Se l'azione climatica è patriottica convince conservatori e progressisti
Conservatori e progressisti (liberals) possono avere opinioni contrastanti sulle questioni ambientali, ma lo studio “Effects of system-sanctioned framing on climate awareness and environmental action in the United States and beyond”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da Katherine Mason, Madalina Vlasceanu e John Jost del Department of psychology della New York University, dimostra che «Inquadrare la necessità di affrontare il cambiamento climatico come patriottico e necessario per preservare lo “stile di vita” americano può aumentare la fiducia nel cambiamento climatico e il sostegno alle politiche pro-ambiente tra entrambi i gruppi».
La Mason evidenzia che «Inquadrare l'azione per il cambiamento climatico come un modo per proteggere e preservare i valori patriottici e gli stili di vita familiari può migliorare la consapevolezza del clima e motivare l'azione in tutto lo spettro politico americano. Questo approccio incoraggia le persone a vedere l'azione per il clima come un modo per celebrare e sostenere le tradizioni culturali a loro care, piuttosto che doverle abbandonare o sostituire».
Lo studio fornisce anche un'analisi dettagliata dei risultati ottenuti in altri Paesi, evidenziando somiglianze e differenze rispetto al campione statunitense e le possibili ragioni di tali differenze. Infatti, i risultati sono il frutto di un esperimento che ha coinvolto 50.000 partecipanti in 60 Paesi e che hanno dimostrato che il patriottismo climatico ha avuto effetti simili, anche se minori, tra i progressisti in Paesi come Francia e Cile e tra i conservatori in Israele e Cile. Ma si è ritorto contro i conservatori in altre nazioni, in particolare Belgio, Germania e Russia.
Secondo la Mason, «Questi risultati suggeriscono che i messaggi in linea con le preferenze che mantengono lo status quo possono migliorare la consapevolezza e l'azione climatica non solo tra i conservatori, i cui atteggiamenti sono più in sintonia con tali messaggi, ma anche tra i liberalsi».
Nel complesso, i risultati dello studio sono in contrasto con gran parte degli attuali messaggi ambientalisti sul clima, che spesso si concentrano su scenari apocalittici, sulla revisione del nostro sistema socioeconomico o sulla modifica radicale delle nostre abitudini di consumo. Invece, per gli autori dello studio «E’ fondamentale evitare di innescare... minacce esistenziali, nella misura in cui queste possono motivare un atteggiamento difensivo del sistema e una reazione negativa contro le iniziative pro-ambientali».
Ai partecipanti allo studio è stato comunicato che sarebbe stato chiesto loro di leggere alcune informazioni, di riferire sulle loro convinzioni e sui loro comportamenti e di scrivere un breve testo. Per garantire una comprensione comune del cambiamento climatico, è stata data loro questa definizione: «Il cambiamento climatico è il fenomeno che descrive il fatto che la temperatura media mondiale è aumentata negli ultimi 150 anni e probabilmente aumenterà ulteriormente in futuro».
Poi, i partecipanti del gruppo controllo hanno letto un brano del romanzo del 1861 di Charles Dickens Grandi speranze, che non faceva alcun riferimento al clima. I partecipanti del gruppo "inquadramento" hanno letto un messaggio mirato ad aumentare i sentimenti di connessione con il sistema sociale esistente, collegando lo "stile di vita" della nazione alle tradizioni naturali e culturali e comunicando che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia che richiede un'azione patriottica e pro-ambientale per "proteggere e preservare" il patrimonio nazionale "come dovrebbe essere". Il messaggio, che era accompagnato da fotografie di città, risorse naturali, persone e bandiere, è stato adattato per includere termini specifici per ogni Paese.
Ai partecipanti dei due gruppi è stato poi chiesto di rispondere a domande riguardanti la loro convinzione sull’esistenza del cambiamento climatico, sul sostegno alle politiche ambientaliste e alla disponibilità a condividere informazioni sul clima sui social media.
Tra i partecipanti statunitensi, coloro che hanno letto il messaggio patriottico/status quo hanno mostrato una maggiore convinzione nel cambiamento climatico, un maggiore supporto per le politiche pro-ambientali e una maggiore disponibilità a condividere informazioni sul clima sui social media rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, questo messaggio è stato ugualmente efficace per conservatori e i liberals.
La Mason conclude: «Il cambiamento climatico è una sfida che deve essere affrontata con urgenza. Il nostro approccio ha testato i modi per comunicare informazioni sul cambiamento climatico che risuonano con i valori e le convinzioni preesistenti delle persone. In modo cruciale, questi risultati suggeriscono che i messaggi in linea con le preferenze che mantengono lo status quo possono migliorare la consapevolezza e l'azione climatica non solo tra i conservatori, i cui atteggiamenti sono più in sintonia con tali messaggi, ma anche tra i liberals».