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L'oceano che si riscalda fa crescere una foresta invisibile di alghe

 |  Crisi climatica e adattamento

Lo studio “Climate variability shifts the vertical structure of phytoplankton in the Sargasso Sea”, pubblicato su Nature Climate Change da Johannes Viljoen,  Xuerong Sun e Robert Brewin del Centre for Geography and Environmental Science, Department of Earth and Environmental Sciences della Faculty of Environment, Science and Economy dell’università di Exeter, dimostra che «una “foresta invisibile” di fitoplancton prospera in una parte del nostro oceano in via di riscaldamento».

Il fitoplancton è costituito da minuscoli organismi alla deriva che svolgono circa la metà della "produzione primaria" del pianeta (formando cellule viventi tramite la fotosintesi). Il nuovo studio ha esaminato il fitoplancton sulla superficie dell'oceano e nella "sub-superficie" (uno strato distinto di acqua sottostante) per vedere come la variabilità climatica lo  sta influenzando e  i risultati mostrano che «Queste due comunità stanno reagendo in modo diverso. Nell’ultimo decennio, la “biomassa” totale (materiale vivente) del fitoplancton della sub-superficie è aumentata in risposta al riscaldamento globale. Nel frattempo, il fitoplancton di superficie ora ha meno clorofilla, il che lo rende meno verde, ma in realtà la biomassa totale è rimasta stabile».

Basandosi su 33 anni di dati raccolti dal Bermuda Atlantic Time-series Study (BATS) nel Mar dei Sargassi, i risultati suggeriscono anche che «La profondità dello “strato misto superficiale” (regione di turbolenza sulla superficie dell’oceano) si è ridotta poiché l’oceano si è rapidamente riscaldato nell’ultimo decennio».

Viljoen evidenzia che «E’ importante comprendere queste tendenze perché il fitoplancton è il fondamento della rete alimentare marina e svolge un ruolo fondamentale nella rimozione dell'anidride carbonica dall'atmosfera. I nostri risultati rivelano che il fitoplancton di profondità, che prospera in condizioni di scarsa illuminazione, risponde in modo diverso al riscaldamento degli oceani e alla variabilità climatica rispetto al fitoplancton di superficie. Di solito ci affidiamo alle osservazioni satellitari per monitorare il fitoplancton, ma la sub-superficie è nascosta alla vista satellitare. Il nostro studio evidenzia i limiti delle osservazioni satellitari e sottolinea l'urgente necessità di un migliore monitoraggio globale del fitoplancton al di sotto di quel che i satelliti possono vedere».

Brewin, ricorda che «I cambiamenti alla base della rete alimentare possono avere effetti a cascata sulla vita marina, dal piccolo zooplancton ai grandi pesci e mammiferi marini. Quindi il futuro del fitoplancton avrà importanti implicazioni per la biodiversità e per il cambiamento climatico».

Viljoen conclude: «Il monitoraggio continuo di questo fitoplancton che vive in profondità aiuterà gli scienziati a comprendere meglio i cambiamenti in corso nell'oceano che altrimenti potrebbero passare inosservati».

Redazione Greenreport

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