Sierra Club: saremo una forza della natura, difenderemo le nostre comunità e il nostro pianeta da Trump
Donald Trump e JD Vance sono i vincitori delle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. I repubblicani hanno ottenuto la maggioranza al Senato degli Stati Uniti, mentre il controllo della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti deve ancora essere determinato. Si tratta di una pessima notizia per il Sierra Club che , con milioni di membri e sostenitori , è la più grande, diffusa e influente organizzazione ambientalista di base d'America, e che durante il primo mandato di Trump ha svolto un ruolo fondamentale nel difendere l’ambiente e il clima dagli attacchi della sua amministrazione. Il team legale di Sierra Club ha intentato più di 300 cause legali contro l’ex amministrazione Trump, rintuzzando i peggiori tentativi di smantellare le protezioni ambientali fondamentali. Inoltre ha fatti<o le pulci professionali e politiche ai dirigenti delle Agenzie federali nominati da Trump, portando alla luce i loro legami con le industrie inquinanti. La campagna Beyond Coal di Sierra Club ha continuato ad avere successo nellla transizione dal carbone all'energia pulita e alla fine, durante il governo del negazionista e poro-coal Trump sono state chiuse più centrali a carbone e a un ritmo ancora più rapido rispetto all'amministrazione Obama.
Il direttore esecutivo del Sierra Club Ben Jealous ha commentato così la nuova vittoria del candidato repubblicano: «Donald Trump è stato un disastro per il progresso climatico durante il suo primo mandato, e tutto ciò che ha detto e fatto da allora suggerisce che questa volta vuole fare ancora più danni. Trump ha messo i profitti prima delle persone più e più volte, dando priorità al profitto dei CEO delle grandi compagnie petrolifere che hanno comprato e pagato per la sua campagna elettorale rispetto alle comunità in tutto il Paese che affrontano la minaccia dell'inquinamento e gli impatti devastanti della crisi climatica, e sta cercando di tenerci agganciati ai combustibili fossili piuttosto che investire in un'economia basata sull'energia pulita. Durante il primo mandato di Trump, abbiamo combattuto senza sosta per difenderci dagli attacchi della sua amministrazione al progresso climatico e all'aria e all'acqua pulite e siamo pronti a combattere di nuovo. Contesteremo le pericolose proposte di Trump in tribunale, continueremo a fare pressione su banche e big corporations affinché ripuliscano le loro attività e mobiliteremo i nostri 64 chapters e milioni di membri e volontari in tutto il Paese per continuare a fare progressi a livello statale e locale. Questo è un giorno buio, ma nonostante questo risultato elettorale, lo slancio è dalla nostra parte. La transizione dai combustibili fossili sporchi all'energia pulita a prezzi accessibili è già in corso. Trump non può cambiare la realtà che una stragrande maggioranza di americani vuole più energia pulita, non più combustibili fossili. Attraverso gli investimenti nell'Inflation Reduction Act stiamo creando milioni di nuovi posti di lavoro nell'energia pulita. L'energia pulita è già più economica nella maggior parte dei casi dei combustibili fossili sporchi, e negli Stati Uniti l'eolico e il solare ora generano più energia del carbone. Quando ci uniamo, siamo più forti di Donald Trump e non lasceremo che un negazionista climatico alla Casa Bianca cancelli tutti i progressi che abbiamo fatto. Il nostro movimento è più grande, più audace e più diversificato di quanto non sia mai stato. Saremo una forza della natura e useremo ogni strumento a nostra disposizione per difendere la nostra democrazia e le protezioni ambientali essenziali e continueremo a costruire il percorso verso l'economia e il futuro dell'energia pulita di cui abbiamo bisogno».
La vittoria di Trump è stata commentata anche da Dan Lashof, direttore statunitense del World Resources Institute: «Non si può negare che un'altra presidenza Trump bloccherà gli sforzi nazionali per affrontare la crisi climatica e proteggere l'ambiente, ma la maggior parte dei leader statali, locali e del settore privato degli Stati Uniti sono pienamente impegnati ad andare avanti. E potremo contare su un coro di leader mondiali che confermano che non volteranno le spalle agli obiettivi climatici e naturali. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca non sarà la fine della transizione verso l'energia pulita che ha accelerato rapidamente negli ultimi 4 anni. Sia gli Stati guidati dai repubblicani che quelli guidati dai democratici stanno vedendo i benefici della produzione e distribuzione di energia eolica, solare e batterie grazie ai miliardi di dollari di investimenti sprigionati dalla legge sulle infrastrutture bipartisan e dall'Inflation Reduction Act. I governatori e i rappresentanti al Congresso di entrambi gli schieramenti hanno riconosciuto che l'energia pulita è un'enorme fonte di guadagno e creatrice di posti di lavoro. Se tenterà di eliminare gli incentivi per l'energia pulita, ora Il presidente Trump si troverà di fronte a un muro di opposizione bipartisan».
Lashof ricorda che «Dagli Appalachi alla costa del Golfo fino alle Montagne Rocciose, gli americani sono sconvolti da devastanti disastri alimentati dal clima. Chiudere gli occhi sulla crisi climatica che sta causando miliardi di dollari di danni e uccidendo centinaia di persone sarebbe irresponsabile e immorale. I sondaggi mostrano che la maggior parte degli americani vuole che il governo federale agisca per affrontare il cambiamento climatico e proteggere l'aria che respiriamo e l'acqua che beviamo. Il presidente Trump ha la responsabilità di ascoltare le loro richieste non solo con la retorica, ma con politiche reali che migliorino la vita degli americani. Trump ha tutte le ragioni per basarsi sulle trasformazioni già in corso. L'elettrificazione di edifici e trasporti, compresi gli scuolabus, avvantaggia le comunità rurali e urbane riducendo i costi e migliorando l'efficienza. Allo stesso tempo, i terreni coltivati, le zone umide e le foreste americane hanno disperatamente bisogno di maggiori investimenti per proteggerli dall'intensificarsi di incendi, siccità e inondazioni. Mentre il presidente Trump potrebbe tornare indietro, i leader di Stati, città, aziende e altrove interverranno con entusiasmo per portare avanti un'ambiziosa azione per il clima. Grazie ai generosi incentivi fiscali e agli investimenti dell'Inflation Reduction Act e della Bipartisan Infrastructure Law, gli attori subnazionali hanno più risorse che mai per ridurre le emissioni, espandere l'energia pulita e il trasporto elettrico e affrontare le ingiustizie ambientali. Ci sono importanti opportunità bipartisan per promuovere l'azione per il clima che devono essere colte. Ad esempio, i leader di entrambI i partiti sostengono politiche commerciali intelligenti per il clima e sfruttano il potere dell'energia geotermica. E c'è supporto bipartisan e del business per la decarbonizzazione dell'industria pesante e l'investimento in catene di fornitura internazionali per mantenere gli Stati Uniti competitivi e sicuri. Queste azioni sarebbero una vittoria per la produzione manifatturiera, la sicurezza nazionale e il clima degli Stati Uniti».
Lashof conclude avvertendo i vincitori delle elezioni Usa che «Il sostegno globale per affrontare la crisi climatica è cresciuto in modo significativo da quando Donald Trump ha assunto la carica. I leader dei Paesi sanno che ridurre le emissioni e dare una spinta alla crescita dell'energia pulita rafforza le loro economie e la loro competitività. Ecco perché la Cina ha investito molto nella produzione di energia eolica, solare e batterie in patria e nelle catene di fornitura e nei mercati all'estero. Se Donald Trump si ritirasse di nuovo dall'accordo di Parigi, questo ridurrebbe semplicemente l'influenza degli Stati Uniti e darebbe ad altri Paesi un vantaggio nell'economia in forte espansione dell'energia pulita. Si può solo sperare che Donald Trump metta da parte le teorie cospirative e adotti l'azione decisiva per affrontare la crisi climatica che il popolo americano merita. Ma non resterò col fiato sospeso, e non lo faranno nemmeno la comunità globale né i leader statali e locali degli Stati Uniti. Stiamo andando avanti».