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Le torbiere si stanno degradando in 177 Paesi, mettendo a rischio gli obiettivi climatici

500.000 ettari di torbiere intatte vengono distrutti ogni anno dalle attività umane
 |  Crisi climatica e adattamento

Le torbiere sono ecosistemi unici e rari che, nonostante coprano solo circa il 3-4% della superficie terrestre del pianeta, contengono fino a un terzo del carbonio del suolo mondiale, che è il doppio della quantità di carbonio presente nelle foreste del mondo. A livello locale, le torbiere aiutano a regolare e purificare l'acqua, a sostenere i mezzi di sostentamento locali e a ridurre i rischi di incendi, siccità e inondazioni. Il rapporto rileva che le torbiere forniscono habitat per oltre 1.000 specie vegetali e animali vulnerabili, in pericolo e in pericolo critico. Oltre ai benefici per le comunità circostanti, la protezione delle torbiere è fondamentale per mitigare il cambiamento climatico. Degradate, emettono oggi il 4% delle emissioni globali di gas serra derivanti dalle attività antropiche.
177 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno torbiere, pozzi di carbonioessenziali e veri e propri hotspot di biodiversità, ma l'agricoltura, l'urbanizzazione, la deforestazione e le attività industriali le mettono a rischio ovunque, insieme ai servizi ecosistemici essenziali che forniscono.
A dimostrarlo è il ”Global Peatland Hotspot Atlas: The State of the World's Peatlands in Maps“ pubblicato dall’United Nations environment programme (Unep) che fornisce prove della necessità di migliorare la protezione e il ripristino delle torbiere, insieme agli investimenti nella ricerca e nel monitoraggio.
Il rapporto si basa sul 2022 Global Peatlands Assessment e sollecita nuovamente i decisori politici a «Dare priorità alla protezione delle torbiere come soluzione climatica conveniente, che offre molteplici vantaggi alle persone, alla natura e al clima».
La Global Peatlands Initiative (GPI) fondata alla COP Unfccc di Marrakech nel 2016 per salvare le torbiere come il più grande stock di carbonio organico terrestre al mondo e per impedire che venga emesso nell'atmosfera, promuove strategie per la conservazione, il ripristino e la gestione sostenibile delle torbiere in tutto il mondo. Utilizzando il Global Peatland Hotspot Atlas, sollecita l'azione climatica in aree prioritarie attraverso una gestione olistica delle acque e un approccio territoriale.
Il nuovo atlante, pubblicato in occasione della COP29 Unfccc di Baku, presenta mappe aggiornate degli hotspot della distribuzione globale delle torbiere, evidenziando le minacce a cui sono esposte e le opportunità per il ripristino e la conservazione delle torbiere.
Nel complesso, 500.000 ettari (~ 0,1%) di torbiere intatte vengono distrutti ogni anno dalle attività umane in aree calde come l'Asia orientale e sudorientale, mentre le torbiere rimangono per lo più intatte nelle regioni lontane dai mercati internazionali, all'interno di alcune zone (subartiche), boreali e tropicali.
Il rapporto mette in guardia dal degrado e dalla subsidenza delle torbiere a causa del drenaggio nei tropici per l'agricoltura, l'allevamento di bestiame e le piantagioni di palma da olio. Lo scioglimento del permafrost dovuto al cambiamento climatico è un altro fattore chiave del loro rapido degrado.
Presentando l’Atlante, Susan Gardner, direttrice della divisione ecosistemi dell'Unep, ha evidenziato che «Le torbiere, le riserve di carbonio della natura, possono fare la differenza o il fallimento degli obiettivi climatici globali. Situate in quasi tutti i paesi, le torbiere non solo immagazzinano grandi quantità di carbonio, ma forniscono anche servizi essenziali su cui milioni di persone fanno affidamento ogni giorno. La loro protezione è un investimento fondamentale nel benessere umano».

Redazione Greenreport

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