Bolkestein, la denuncia dei Verdi: il governo vuole solo il 15% di spiagge libere e i canoni delle concessioni sono una miseria
I balneari italiani sono dei privilegiati e la Commissione Ue dovrebbe occuparsi di questa disparità di trattamento rispetto ai colleghi degli altri paesi dell’Unione. L’accusa viene dal gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, che richiederà un incontro urgente all’organismo comunitario «per denunciare i privilegi inaccettabili» dei gestori dei lidi nostrani.
«Il governo sta trattando per mantenere solo il 15% delle spiagge libere, una percentuale ridicola e inaccettabile, soprattutto se confrontata con la Francia, dove la legge prevede che l’80% delle spiagge sia accessibile liberamente a tutti - sottolineano il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e l’europarlamentare del gruppo Ignazio Marino - Il governo Meloni invece di rispettare le norme europee, continua a difendere questi privilegi vergognosi».
Il rispetto della Bolkestein e il problema riguardante specificamente i balneari italiani sono questioni che vanno avanti da tempo. E il decreto delle concessioni decisa al Consiglio dei ministri di pochi giorni fa, denunciano gli esponenti Verdi, nonostante le proteste dei balneari, in realtà «sarebbe l’ennesimo schiaffo ai cittadini e all’Europa», perché introduce evidenti disparità tra paese e paese. Non solo. Al di là di tutte le critiche mosse da diverse sigle ambientaliste, il testo messo a punto dal governo Meloni prevede anche riferimenti mappe territoriali ritenute non corrispondenti alla realtà del territorio, provvedimenti e misure a discapito delle spiagge libere e altre disposizioni che garantiscono invece lauti guadagni per i soliti noti. Denunciano Bonelli e Marino: «È intollerabile che lo Stato incassi solo 110 milioni di euro da un settore che fattura 10 miliardi l’anno. Il caso del Twiga, che paga solo 20 mila euro per un fatturato di 10 milioni, rappresenta perfettamente l’assurdità della situazione. E come se non bastasse, il governo ha esteso la lunghezza della costa italiana da 8.000 a 11.000 km con una mappatura fittizia, solo per evitare l’applicazione della direttiva Bolkestein e continuare a tutelare pochi a scapito di tutti. Chiederemo alla Commissione di ascoltare anche le associazioni che in Italia combattono contro la cementificazione delle coste e per il rispetto della Bolkestein».