Busto Arsizio riqualifica il centro storico sul modella delle città spugna
A Busto Arsizio, in Lombardia, nasce il modello di città spugna. Si sta riqualificando il centro storico mediante depaving, pratica di de-impermeabilizzazione del suolo. Si rimuove lo strato superficiale in asfalto o cemento che non consente all’acqua di infiltrarsi nel terreno. In questo modo, l’acqua piovana viene assorbita dal terreno e dunque ritorna nel ciclo.
Successivamente avremo la realizzazione di una estesa area verde per la biodiversità. La peculiarità del progetto è la trasformazione di ben 3 strade, che erano asfaltate e destinate a viabilità e parcheggi, in Ztl (Zona a traffico limitato). Dunque i pedoni, tra nuovo verde e sedute, per il passeggio, l'incontro, lo shopping tra i negozi del centro, avranno modo di vivere l’ambiente. Inoltre, il nuovo verde sarà costituito da aiuole a raso che contribuiranno alla gestione del run-off, del deflusso delle acque meteoriche. Saranno inverdite con specie arboree ed erbacee a basse esigenze idriche e manutentive, adatte alle condizioni urbane e al cambiamento climatico. Contribuiranno al miglioramento del microclima (ombreggiamento e raffrescamento) e al miglioramento della qualità dell’aria, all’incremento della piccola fauna (impollinatori) oltre al benessere del cittadino.
I nuovi giardini costituiranno luogo privilegiato in pieno centro storico per entrare in contatto con la natura e forniranno importanti servizi eco-sistemici di tipo anche culturale, favorendo relazione, conoscenza, benessere psico-fisico dei cittadini. Oggi è possibile già ammirare il depaving, con rimozione dell’asfalto ed entro fine settembre è prevista la fine del cantiere con la realizzazione dell’intera opera.
Avremo dunque una Ztl green, un centro storico-giardino che contribuirà al miglioramento del microclima, della qualità dell’aria e anche all’incremento della piccola fauna, pensiamo agli impollinatori, rendendo centrale la mobilità sostenibile anche con piste ciclabili.
di Flora Vallone, architetto e vicepresidente dell’Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica (Aipin)