Brasile, Unesco e Onu insieme contro la disinformazione climatica
Al G20 che si è tenuto a Rio de Janeiro, il governo brasiliano, l'Unesco e l’Onu hanno lanciato NESCO e le Nazioni Unite hanno lanciato la Global Initiative for Information Integrity on Climate Change, una partnership per rafforzare la ricerca e le misure per affrontare la disinformazione che cerca di ritardare e far deragliare l'azione climatica, presentata come «Un intervento importante per aumentare il supporto per un'azione urgente per il clima in un momento in cui gli scienziati avvertono che il mondo sta esaurendo il tempo».
Il rischio rappresentato dalla disinformazione per il raggiungimento degli obiettivi climatici è stato riconosciuto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che nel 2022 ha dichiarato che «L’indebolimento deliberato della scienza sta contribuendo a percezioni errate del consenso scientifico, incertezza, rischio e urgenza ignorati e dissenso».
L'iniziativa risponde all'impegno assunto nel Global Digital Compact, adottato a settembre dagli Stati membri dell’Onu e che incoraggia le entità delle Nazioni Unite, in collaborazione con i governi e gli stakeholders, a valutare l'impatto della cattiva informazione e della disinformazione sul raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Presentando l’iniziativa al vertice dei leader del G20, il presidente del Brasile Lula ha sottolineano che «Anche le azioni per combattere il cambiamento climatico sono fortemente influenzate dal negazionismo e dalla disinformazione. I Paesi non possono affrontare questo problema singolarmente. Questa iniziativa riunirà Paesi, organizzazioni internazionali e reti di ricercatori per supportare gli sforzi congiunti per combattere la disinformazione e promuovere azioni in preparazione della COP30 in Brasile».
Sebbene inizialmente discussa nel quadro del G20, l'iniziativa è stata istituita come una collaborazione multilaterale dedicata tra Stati e organizzazioni internazionali per finanziare la ricerca e l'azione che promuovono l'integrità delle informazioni sulle questioni climatiche. Con l'obiettivo di ampliare la portata e l'ampiezza della ricerca sulla disinformazione climatica e sui suoi impatti, l’iniziativa raccoglierà prove in tutto il mondo per informare e rafforzare l'azione strategica, l'advocacy e le comunicazioni.
I promotori della Global Initiative for Information Integrity on Climate Change spiegano che «I Paesi che aderiscono all'iniziativa contribuiranno a un fondo amministrato dall'Unesco, con l'obiettivo di raccogliere inizialmente una cifra compresa tra 10 e 15 milioni di dollari nei prossimi 36 mesi, da distribuire sotto forma di sovvenzioni a organizzazioni non governative per sostenere il loro lavoro di ricerca sull'integrità delle informazioni sul clima, sviluppare strategie di comunicazione e intraprendere campagne di sensibilizzazione pubblica».
La direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha aggiunto: «Senza accesso a informazioni affidabili sulla crisi climatica non potremo mai sperare di superarla. Attraverso questa iniziativa, sosterremo i giornalisti e i ricercatori che indagano sui problemi climatici, a volte a grande rischio per loro stessi, e combatteremo la disinformazione legata al clima che dilaga sui social media».
Unesco e Onu sono diventati i principali partner del governo brasiliano in questa sfida alla quale hanno già aderito Cile, Danimarca, Francia, Marocco, Regno Unito e Svezia e sono attese quelle di altre organizzazioni internazionali e altri Paesi allineati con gli obiettivi climatici e l'impegno per l'integrità delle informazioni.
Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, ha concluso: «Dobbiamo combattere le campagne di disinformazione coordinate che impediscono il progresso globale sul cambiamento climatico, che vanno dalla negazione totale al greenwashing alle molestie nei confronti degli scienziati del clima. Attraverso questa iniziativa, lavoreremo con ricercatori e partner per rafforzare l'azione contro la disinformazione climatica.