400 anni di caldo record minacciano di distruggere la Grande Barriera Corallina Australiana
Secondo il nuovo studio “Highest ocean heat in four centuries places Great Barrier Reef in danger” pubblicato su Nature da un team di ricercatori guidato da Benjamin Henley dell'università di Melbourne, «La Grande Barriera Corallina è sottoposta a notevoli pressioni: l'aumento delle temperature del mare e gli eventi di sbiancamento di massa dei coralli minacciano di distruggere la straordinaria ecologia, biodiversità e bellezza della più grande barriera corallina del mondo».
Lo studio ricostruisce 400 anni di temperature estive della superficie marina nel Mar dei Coralli <, fornendo così nuove prove dell'impatto che l'aumento delle temperature della superficie del mare ha avuto e continuerà ad avere sul gioiello ecologico dell'Australia. Risultati che rivelano quanto siano estremi i recenti eventi di caldo oceanico che hanno portato allo sbiancamento di massa dei coralli sulla Grande barriera corallina.
Recentemente, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha emesso la sua decisione finale sullo stato della Grande Barriera Corallina Australiana, rifiutandosi di elencarla tra i beni dell’umanità in pericolo, ma gli scienziati ribattono che «La Grande Barriera Corallina è in pericolo».
Per analizzare 400 anni di temperature, Henley e il suo team hanno ricostruito i dati sulla temperatura della superficie del mare dal 1618 al 1995 utilizzando campioni di scheletri di coralli provenienti dall'interno e dalle zone circostanti il Mar dei Coralli e hanno abbinato questo dataset ai dati sulla temperatura della superficie del mare registrati dal 1900 al 2024. Hanno anche analizzato le simulazioni dei modelli climatici delle temperature della superficie del mare eseguite con e senza cambiamenti climatici, scoprendo che «I cambiamenti climatici causati dall'uomo sono responsabili dell'aumento delle temperature nella regione».
I recenti eventi di sbiancamento di massa coincidono con 5 dei 6 anni più caldi nei 400 anni misurati nello studio. Negli anni 2024, 2017 e 2020, il Mar dei Coralli ha sperimentato le temperature più calde registrate in 400 anni, con il 2024 che è stato il più caldo mai registrato con un ampio margine. I recenti eventi di caldo nel 2016, 2004 e 2022 sono stati i successivi tre anni più caldi mai registrati.
Henley ricorda che «Quando ho tracciato il punto dati del 2024, ho dovuto ricontrollare tre volte i miei calcoli. Era fuori scala, molto al di sopra del precedente record del 2017. Quasi non potevo crederci. E’ una conseguenza tragica, ma quasi inevitabile, che quest'anno si sia verificato di nuovo uno sbiancamento di massa dei coralli. E’ l'inevitabilità degli impatti sulla barriera corallina nei prossimi anni che mi dà davvero fastidio. In assenza di un'azione globale rapida, coordinata e ambiziosa per combattere il cambiamento climatico, probabilmente assisteremo alla scomparsa di una delle meraviglie naturali più spettacolari della Terra».
La co-autrice dello studio, Helen McGregor, di Environmental Futures dell’università di Wollongong, conclude avvertendo che «E’ necessario intervenire con urgenza per impedire la devastazione di uno degli ecosistemi più importanti del mondo. Non c'è alcun “se, ma o forse”, le temperature degli oceani durante questi eventi di sbiancamento, incluso l'evento che si sta verificando proprio ora, non hanno precedenti negli ultimi quattro secoli. La Grande Barriera Corallina rischia la catastrofe se non si affronta immediatamente il cambiamento climatico antropogenico. Gli stessi coralli che hanno vissuto per centinaia di anni e che ci hanno fornito i dati per il nostro studio sono a loro volta seriamente minacciati. La nostra analisi del modello climatico conferma che l'influenza umana sul sistema climatico è responsabile del rapido riscaldamento degli ultimi decenni. Senza un intervento urgente, la nostra iconica Grande Barriera Corallina rischia di sbiancarsi quasi ogni anno a causa di queste elevate temperature oceaniche. Sono in gioco l'integrità ecologica della Barriera Corallina e il suo straordinario valore universale. Abbiamo molte delle soluzioni chiave per invertire la tendenza al cambiamento climatico. Quel di cui abbiamo bisogno è un cambiamento radicale nel livello di azioni coordinate a livello nazionale e internazionale per la transizione verso il net zero. Ci auguriamo che il nostro studio fornisca ai decisori politici maggiori prove per perseguire tagli più profondi delle emissioni di gas serra a livello internazionale».