Roma Capitale degli eventi meteo estremi
Mentre il Governo Meloni continua a fare finta di niente, in Italia la crisi climatica avanza e con essa gli eventi meteo estremi, che sono cresciuti del 485% a partire dal 2015, per fermarsi quest’anno a quota 351 in base ai dati messi oggi in fila dal nuovo Osservatorio Città Clima di Legambiente.
Gli eventi meteo estremi si sono abbattuti lungo tutto lo Stivale – il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud 92 e dal Centro 61 –, ma il territorio più martoriato è stato quello della Capitale, con ben 13 giornate tra esondazioni, allagamenti, siccità prolungata.
«Se la Capitale continua, anno dopo anno, ad avere il record di eventi climatici estremi che si sono abbattuti sul proprio territorio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – vuol dire che qui, ancor più che altrove, c’è il bisogno urgente di contrastare con tutte le forze le cause di tali eventi e di rendere il territorio più adatto a mitigarne le conseguenze. Gli interventi strategici e le politiche determinanti sono quelle per la cura del verde, quella di cura del sistema di collettamento e scarico delle acque meteoriche, la messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico, ma anche uno stop deciso al consumo di suolo che invece continua imperterrito a Roma, soprattutto a causa di nuovi ed enormi hangar della logistica che sorgono in un batter d’occhio a sostituire aree non edificate».
Secondo il rapporto annuale Ispra sul consumo di suolo in Italia, pubblicato nelle scorse settimane, la Capitale continua a stare anche in questo caso, sul podio per i numeri enormi di asfalto e cemento che sostituiscono terreni naturali: sono 71,33 gli ettari di incremento del suolo consumato a Roma nel 2023, pari a circa 50 campi da calcio, che fanno della città, il terzo peggior comune d’Italia e peggiore in assoluto tra le grandi città capoluogo di Regione.