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A un anno dall’inizio della lotta italiana al granchio blu, sta vincendo lui

Legacoop Agroalimentare: quest’anno venduti 44mila chili di prodotto e smaltiti oltre 403mila, serve il commissario straordinario
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A oltre un anno dall'invasione del granchio blu nell'area del Delta del Po – poi proseguita dalla Toscana fino alla Sardegna e oltre –, le iniziative messe a contrasto della specie aliena non stanno ancora dando i frutti sperati.

In base ai dati messi in fila da Legacoop Agroalimentare, un anno fa il ministero dell’Agricoltura autorizzava la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi, delle imprese di acquacoltura e della pesca per provvedere alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu. Risorse che sono state ulteriormente incrementate nel corso del 2023. Ma nonostante tutto la situazione nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio resta critica.

A parlare sono i numeri. Nel 2023, da luglio a novembre, sono stati smaltiti quasi 427mila chili di granchio blu, mentre da marzo a fine luglio di quest’anno i chili smaltiti sono stati poco più di 403mila. «In soli 5 mesi del 2024 si è quasi raggiunto il totale complessivo smaltito nel 2023. Dunque il quantitativo smaltito nel 2023 verrà ampiamente superato quest’anno visto che la campagna, grazie anche al milione di euro stanziato a luglio dalla Regione Emilia-Romagna, continuerà almeno fino settembre con l’auspicio di proseguire fino a novembre», spiega Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare.

Originario delle coste americane che si affacciano sull’oceano Atlantico e presente da almeno 70 anni nel Mediterraneo – dove probabilmente è arrivato trasportato nelle acque di zavorra delle navi –, il granchio blu (Callinectes sapidus), è oggi una delle specie aliene più dannose per l’Italia.

«Deve essere al più presto nominato il Commissario straordinario al granchio blu – sottolinea Maretti – Ad un anno di distanza dalle prime misure messe in campo dal ministero, riconfermiamo l’esigenza di un coordinamento della calamità e attendiamo la nomina del commissario straordinario, (come stabilito dal dl n.63 del 15 maggio 2024). Inoltre auspichiamo che il piano di intervento, che dovrà essere redatto dal commissario, preveda il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria e delle imprese sul territorio per indirizzare al meglio le risorse disponibili, incentivando ulteriormente la campagna di smaltimento, anche destinando ad essa ulteriori risorse per poterla proseguire senza gravare sulle singole imprese. È fondamentale per assistere le cooperative nella lotta al granchio», spiega il presidente».

A causa della presenza del granchio blu, il calo di produzione della vongola verace ad oggi si aggira tra il 60%-70% rispetto al 2022/2023. In questo quadro è imprescindibile «la sinergia tra imprese e mondo della ricerca per raggiungere l’obiettivo della tutela e recupero della produzione di vongole veraci, convivendo con la specie e mirando sempre più a diversificare ulteriormente le tipologie di allevamento e pesca nei comparti».

In questo contesto, Legacoop è scesa in campo al grido di granchio blu sei cotto, nel tentativo di replicare quanto già avviene Oltreoceano: grazie alla sua abbondante presenza e al gusto delle carni, il granchio blu viene pescato e consumato in grandi quantità – principalmente negli Stati Uniti e in Messico – tanto che ogni anno ne vengono prelevate 58.000 tonnellate.

Una filiera di settore può sbocciare anche in Italia, ma al momento non decolla. I dati di commercializzazione confermano la difficoltà riscontrata dalle cooperative ad inserire il prodotto all’interno di canali commerciali esistenti per la scarsa richiesta di granchio blu da parte del mercato. Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati venduti quasi 44mila chili di prodotto mentre lo scorso anno, da luglio a dicembre, erano stati 510mila.

Proprio per far conoscere e incrementare la commercializzazione, Legacoop Agroalimentare ha dato vita ad una campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell'Emilia-Romagna con l’offerta di granchio blu fresco ma anche già pronto ad essere cucinato. Partita dalla Romagna, l’iniziativa vuole fare da apripista ad altre simili anche in altre regioni d’Italia.

Redazione Greenreport

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