cittadini e per generare impatti positivi sull’occupazione e sull’indotto locale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.