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Appuntamento domani 22 ottobre alle 16, insieme a Cospe e altri esperti

L’Università di Firenze accende un faro sulla crisi dell’acqua in corso in Palestina

A Gaza l’accesso diretto all’acqua pulita è stato limitato da Israele fin dal 1967, ma a causa della guerra la situazione è ulteriormente degenerata
 |  Eventi

I conflitti armati mettono seriamente a rischio la disponibilità e l’accessibilità, oltre alla qualità e alla sicurezza, di acqua potabile pulita. Nel caso di Gaza e dei territori palestinesi occupati, l’accesso diretto ad acqua pulita è stato limitato da Israele fin dal 1967, quando ha posto le risorse idriche palestinesi sotto il suo diretto controllo, impedendo ai palestinesi di costruire nuovi sistemi idrici o di mantenere quelli esistenti senza l’approvazione militare.

Secondo il Geneva water hub già prima dell’inizio dell’attuale conflitto, le risorse idriche utilizzate in Palestina dai civili non erano salubri, infatti l’acqua conteneva alti livelli di salinità, cloro e nitrati e proliferazioni microbiche che la rendevano già pericolosa da bere.

L’impatto diretto della guerra sulla disponibilità di acqua potabile è evidente, solo nel gennaio 2024 erano già state distrutte il 57% delle infrastrutture idriche e 162 pozzi. Le persone sopravvissute nelle zone di conflitto hanno accesso a meno di due litri d’acqua al giorno e molte sono costrette a bere acqua non potabile. Gli effetti direttamente rilevabili della mancanza di acqua pulita e di sistemi di gestione delle risorse idriche efficienti, sono la nascita e la diffusione di malattie infettive, oltre all’impossibilità di fornire cure adeguate ai feriti. Inoltre, l’inondazione dei tunnel sotterranei da parte di Israele con acqua salata ha intaccato le falde acquifere esistenti, rendendole impossibili da usare anche solo per l’irrigazione del terreno, con effetti a lungo termine.

Martedì 22 ottobre dalle 16:00 si terrà un incontro presso l’Aula magna del Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze dal titolo “The water crisis in Palestine: the current situation and the possibilities for the future”.

La giornata di martedì 22 ottobre vedrà coinvolti Giulio Castelli e Tommaso Pacetti dell’Università di Firenze che insieme a Gianni Toma, vicepresidente di Cospe apriranno il dibattito sul tema della crisi idrica in Palestina.

Sarà poi la volta di Mark Zeitoun  del Geneva water hub con l’intervento “The water politics of Palestine”, seguito da Antonio Giacomin, Professore Associato dell’Università di Firenze con The experience of the University of Florence in a spring restoration project in Palestine.

Seguono Nidal Atallah Wash manager for occupied Palestinian territories e Anna Crescenti Senior global technical expert che ci parleranno degli effetti della guerra sull’accesso all’acqua e ai bisogni basilari della popolazione nel panel "War on Water in Palestine: how Palestinians and the international humanitarian community are responding to the denial of basic water rights in the time of war”. A chiudere l’incontro ci sarà Ghassan Ghaben di Reviving Gaza A resilient way forward: the Reviving Gaza project.

L’evento sarà condotto da Giulio Castelli, Tommaso Pacetti, Federico Preti, Enrico Lucca, Niccolò Renzi, organizzato dal dipartimento di Agraria (Dagri) in collaborazione con Geneva water hub, Reviving Gaza, Ingegneria senza frontiere - Firenze, Cospe, Unesco Chair in agricultural heritage landscapes.

Per seguire l'evento in streaming: https://meet.google.com/hdk-sbxa-qzv?hs=224

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COSPE

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