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Milioni di persone rischiano la fame mentre l'Africa meridionale entra nella stagione magra

Stato di calamità per crisi da fame in Lesotho, Malawi, Namibia, Zambia e Zimbabwe. Gravemente colpiti anche Angola e Mozambico
 |  Crisi climatica e adattamento

Il portavoce del World Food Programme (WFP) per l'Africa meridionale, Tomson Phiri, ha chiesto «Assistenza urgente per impedire che una siccità diffusa innescata da El-Niño si trasformi in una catastrofe umanitaria su vasta scala».

Durante una conferenza stampa al palazzo dell’Onu a Ginevra, Phiri  ha avvertito che «Una siccità storica, la peggiore crisi alimentare di sempre, ha devastato più di 27 milioni di vite nella regione. Circa 21 milioni di bambini sono malnutriti. Per molte comunità, questa è la peggiore crisi alimentare degli ultimi decenni. Ottobre segna l'inizio della stagione magra e si prevede che ogni mese sarà peggiore del precedente fino ai raccolti dell'anno prossimo a marzo/aprile.  I raccolti sono andati male, il bestiame è morto e i bambini sono fortunati se ricevono anche solo un pasto al giorno. La situazione è disperata e la necessità di agire non è mai stata così chiara».

Ben 5 Paesi - Lesotho, Malawi, Namibia, Zambia e Zimbabwe - hanno dichiarato lo stato di calamità per crisi da  fame e hanno chiesto supporto umanitario internazionale. Sono gravemente colpiti Anche Angola e Mozambico,  due Paesi recentemente visitati da Giorgia Meloni per lanciare il “Piano Mattei” basato su gas e petrolioi. Una siccità e una carestia così estese non si erano mai verificate a memoria d’uomo per un’area così estesa nel sud del continente africano.

Su richiesta dei governi, il WFP ha iniziato a fornire assistenza alimentare e supporto essenziale nei trasporti, nella logistica e nell'approvvigionamento alimentare. Ma Phiri  ha fatto notare che «A fronte delle crescenti esigenze globali, abbiamo ricevuto solo un quinto dei 369 milioni di dollari necessari per fornire assistenza a milioni di persone nell'Africa meridionale. Sebbene i fondi ricevuti finora abbiano consentito al WFP di avviare le distribuzioni di aiuti alimentari, resta un gap di finanziamento significativo, che rischia di compromettere i piani per una risposta su vasta scala fino alla fine della stagione magra, a marzo del prossimo anno».

Il portavoce del WFP per l'Africa meridionale ha concluso: «Speravamo di poter intensificare le operazioni di soccorso stagionale nei mesi a venire con la distribuzione di cibo e, in alcune aree, denaro contante  a oltre 6,5 milioni di persone nei 7 Paesi più colpiti entro marzo 2025. I nostri piani ora sono in bilico a causa di enormi carenze di finanziamenti. Se non riceviamo risorse aggiuntive, milioni di persone rischiano di attraversare la peggiore stagione magra degli ultimi decenni senza assistenza». 

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.