Skip to main content

Accordo Svezia-Etiopia: 120 milioni di dollari per resistere al cambiamento climatico

Finanziamenti per lo sviluppo delle risorse naturali e la green economy in Etiopia
 |  Enogastronomia moda turismo

Etiopia e Svezia hanno firmato un accordo secondo il quale Stoccolma darà ad Addis Abeba 2,82 miliardi di  birr (più di 120 milioni di dollai) per rafforzare la resilienza al cambiamento climatico e migliorare le opportunità di vita nella nostra ex colonia.

L’accordo quadro, firmato dal ministro delle finanze e della cooperazione economica dell’Etiopia, Admasu Nebebe, e da Annika Nordin Jayawardena, direttrice per la cooperazione bilaterale e lo sviluppo dell’ambasciata svedese in Etiopia, ha anche l’obiettivo di «promuovere uno sviluppo sostenibile e democratico in Etiopia», cosa di cui ci sarebbe un gran bisogno, visto  i devastanti progetti infrastrutturali approvati dal regime, il land grabbing diffuso e la svolta utoritaria imposta dal governo di Addis Abeba contro oppositori e minoranze.

Secondo un comunicato pubblicato dal ministero etiope delle finanze e della cooperazione economica, «Questo accordo fornisce un quadro che indirizza la cooperazione per lo sviluppo tra i due Paesi fono al 2020- Gli impegni presi si applicheranno a diversi progetti che devono essere messi in opera in Etiopia nel corso del periodo interessato».

Nebebe ha sottolineato che «La Svezia sostiene l’Etiopia in materia di educazione, salute, approvvigionamento idrico e di progetti di sviluppo rurale fin dagli anni ‘60».

Anche la Jayawardena si è detta convinta che «Questo accordo contribuirà a rafforzare le capacità del governo federale etiope e degli Stati della Regione nello sviluppo delle risorse naturali e in altri settori. Questo accordo quadro contribuirà agli sforzi per contenere gli impatti dei cambiamenti climatici e a mettere in atto il piano dei green economy dell’Etiopia».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.