
Stop pesticidi, domani in Trentino-Alto Adige e Veneto si marcia per un'agricoltura sostenibile

Si chiude domani la Settimana per le alternative ai pesticidi, l’iniziativa internazionale per promuovere pratiche agricole più sostenibili, dove Legambiente ha partecipato attivamente con un webinar dedicato, ribadendo la necessità – già esplicita nel dossier Stop pesticidi nel piatto – di incentivare metodi di coltivazione basati sull'agroecologia e su soluzioni naturali per la difesa delle colture.
E insieme alle proposte, il Cigno verde scende domani a manifestare per dare voce agli ambientalisti uniti agli agricoltori che non hanno paura di innovare: domani 30 marzo sarà in prima linea nella tradizionale “Marcia stop pesticidi”, nata proprio per chiedere una drastica riduzione dell’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura.
La marcia farà tappa a Caldaro, in Trentino-Alto Adige, e in Veneto percorrerà il tragitto da Cison fino all'Abbazia di Follina. L’obiettivo della mobilitazione è chiaro: riportare al centro del dibattito europeo l’urgenza di politiche che tutelino davvero la salute pubblica e l’ambiente.
«L'Italia attende da anni un Piano di azione nazionale aggiornato per l’uso sostenibile dei pesticidi, scaduto nel 2019 e mai rinnovato con misure più stringenti – spiega Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente – Servono regole chiare e coraggiose, a partire dall’adozione di distanze minime di sicurezza per i trattamenti fitosanitari, ancora disattese. Come associazione, continueremo a batterci per un’agricoltura che rispetti la natura e la salute di tutti. Il futuro del settore non può essere basato sulla chimica, ma su innovazione, agroecologia e tutela degli ecosistemi». Senza dimenticare la nuova linfa allo sviluppo della filiera agroalimentare che può arrivare integrando l’uso di impianti rinnovabili come l’agrivoltaico, un aspetto esplorato a fondo da Gentili ieri, al Forum Energia di Legambiente Toscana.
Al contrario, l'uso intensivo di pesticidi ha effetti devastanti sugli ecosistemi e sulla salute umana. Diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra l'esposizione ai fitofarmaci e aumento di patologie croniche, declino della biodiversità – a partire dagli impollinatori come le api –, contaminazione delle falde acquifere e presenza di residui di pesticidi nei cibi. Preoccupa la decisione della Commissione europea di accantonare definitivamente il Regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur), cancellando l'obiettivo di dimezzare i pesticidi entro il 2030, mentre in Italia aumenta già l’uso di quelli illegali.
Eppure l’alternativa è già sotto agli occhi di tutti: in Italia il biologico continua a crescere, con quasi 2,5 milioni di ettari coltivati senza chimica di sintesi, pari al 19,8% della Superficie agricola utilizzata (Sau). Un segnale incoraggiante che dimostra come l'agroecologia e le pratiche agricole sostenibili possano garantire produzioni di qualità senza compromettere l’ambiente e la salute delle persone.
