
Ingv lancia l’installazione scientifica multimediale Pulse, per toccare con mano la geotermia

L’Italia custodisce nel suo sottosuolo una miniera di energia rinnovabile, dato che le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità potrebbero soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico nazionale. Eppure quest’enorme ammontare d’energia è ad oggi sotto sfruttato – dalla geotermia arriva circa il 2,1% della produzione nazionale di elettricità e l’1,35% del consumo di calore da fonti rinnovabili – e anche sotto percepito, tant’è che parlando fonti rinnovabili a farla da padrone sono ancora il ben più noto eolico o fotovoltaico.
Per contribuire ad alzare il sipario sulla geotermia, venerdì 21 marzo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) inaugurerà nella propria sede romana Pulse – acronimo di Power Under Land, Source of Energy –, un’innovativa installazione scientifica interamente dedicata alla geotermia.
Si tratta di un’installazione ideata e sviluppata come esperienza immersiva che, attraverso immagini, suoni e simulazioni, permetterà al pubblico di “entrare” nel cuore del Pianeta Terra per esplorare le sorgenti di calore terrestre, osservare il comportamento dei fluidi geotermici e approfondire la conoscenza dell’energia geotermica.
Realizzata col contributo del Progetto Irgie (Inventario delle risorse geotermiche delle Isole Eolie) e in collaborazione con il collettivo artistico Liminal State, Pulse compone di due parti: una monolitica scultura esterna digitale, costituita da due grandi ledwall, separati tra loro da lampade riscaldanti, e sui quali scorreranno video e immagini per raccontare il calore terrestre, dalla sua origine profonda fino alle sue manifestazioni superficiali come geyser, fumarole e sorgenti termali; e un’area interna, dedicata alla diffusione di contenuti sulle risorse geotermiche, sui loro utilizzi in Italia e nel mondo e sul ruolo della geotermia nella transizione ecologica; inclusiva di una piattaforma web fruibile ovunque.
Fiore all’occhiello dell’exhibit, la simulazione di una manifestazione fumarolica ispirata ai fenomeni naturali delle aree geotermiche, che offrirà un’esperienza visiva e sensoriale unica. Grazie al contributo di Enel green power – il gestore di tutte le centrali geotermoelettriche ad oggi in esercizio in Italia, cui la Regione Toscana ha appena rinnovato per 20 le relative concessioni minerarie – in sarà inoltre possibile osservare rocce provenienti da oltre 1000 metri di profondità estratte dai serbatoi geotermici dei campi di Larderello, il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto e gestite dalla stessa Egp.
«Con Pulse – spiega Monia Procesi, co-responsabile scientifico del Progetto Irgie e co-ideatrice dell’exhibit – vogliamo offrire al pubblico, giovane e adulto, e alla comunità scientifica uno strumento innovativo per 'vedere' e 'sentire' l’energia racchiusa all’interno del Pianeta Terra».
