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ActionAid: la situazione in Bangladesh dopo le alluvioni è molto preoccupante

Cattiva gestione dei fiumi transfrontalieri. Donne e bambini i più colpiti dall’emergenza
 |  Crisi climatica e adattamento

ActionAid Bangladesh  è fortemente preoccupata per le inondazioni in corso che hanno colpito gravemente 8 distretti del Bangladesh, tra cui Cumilla, Feni, Chattogram, Khagrachhari, Noakhali e Moualvibazar. l’ONG sottolinea che «Le acque alluvionali, derivanti dall'innalzamento dei livelli dei fiumi nelle regioni nord-orientali e orientali del paese e aggravate dalle forti piogge in corso, hanno colpito circa 3 milioni di persone. Tragicamente, finora sono stati segnalati 6 decessi per annegamento. Le comunità colpite affrontano numerose sfide, tra cui sfollamento, perdita di case e bestiame. Donne e bambini, essendo i più vulnerabili, sono particolarmente a rischio, alle prese con la grave crisi di acqua potabile sicura e l'accesso limitato a servizi medici e cibo. L'interruzione delle strade e delle comunicazioni ha ulteriormente aggravato la loro situazione, rendendo difficile per loro raggiungere la sicurezza e le risorse essenziali. Il crollo del sistema igienico-sanitario in molte aree ha aggravato la crisi della salute pubblica, colpendo in modo sproporzionato questi gruppi».

ActionAid ricorda che «A causa della condivisione transfrontaliera dei fiumi, la gestione delle acque è diventata un problema, con un impatto negativo sulle comunità locali che si trovano già in uno stato vulnerabile a causa degli effetti negativi del cambiamento climatico.

ActionAid lavora in Bangladesh dal 1982, concentrandosi sui diritti delle donne e dei bambini. Le Happy Home, letteralmente "case felici", sono spazi sicuri che l’organizzazione ha creato per proteggere bambine e ragazze in situazioni di estrema fragilità, offrendo loro un luogo sicuro dove crescere e garantirsi un futuro. 

Farah Kabir, direttrice di ActionAid Bangladesh, concludea: «Intere famiglie hanno perso tutto. Stiamo lavorando instancabilmente per fornire soccorso, ma la portata della crisi è travolgente. Il nostro obiettivo immediato è quello di fornire cibo secco, kit igienici e di prima necessità, che comprendono assorbenti e tamponi per il ciclo mestruale, acqua potabile pulita e sicura e soluzione salina orale a 7.500 vittime dell'inondazione in almeno 30 centri nel distretto Noakhali. Inoltre, stiamo pianificando di distribuire sovvenzioni in denaro alla popolazione per garantire di poter acquistare cibo e beni essenziali, kit per la dignità e kit per l'igiene tra le comunità negli altri distretti. Siamo profondamente preoccupati per l'impatto delle alluvioni, in particolare sulle donne e sui bambini che sono i più vulnerabili in tali emergenze. Le interruzioni delle strade e delle comunicazioni hanno ulteriormente aggravato l'isolamento delle comunità, rendendo difficile per migliaia di persone raggiungere luoghi che gli possano dare sicurezza e risorse essenziali. Il crollo del sistema sanitario in molte aree ha acuito la crisi sanitaria pubblica, colpendo in modo sproporzionato donne e bambini».  

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.