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La posizione del ministero cinese degli Esteri

Non solo Trump. Dopo l'Ue, anche la Cina conferma l'adesione agli impegni sul clima

«La determinazione e le azioni della Cina per affrontare attivamente il cambiamento climatico rimangono coerenti»
 |  Crisi climatica e adattamento

Appena insediatosi come 47esimo presidente degli Usa, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, ovvero il principale quadro di riferimento normativo esistente a livello globale per combattere la crisi climatica in corso.

Si tratta di un duro colpo alla lotta climatica, ma il mondo non si esaurisce ai confini statunitensi. Gli Usa sono lo Stato che più di ogni altro è responsabile storico per le emissioni di gas serra col 23,83% cumulato dal 1750 al 2023; seguono l’Ue col 16,47% e la Cina in rapida crescita al 15,04%.

Intervenendo stamani a Davos, la presidente della Commissione Ue ha detto chiaramente che «L'Accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza di tutta l'Umanità», evidenziando come la strada per la decarbonizzazione sia anche quella che garantirà all’Europa investimenti in innovazione e una maggiore competitività a livello internazionale. E la Cina?

Il gigante asiatico ha espresso preoccupazione per l'uscita degli Usa dall’Accordo di Parigi sul clima, ma si dichiara «fortemente impegnata nella risposta alla crisi climatica e promuoverà in modo congiunto la transizione energetica su scala globale», come dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun: «La determinazione e le azioni della Cina per affrontare attivamente il cambiamento climatico rimangono coerenti», ha aggiunto Jiakun.

Ciò non toglie che anche la Cina sia chiamata – oggi ancora più di ieri – a notevoli miglioramenti nell’impegno sul clima. Nonostante la sua posizione di leadership ormai indiscussa nell’installazione di nuovi impianti rinnovabili (nel 2023 la Cina ha installato il doppio di solare ed eolico rispetto al resto del mondo, un trend di crescita che continua ad accelerare), la fame di energia del Paese continua a correre più veloce delle fonti pulite: le emissioni hanno raggiunto un nuovo massimo sempre nel 2023, anche se le proiezioni più recenti indicano che il picco potrebbe essere raggiunto nel corso di quest’anno.

Redazione Greenreport

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