
Nelle Filippine più di mezzo milione di persone ha bisogno di aiuto dopo il passaggio della tempesta Tambin

Secondo l’Office for the coordination of humanitarian affairs (Ocha) dell’Onu, nelle Fulippine 555.400 persone sono state colpite dal passaggio della tempesta tropicale Tembin (che i filippini hanno ribattezzato Vinta) che venerdi scorso si è abbattuta sull’isola di Mindanao - la seconda isola delle Filippine dove è anche in corso una guerra tra il governo autoritario del presidente filippino Rodrigo Duterte e gruppi ribelli islamisti indipendentisti e i comunisti. L’Onu ricorda che «Già vittima del conflitto scoppiato 7 mesi fa nella città di Marawi, la popolazione locale e nuovamente costretta a fuggire a causa dei danni causati dalla tempesta. Le loro tende sono state distrutte dai venti e dalla pioggia».
Il 26 dicembre i morti erano 164 de i dispersi 176, ma l’Onu avverte che si tratta di cifre ufficiali governative e che sono cifre che potrebbero aumentare quando arriveranno i rapporti dalle squadre di soccorso che sono ancora all’opera.
A Mindanao sono state spazzate via da Tembin/Vinta più di 1.500 case e almeno altre 800 sono state fortemente danneggiate e allagamenti e frane minacciano ancora la popolazione.
Secondo l’Ocha, «152.000 persone sono sfollate a causa dei danni causati dalla tempesta. Più di 90.000 persone sono attualmente ospitate in 246 centri di evacuazione nelle zone colpite e circa 61.000 persone sono ospitate da parenti e amici».
L’Unicef ha predisposto i primi aiuti umanitari e li sta inviando nelle zone colpite dalla tempesta. e dice che «Servizi idrici, di depurazione, igienici così come la fornitura di cibo e di cure mediche alle vittime sono i bisogni più immediati e più vitali».
L’saiuto di emergenza che l’Onu sta inviando comprende kit idrici, grandi cisterne d’acqua per uso comunitario, tavolette per purificare l’acqua,taniche e tende.
Lotta Sylwander, rappresentante dell’Unicef nelle Filippine, ha sottolineato che «L'Unicef è pronta ad aiutare il governo e i partner a far fronte ai rischi per la vita e la salute dei bambini e attenuare al meglio le sofferenze delle comunità colpite. Sul terreno, l’Unicef e i sui partner lavorano senza tregua per valutare l’estensione dei danni e delle perdite e seguono da vicino la situazione dei bambini e delle famiglie colpite dalla tempesta tropicale».
La priorità dell’Unicef è quella di aiutare i bambini perché «In un contesto di emergenza, i bambini sono tra le persone più vulnerabili» e l’Unicef ricorda che «Devono essere protetti dall’acqua contaminata, dalla mancanza di cibo e dalle epidemie che fanno spesso seguito a una catastrofe naturale».
