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Pacific Island Forum, Guterres: «L'umanità sta trattando il mare come una fogna»

Se salviamo il Pacifico, salviamo il mondo. Riformare e aggiornare le istituzioni globali, affinché siano adatte al mondo di oggi e di domani
 |  Crisi climatica e adattamento

E’ iniziato oggi nelle Tonga il Pacific Island Forum che riunisce  Australia, Isole Cooks, Micronesia, Fiji, Polinesia Francese, Kiribati, Nauru, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Isole Marshall, Samoa, Isole Solomone, Tonga, Tuvalu e Vanuatu. Ad aprirlo è stato il segretario dell’Onu António Guterres che ha ricordato ai delegati che «Ci incontriamo in un momento turbolento per il nostro mondo. Conflitti violenti, una crisi climatica in escalation, disuguaglianze e ingiustizie ovunque e l'Agenda 2030 vacilla. Ma questa regione è un faro di solidarietà e forza, tutela ambientale e pace.Il mondo ha molto da imparare dal Pacifico e deve fare un passo avanti per sostenere le vostre iniziative».

Guterres ha sottolineato che «Questa è una regione di marinai intrepidi, pescatori esperti e con una profonda conoscenza ancestrale dell'oceano.  Ma l'umanità sta trattando il mare come una fogna. L'inquinamento causato dalla plastica sta soffocando la fauna marina. I gas serra stanno causando il riscaldamento degli oceani, l'acidificazione e un drammatico e rapido innalzamento dei livelli del mare. Le isole del Pacifico mostrano la strada per proteggere il nostro clima, il nostro pianeta e il nostro oceano: dichiarando l'emergenza climatica e sollecitando azioni concrete,  e  con le vostre Declarations on Sea Level Rise e le aspirazioni per una giusta transizione verso un fossil-fuel-free Pacific. I giovani del Pacifico hanno portato la crisi climatica fino alla Corte internazionale di giustizia. Avete anche giustamente riconosciuto che si tratta di una crisi per la sicurezza e avete adottato misure per gestire insieme tali rischi».

Il capo dell’Onu ha espresso il suo pieno sostegno alla 2050 Strategy for the Blue Pacific Continent  e ha assicurato che farà del suo meglio per contribuire a mobilitare le risorse internazionali per il Pacific Resilience Facility e per impegnarmi in tutte le iniziative riguardanti il Pacific Island Forum.

Guterres ha evidenziatyo che «Il piano di sopravvivenza per il nostro pianeta è semplice: stabilire una transizione giusta per l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, responsabili dell'85% delle emissioni di gas serra. Entro l'anno prossimo tutti i Paesi dovranno elaborare piani nazionali sul clima, i cosiddetti Nationally Determined Contributions, in linea con il limite massimo di riscaldamento globale di 1,5 gradi. Il G20, il maggiore produttore di emissioni, responsabile dell’80% di queste emissioni, deve farsi avanti e assumere un ruolo guida, eliminando gradualmente la produzione e il consumo di combustibili fossili e fermandone immediatamente l’espansione. Quando i governi firmano nuove licenze per il petrolio e il gas, stanno cedendo il nostro futuro. L'ambizione degli stati insulari del Pacifico di un fossil-fuel-free Pacific è un modello per il G20 e per il mondo».

Ma il segretario generale dell’Onu non si è nascosto che la regione del Pacifico ha urgente bisogno di finanziamenti, capacità e tecnologie per accelerare la transizione e investire in adattamento e resilienza ed ha aggiunto: «Ecco perché abbiamo chiesto la riforma dell'architettura finanziaria internazionale, un massiccio aumento della capacità di prestito delle banche multilaterali di sviluppo, programmi di riduzione del debito efficaci, anche per i Paesi a medio reddito in difficoltà, e una migliore ridistribuzione dei diritti speciali di prelievo, a beneficio dei Paesi in via di sviluppo e in particolare dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo».

Guterres ha concluso: «Le decisioni che i leader mondiali prenderanno nei prossimi anni determineranno il destino innanzitutto degli abitanti delle isole del Pacifico, ma anche di tutti gli altri. In altre parole: se salviamo il Pacifico, salviamo il mondo. Gli Stati insulari del Pacifico hanno l'imperativo morale e pratico di portare la propria leadership e la propria voce sulla scena mondiale. Avete dimostrato questa leadership ancora una volta con l'approvazione da parte dell'Assemblea generale Onu del Multidimensional Vulnerability Index. Ora dobbiamo assicurarci che le istituzioni finanziarie internazionali li includano nei loro criteri per le operazioni. Il Summit of the Future che si terrà a New York il mese prossimo sarà un'occasione per riformare e aggiornare le istituzioni globali, affinché siano adatte al mondo di oggi e di domani.  In generale, il Summit si propone di dare ai Paesi in via di sviluppo una voce più forte sulla scena mondiale, anche presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nelle istituzioni finanziarie internazionali. Esorto gli Stati insulari del Pacifico a far sentire la propria voce, e a farla sentire forte, perché il mondo ha bisogno della vostra leadership».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.