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Crisi climatica, il nord Italia finisce di nuovo sott’acqua mentre in Sicilia avanza la siccità
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Per la giornata di oggi il Dipartimento della Protezione civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso una nuova allerta meteo rossa su alcuni settori di Lombardia e Veneto, allerta arancione su alcune aree di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e allerta gialla su gran parte del centro-nord.
Al contrario di quanto accaduto nei giorni scorsi sempre in Veneto e Lombardia, mentre scriviamo i danni al territorio appaiono fortunatamente contenuti.
«La macchina di allertamento si è riattivata a pieno regime – assicura il presidente del Veneto, Luca Zaia – e abbiamo messo in campo tutte le risorse necessarie, umane e tecniche, per far fronte agli effetti delle nuove piogge. Ci auguriamo che gli effetti possano essere comune limitati e che l’allarme possa rientrare, una volta superata quest’ulteriore fase di maltempo. Chiediamo comunque alle istituzioni locali e ai cittadini di prestare attenzione alle indicazioni e di monitorare, anche online nel sito dell’Arpav, le condizioni meteo previste e gli effetti al suolo».
Le infrastrutture realizzate sul territorio per governare il flusso delle acque stavolta stanno reggendo l’urto – i bacini di laminazione «sono quasi tutti vuoti», aggiunge Zaia – ma resta il problema di fondo.
Il cambiamento climatico alimentato dai combustibili fossili porta a un aumento in frequenza e intensità degli eventi meteo estremi (solo nell’ultimo anno sono cresciuti in Italia del 22% (e l’anno prima del 55%), alternando le alluvioni a fasi di siccità.
Spesso i due opposti si presentano insieme lungo lo Stivale, come sta accadendo proprio in questi giorni: mentre il nord deve fare i conti con la troppa acqua, al sud avanza ancora la siccità.
Paradigmatico il caso della Sicilia, dove sul territorio è critica la carenza d’infrastrutture idriche ed è stato dichiarato lo stato d’emergenza nazionale per siccità.
Gli agricoltori della Coldiretti assieme a Consorzi Agrari d’Italia, Bonifiche Ferraresi, Associazione italiana allevatori e Fedana hanno inviato sull’isola 1,5 mln di kg di fieno per sostenere gli allevatori siciliani colpiti da una siccità senza precedenti. Il carico è partito da Porto Maggiore (Ferrara) e raggiungerà all’inizio della prossima settimana le aziende isolane nelle province di Enna, Caltanissetta, Ragusa e Agrigento, dove si contano i danni maggiori negli allevamenti.
«Drammatica la condizione degli allevamenti dove decine di migliaia di mucche e pecore rischiano di morire di fame e di sete, con mangiatoie e abbeveratoi vuoti, ma danni si segnalano anche sulle colture a partire dal grano, con cali in alcune zone che arrivano al 70% del raccolto», sottolineano dalla Coldiretti. Una circostanza che rende ancora più paradossali le feroci proteste di numerosi gruppi di agricoltori – alimentate anche dalla Coldiretti stessa – contro il Green deal europeo che si propone proprio di affrontare la crisi climatica in corso.
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