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Cambiare agricoltura nel Mediterraneo del cambiamento climatico

L'efficacia delle strategie di impatto e adattamento sulla produzione di orzo a secco
 |  Enogastronomia moda turismo

La regione mediterranea è spesso segnalata come un hot spot per il cambiamento climatico, dove saranno necessari sforzi di adattamento per poter aumentare la resilienza. Questo è vero in particolare quando si parla del settore agricolo, che potrebbe essere uno dei più colpiti dal cambiamento climatico.

Il nuovo studio “Impacts of Climate Change and Adaptation Strategies for Rainfed Barley Production in the Almería Province, Spain”, pubblicato su  Atmosphere da un team internazionale di ricercatori guidato da Francesco Saretto del Politecnico di Torino e dell’Universidade de Lisboa e al quale hanno partecipato anche Alfredo Reder  e Giusy Fedele del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), ha valutato l’effetto del cambiamento climatico sulla produzione di orzo a secco nella provincia arida di Almería, in Spagn, nei periodi di metà secolo (2041–2070) e fine secolo (2071–2100), utilizzando tre scenari basati sui Shared Socio-economic Pathways (SSP): SSP1-2.6 (emissioni basse), SSP2-4.5 (intermedie) e SSP5-8.5 (molto alte).

i ricercatori del CMCC spiegano che «La scelta dell’orzo è particolarmente significativa poiché questa coltura è una delle più resilienti allo stress idrico e termico grazie a un sistema di radici profonde che può sopportare la siccità e gli consente di adattarsi a condizioni di stress meglio di altri cereali».

Lo studio, valutando l’efficienza di diverse strategie di adattamento climatico - irrigazione, pacciamatura e cambio delle date di semina -  mostra come le rese medie «Variano dal +14% al -44,8% (a metà secolo) e dal +12% al -55,1% (a fine secolo), con il contenuto di acqua nel suolo come principale fattore determinante delle rese» e rivela che «L’irrigazione aumenta le rese del 21,1%, utilizzando solo il 3% delle risorse idriche superficiali di Almería, e che la pacciamatura migliora le prestazioni delle rese irrigate del 6,9% riducendo al contempo le esigenze di irrigazione del 40%. Al contrario, il cambiamento delle date di semina ha mostrato pochi effetti benefici sulle rese».

lo studio conclude: «Indipendentemente dallo scenario utilizzato, l’adattamento climatico della produzione di orzo ad Almería dovrebbe prioritizzare la limitazione della perdita di acqua del suolo combinando l’irrigazione con la pacciamatura. Questo permetterebbe agli agricoltori delle comunità settentrionali di Almería di mantenere i loro mezzi di sussistenza, riducendo la dipendenza della provincia dall’orticoltura e continuando a contribuire agli obiettivi di sicurezza alimentare».

Redazione Greenreport

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