In Irlanda 715 mila edifici rimasti senza corrente, e ora la tempesta Éowyn colpisce anche la Scozia
La tempesta Éowyn si è abbattuta sull’Irlanda lasciando già 715 mila case, fattorie e aziende senza corrente elettrica. Violenti venti stanno soffiando in molte zone del Paese a oltre 180 kilometri orari, causando ingenti danni a tutta la rete nazionale. Le raffiche segnalate in queste ultime ore hanno fatto segnare un record, superando di poco i 182 km/h stabiliti nel gennaio 1945 a Foynes, nella contea di Limerick. L’allerta rossa lanciata ieri non è destinata a diventare presto un ricordo e le autorità locali invitano le persone a non uscire dalle proprie abitazioni perché c’è il rischio di venir colpiti da alberi sradicati e detriti volanti. Per almeno 48 ore rimarranno aperti solo in parte o chiuse scuole, uffici, aeroporti. Keith Leonard, presidente del gruppo nazionale di coordinamento delle emergenze, ha detto che la tempesta sarebbe stata una delle più pericolose a colpire l’Irlanda. «Ci aspettiamo che questa tempesta sia distruttiva, pericolosa e dirompente. Possiamo aspettarci raffiche superiori a 130 km/h nell’entroterra, il che è molto, molto insolito. Sarà un evento meteorologico dannoso, pericoloso e distruttivo».
Non è tutto. Ora la tempesta si sta spostando e sta investendo anche costa occidentale della Scozia. Anche qui l’attenzione resta alta per quanto riguarda tutto il fine settimana. Già in queste ore venti estremamente forti e ondate di marea hanno causato danni e l’allagamento di diverse strade lungo le comunità costiere dell’Ayrshire. La Scottish environment protection agency (Sepa) sta mandando messaggi di allerta soprattutto rivolti alla popolazione residente vicino al mare. Mark Franklin, responsabile del Servizio alluvioni della Sepa, ha dichiarato: «Stiamo già vedendo grandi onde che colpiscono le strade e i sentieri costieri intorno all’Ayrshire e alla costa occidentale e, con il progredire della tempesta per tutta la giornata di oggi, continueremo a vedere il rischio di inondazioni costiere. Il messaggio della Sepa è chiaro, c’è un pericolo reale per la vita delle persone».