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Il report Unem

In Italia aumentano i consumi di petrolio e benzina

Mentre il governo definanzia il Fondo automotive, a dicembre le vendite di prodotti petroliferi hanno fatto segnare +2,4%, con la benzina a +6,6%, facendo salire il dato del 2024 a quota 52,4 milioni di tonnellate (+2,2% rispetto al 2023)
 |  Crisi climatica e adattamento

Per molti potrebbe non essere una notizia, ma fa comunque un certo effetto sapere che in Italia il consumo di petrolio e benzina è aumentato, anziché diminuito. Potrebbe non essere una notizia per chi sa che mentre il costo medio delle auto elettriche dal 2018 nell’Eurozona è calato del 15%, in Italia è cresciuto del 14%. E magari la cosa non sorprende neanche chi ha seguito le diverse misure del governo Meloni dedicate al settore auto e in particolare ai veicoli elettrici, a cominciare dal fatto che in legge di Bilancio ha definanziato il Fondo automotive – inaugurato nel 2022 dal governo Draghi – per 4,6 miliardi di euro l’anno. Ma leggere che a dicembre i consumi petroliferi hanno fatto segnare +2,4% e la benzina addirittura +6,6%, leggere che nel 2024 le vendite hanno raggiunto la quota monstre di 52,4 milioni di tonnellate, facendo registrare un +2,2% rispetto al 2023, ecco, leggere tutto ciò quando mancano sempre meno anni al 2030 e si riduce sempre più il tempo a disposizione per centrare gli obiettivi climatici indicati dall’Unione europea, leggere che tutti questi segni più arrivano grazie all’aumento dei prodotti della mobilità, che aumentano di  1,3 milioni di tonnellate, ecco, leggere tutto questo di certo non può lasciare indifferenti. Anche pensando a quel che ci costa, in termini prettamente economici, non solo ambientali e climatici.

A segnalare questi dati è l’ultimo report dell’Unione energie per la mobilità (Unem). Dal documento emerge che nel 2024 le vendite di prodotti petroliferi a dicembre sono aumentqate di 99 mila tonnellate rispetto allo stesso mese del 2023. «Risultato dovuto in larga parte al contributo della benzina, che ha segnato un +6,6% (+44.000 tonnellate), e del jet fuel cresciuto del 5,9% (+21.000), a fronte di un andamento sostanzialmente flat del gasolio (+0,2%) ed in lieve frenata del bunker (-1,8%). Segno positivo anche per il Gpl, sia autotrazione (+5,4%) che combustione (+8,3%), e per i bitumi (+2,1%), ma decisamente negativo per i lubrificanti (-8,1%)». Dato più (incremento dell’1,9%, +48 mila tonnellate, arrivando a quota 2,6 milioni di tonnellate) anche per i consumi dei carburanti autotrazione (benzina e gasolio). Più in dettaglio, Unem segnala che la benzina a dicembre ha mostrato volumi superiori di 100.000 tonnellate rispetto al periodo pre-pandemico, mentre il jet fuel di 24.000 tonnellate. Nella domanda complessiva di bunker spicca invece il forte incremento degli impieghi di gasolio (+13,9%) che hanno parzialmente compensato il calo di quelli di olio combustibile (-6,3%). Quanto ai consumi petroliferi totali, che includono anche quelli destinati alle attività di raffinazione, a dicembre hanno sfiorato i 4,7 milioni di tonnellate (+0,7% rispetto allo stesso mese del 2023).

Il mese di dicembre, tra l’altro, non è stato un caso isolato, o in controtendenza. L’anno 2024 si è infatti chiuso con circa 52,4 milioni di tonnellate di venduto, un dato in aumento del 2,2% rispetto al 2023, pari a 1.108.000 tonnellate. E questa cifra, sottolinea Unem, è frutto del sostanzioso aumento dei prodotti impiegati nella mobilità (+1,3 milioni di tonnellate) che ha più che compensato i cali dei volumi legati alle attività manifatturiere.

In particolare, leggendo il rapporto Unem si scopre che i consumi totali di benzina sono stati superiori non solo al periodo pre-pandemico, ma hanno raggiunto livelli che addirittura non si vedevano dal 2011. Le tonnellate di benzina consumate sono state infatti 8,6, per 432 mila (+5,3%) del 2023. E se un recente report dell’Unrae ha mostrato come l’Italia sia in netto ritardo rispetto al resto d’Europa sull’espansione dei veicoli elettrici (non arriviamo neanche al 9%, mentre gli altri Paesi nella lista dei principali mercati viaggiano su percentuali a due cifre), Unem segnala che questo aumento dei consumi ha risentito «positivamente della progressiva penetrazione delle auto ibride nel trasporto passeggeri che lo scorso anno hanno rappresentato oltre il 40% delle nuove immatricolazioni». E c’è stato incremento anche per il gasolio motori, che nonostante il calo delle nuove immatricolazioni è aumentato di 231.000 tonnellate rispetto allo scorso anno (+1%), arrivando a quasi 24 milioni di tonnellate. Complessivamente, segnala Unem, le sole vendite di carburanti autotrazione (benzina e gasolio) sono state più alte del 3,2% rispetto al periodo pre-pandemico, pari a circa un milione di tonnellate in più.

Dati superiori agli anni pre-pandemia anche per il jet fuel (+ 11% rispetto al 2023, +490.000 tonnellate), facendo raggiungere un volume annuo vicino ai 5 milioni di tonnellate, mai toccato in precedenza. Quanto ai consumi petroliferi totali, nell’intero 2024 sono stati intorno ai 58 milioni di tonnellate (+1%), con un incremento di circa 560.000 tonnellate.

Conclude il presidente Unem Gianni Murano: «I dati confermano che l’accresciuta domanda di mobilità viene ancora soddisfatta dai prodotti tradizionali anche con quote sempre maggiori di biocarburanti destinati a crescere ulteriormente già nel 2025».

Simone Collini

Dottore di ricerca in Filosofia e giornalista professionista. Ha lavorato come cronista parlamentare e caposervizio politico al quotidiano l’Unità. Ha scritto per il sito web dell’Agenzia spaziale italiana e per la rivista Global Science. Come esperto in comunicazione politico-istituzionale ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel biennio 2017-2018. Consulente per la comunicazione e attività di ufficio stampa anche per l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Unisin/Confsal, Ordine degli Architetti di Roma. Ha pubblicato con Castelvecchi il libro “Di sana pianta – L’innovazione e il buon governo”.