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Il sovrasfruttamento ecologico ha preso più di quanto la Terra possa dare in sicurezza

State of the Climate Report: 25 dei 35 segni vitali planetari hanno raggiunto estremi record

Il peggioramento dei parametri vitali della Terra indica una nuova fase critica e imprevedibile della crisi climatica
 |  Crisi climatica e adattamento

The 2024 state of the climate report: Perilous times on planet Earth”, pubblicato su BioScience da un folto e autorevolissimo team di scienziati, analizza le ultime tendenze di una vasta gamma di segni vitali planetari e i recenti disastri legati al clima, evidenzia argomenti correlati al clima e discute gli interventi politici necessari, ne risulta una situazione globale molto preoccupante: «Eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, emissioni di combustibili fossili ai massimi storici. Le condizioni climatiche sono ulteriormente peggiorate».

Lo State of the Climate Report  evidenzia che temperatura media superficiale sulla Terra, il contenuto di calore degli oceani e i livelli medi globali del mare sono i più alti mai registrati. La massa di ghiaccio della Groenlandia e dell'Antartide e lo spessore medio dei ghiacciai sono ai min imi record. Anche le emissioni di metano e di protossido di azoto hanno raggiunto livelli senza precedenti. Sono stati documentati in totale 28 cicli di feedback climatici che esacerbano il riscaldamento, come lo scioglimento del permafrost. 

Le cifre chiave del rapporto sono: 25 dei 35 segni vitali planetari utilizzati per tracciare i cambiamenti climatici hanno raggiunto livelli record o minimi; i tre giorni più caldi di sempre si sono verificati a luglio 2024; Il consumo combinato di carbone, petrolio e gas è aumentato dell'1,5% nel 2023 rispetto al 2022; Anche l'uso di energia rinnovabile è aumentato nel 2023: il consumo di energia solare ed eolica insieme è aumentato del 15% rispetto al 2022. Ma l'uso di energie rinnovabili è solo un quattordicesimo dell'uso di combustibili fossili e il recente aumento dell'uso di energie rinnovabili è attribuibile principalmente all'aumento della domanda piuttosto che alla loro sostituzione con i combustibili fossili.  la popolazione umana e quella dei ruminanti hanno raggiunto il massimo storico: «La popolazione umana aumenta al ritmo di circa 200.000 persone al giorno e il numero di ruminanti (mammiferi ungulati come bovini, ovini e caprini che producono gas serra e il cui allevamento richiede molta energia) aumenta di circa 170.000 unità al giorno»; Nel 2023, La perdita di copertura arborea globale è aumentata da 22,8 mega-ettari (Mha) all'anno nel 2022 a 28,3 Mha all'anno; Nel 2023, Le emissioni annuali legate all'energia sono aumentate del 2,1%; dal 1980 al 2020, il protossido di azoto, un potente gas serra di lunga durata, è aumentato di circa il 40%

Il rapporto chiede «Una mitigazione e un adattamento su larga scala ai cambiamenti climatici per limitare ulteriori impatti».

All’Oregon State University (OSU) che ha guidato la coalizione internazionale di scienziati che ha redatto il rapporto, avvertono che  «Il peggioramento dei parametri vitali della Terra indica una nuova fase critica e imprevedibile della crisi climatica. Sono necessarie azioni decisive e rapide”.

Il team di ricercatori diretto da William Ripple e Christopher Wolf dell’OSU delinea le aree in cui è necessario un cambiamento delle politiche (energia, inquinanti, natura, cibo ed economia) e Ripple  sottolinea che «Una larga parte del tessuto stesso della vita sul nostro pianeta è in pericolo. Il sovrasfruttamento ecologico, prendendo più di quanto la Terra possa dare in sicurezza, ha spinto il pianeta verso condizioni climatiche più minacciose di qualsiasi cosa abbiano mai visto persino i nostri parenti preistorici. Siamo già nel mezzo di un brusco sconvolgimento climatico, che mette a repentaglio la vita sulla Terra come mai prima gli esseri umani avevano visto. Ad esempio, l'uragano Helene ha causato più di 200 morti nel sud-est degli Stati Uniti e massicce inondazioni in una zona montuosa della North Carolina del Nord, ritenuta un rifugio sicuro dai cambiamenti climatici».

Wolf, che ora lavora alla Terrestrial Ecosystems Research Associates (TERA), aggiunge: «Il tasso di crescita delle emissioni di metano è in accelerazione, il che è estremamente preoccupante. Anche l'ossido nitroso, che è potente e longevo, è a un livello record»..

Ripple ricorda che «Dalla pubblicazione del nostro rapporto del 2023, si sono verificati molteplici disastri legati al clima, tra cui una serie di ondate di calore in tutta l'Asia che hanno ucciso più di mille persone e portato le temperature a 122 gradi Fahrenheit in alcune parti dell'India. Il cambiamento climatico ha già sfollato milioni di persone, con il potenziale di sfollare centinaia di milioni o addirittura miliardi di persone. Questo porterebbe probabilmente a una maggiore instabilità geopolitica, forse anche a un parziale collasso sociale».

Al nuovo State of the Climate Report  hanno collaborato Beverly Law dell'OSU, Jillian W. Gregg di TERA Naomi Oreskes dell'Università di Harvard, Michael Mann dell'Università della Pennsylvania, Thomas  Newsome dell'università di Sydney, Chi Xu dell'università di Nanchino, Jens-Christian Svenning dell'università di Aarhus, Timothy Lenton dell'università di Exeter, Cássio Cardoso Pereira dell'Universidade Federal de Minas Gerais, Stefan Rahmstorf e Johan Rockström del Potsdam-Instituts für Klimafolgenforschung (PIK) e Thomas Crowther dell'Eidgenössische Technische Hochschule Zürich (ETH).

Gli scienziati affermano che il loro obiettivo è quello di «Fornire intuizioni chiare e basate su prove che ispirino risposte informate e coraggiose da parte dei cittadini nei confronti dei ricercatori e dei leader mondiali». In particolare, raccomandano la rapida adozione di politiche che Puntino a: Implementare un prezzo globale del carbonio che potrebbe limitare le emissioni dei ricchi e, al contempo, fornire finanziamenti per ulteriori azioni per il clima. Migliorare l'efficienza e il risparmio energetico sostituendo i combustibili fossili con fonti rinnovabili a basse emissioni di carbonio. Ridurre le emissioni di gas serra, compresi quelli classificati come inquinanti a breve termine, come il metano. Proteggere e ripristinare gli ecosistemi ricchi di biodiversità, che svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo e nello stoccaggio del carbonio. Incoraggiare un cambiamento verso abitudini alimentari che privilegiano gli alimenti di origine vegetale. Promuovere un'economia ecologica sostenibile e ridurre notevolmente i consumi eccessivi e gli sprechi da parte dei ricchi. Integrare l'educazione al cambiamento climatico nei programmi scolastici globali per promuovere consapevolezza, alfabetizzazione e azione.

Wolf sottolinea che «Nonostante 6 relazioni dell'International Panel on Climate Change, centinaia di altre relazioni, decine di migliaia di articoli scientifici e 28 incontri annuali della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite, il mondo ha fatto pochissimi progressi sul cambiamento climatico. Il futuro dell'umanità dipende dalla creatività, dalla fibra morale e dalla perseveranza. Se le generazioni future devono ereditare il mondo che meritano, è necessaria un'azione decisa e veloce».

Ripple conclude: «Il meeting di  quest'anno, ufficialmente United Nations Framework Convention on Climate Change cambiamenti climatici, si terrà dall'11 al 22 novembre a Baku, in Azerbaijan ed  è fondamentale che vengano compiuti enormi progressi».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.