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In Ghana a rischio 500mila ettari, il 17% di tutte le aree coltivate

La crisi climatica minaccia il cioccolato, produzione di cacao in calo dell'11%

Sima: «Raccolti minacciati da lunghi periodi di siccità, cui seguono piogge torrenziali che creano inondazioni e facilitano la diffusione di virus»
 |  Enogastronomia moda turismo

L’Organizzazione mondiale del cacao ha aggiornato le stime sulla produzione per il 2023-24, documentando «cali significativi da parte dei principali paesi produttori, poiché si prevede che subiranno l’effetto dannoso di condizioni meteorologiche sfavorevoli e malattie».

Si tratta di una conseguenza diretta della crisi climatica in corso, che sta determinando un calo nella produzione pari all’11% rispetto all’annualità precedente, fermandosi a 4.449 milioni di tonnellate.

«I raccolti necessitano di un equilibrio tra sole e pioggia – spiega Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima) – Sono minacciati da lunghi periodi di siccità cui seguono piogge torrenziali che creano inondazioni e facilitano la diffusione di virus come il Cocoa swollen shoot virus disease (Cssvd), una malattia trasmessa da una specie di cocciniglia che porta alla morte delle piante e che, solo nel Ghana, ha già colpito il 17% di tutte le aree coltivate devastando oltre 500mila ettari di coltivazioni di cacao, diffondendosi anche in Costa d’Avorio».

Un problema tutt’altro che locale, dato che i due Paesi africani da soli rappresentano oggi il 60% della produzione globale di cacao. Le ripercussioni si fanno anzi già sentire nei carrelli della spesa: «La scarsa disponibilità di fave di cacao ha portato ad aumenti significativi dei prezzi», sottolineano nel merito dell’Organizzazione internazionale.

Non si tratta del resto di un caso isolato. Ad esempio, la crisi climatica sta infiammando i prezzi dell’olio extravergine d’oliva, e solo nell’ultimo anno ha tagliato i raccolti di molti prodotti italiani, dal riso al luppolo fino a grano e frutta.

«Alla base dell’impennata dei prezzi di alcune materie prime vi sono i cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta – conferma Miani – Periodi di siccità prolungata, incremento delle temperature medie associate a improvvise e intense precipitazioni, alterano profondamente l’ambiente e il territorio, decimando le produzioni agricole con effetti a cascata sull’offerta di alcune materie e, di conseguenza, sui prezzi al dettaglio».

Redazione Greenreport

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