Oltre mille sfollati tra Emilia Romagna e Marche per i fiumi esondati. Comuni sott’acqua, treni sospesi e scuole chiuse
Dopo una notte d’inferno, l’Emilia Romagna inizia a contare i danni alle prime luci dell’alba ma ci vorrà ancora molto tempo prima di ritrovare la normalità. Le violente piogge che si sono abbattute ieri sulla regione e anche su parte delle Marche hanno provocato devastanti alluvioni e ora i fiumi di acqua e fango stanno facendo salire l’allerta per il rischio frane nel bolognese, dove si contano già quasi 200 persone evacuate. La situazione meteo è da allerta rossa, con le acque dei fiumi Marzeno e Lamone che sono uscite dagli argini a monte di Faenza, allagando la città, ma l’attenzione alta è scattata anche a Ravenna, dove gli evacuati sono finora oltre 800, e gravi danni sono stati provocati anche nelle province di Forlì, Rimini, Cesena.
Per tutta la notte vigili del fuoco e personale della Protezione civile hanno tratto in salvo centinaia di persone ricorrendo all’uso di gommoni ed elicotteri. I sindaci dei Comuni maggiormente colpiti hanno diramato appelli a salire verso i piani alti degli edifici ed evitare seminterrati e garage. Questa mattina l’intensità delle piogge è diminuita, ma l’allerta resta alta. Le scuole oggi resteranno chiuse, cinque linee ferroviarie sono sospese, compresi diversi treni ad Alta velocità e Intercity. E così un territorio già martoriato da precedenti alluvioni, ora deve fare i conti con questa nuova ondata di maltempo che in poche ore ha già provocato oltre mille sfollati.
Che eventi meteo estremi potessero abbattersi sull’Italia nord-orientale, dopo le devastazioni provocate nei giorni scorsi dalla tempesta Boris nell’Europa centro-orientale, era stato messo in conto. Ma la mole di precipitazioni registrata è andata al di là di quanto preventivato. Già nelle prime ore della notte circolava sui social il video del sindaco di Castel Bolognese, Comune invaso dalle acque del fiume Senio, in cui si sottolineava l’imprevedibilità di quanto stesse accadendo e si invitavano i cittadini a rivolgersi ai numeri di emergenza in caso di bisogno. Anche Faenza è rimasta allagata a causa dello straripamento di due fiumi, il Lamone e del Marzeno, che hanno invaso la zona rossa delle due precedenti alluvioni del 2023 e non solo.
«Abbiamo dei superamenti di soglia storici», ha fatto sapere la presidente dell’Emilia Romagna Irene Priolo al termine dell’ultimo briefing meteo della notte. E ora, con le piogge che hanno dato un po’ di tregua in quanto a violenza ma sono previste fino al pomeriggio, si inizia a monitorare il rischio frane. Alcune famiglie sono state evacuate nel bolognese e in generale sono decine le frane che interessano le strade di provincia come la Montanara, da Casalfiumanese a Moraduccio, la provinciale Bordona, la via Maddalena, la provinciale Sillaro e la provinciale Sassonero. Svariati interventi dei pompieri si sono resi necessari sia sulle strade extraurbane che in città anche per alberi caduti ed edifici allagati in tutta la provincia.
Ha detto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale: «In questo momento, oltre a continuare a prestare attenzione per il livello dei fiumi, dobbiamo iniziare a prestare forte attenzione anche allo stato dei canali». E si continuano a monitorare anche condotte idriche e reti fognarie, che in diversi punti delle province maggiormente colpite dal maltempo hanno già fatto registrare diversi danneggiamenti.
Anche nelle Marche, dove è straripato il torrente Aspio, la situazione è critica. Ad Ancona nella notte «è piovuto sempre con una certa intensità e ovviamente questo fenomeno ha fatto accumulare una quantità d'acqua che va al di là di ogni caditoia possibile e immaginabile», ha riferito il vice sindaco del capoluogo della Regione e assessore alla Protezione civile Giovanni Zinni: l’esondazione dell’Aspio, nella zona a Sud di Ancona, ha provocato l’allagamento della zona. Si registrano «vari smottamenti e piccole frane in tutte le frazioni, in Montesicuro, Gallignano, Candia, Casini di Paterno, Paterno, dove ci sono blocchi stradali», ha aggiunto. Per quanto riguarda la situazione dal punto di vista del ripristino, ha informato il vice sindaco, «abbiamo dato il via libera alla protezione civile del Comune d’Ancona di utilizzare il fondo di riserva per le somme per le urgenze e pertanto utilizzeremo i soldi sin da stamattina per coinvolgere ditte specializzate che ci daranno una mano a ripulire le strade».