
Sviluppo sostenibile, Velo: «L’Italia lavora a livello nazionale e internazionale» (VIDEO)

Intervenendo all’High-level Political Forum on Sustainable Development (HLPF) Onu in corso a New York per analizzare il progresso e le sfide legati all’attuazione dell’Agenda 2030, la sottosegretario all’ambiente Silvia Velo ha detto che «Molte delle crisi di sicurezza hanno una componente di crisi climatica, di disastri ambientali. E’ con questa consapevolezza che l’Italia guarda ai prossimi incarichi nel G7 e nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la volontà di caratterizzare il proprio impegno declinando il tema sicurezza sui temi ambientali».
Focsiv – Volontari nel mondo, spiega che l’HLPF è «la piattaforma centrale delle Nazioni Unite ideata con l’obiettivo di seguire ed esaminare i progressi compiuti a livello nazionale ed internazionale per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. l Forum di Luglio è il primo successivo all’adozione dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e costituisce un’occasione fondamentale per i governi mondiali di delineare le modalità attraverso cui il Forum debba svolgere il proprio ruolo chiave nel monitoraggio delle politiche per il perseguimento dello sviluppo sostenibile».
Come concordato nell’Agenda 2030, il mandato del HLPF è quello di: fornire leadership politica, orientamenti e raccomandazioni in merito all’attuazione dell’ Agenda 2030; tenere traccia dei progressi sugli SDGs; incentivare politiche basate su evidenze scientifiche ed esperienze nazionali; affrontare le questioni nuove ed emergenti.
Intervistata da Onuitalia, la Velo ha evidenziato che «L’Italia sta lavorando sia sul fronte nazionale che internazionale» e ha sottolineato che nel periodo 2017 -2018 il nostro Paese raddoppierà e triplicherà i fondi per la cooperazione internazionale, confermando l’impegno in «Progetti importanti di cooperazione già storici. Primo fra tutti il progetto di cooperazione con i Sids, le isole del Pacifico, con cui lavoriamo su progetti relativi a energie rinnovabili, alla mitigazione e riduzione del rischio dei cambiamenti climatici. Questi sono i Paesi più esposti essendo isole piccole e basse sul livello del mare. Lo stesso tipo di cooperazione lo abbiamo esteso nello scorso anno ad alcuni Paesi caraibici e africani».
La sottosegretario ha aggiunto che, altre ai progetti di protezione ambientale, per le rinnovabili e la lotta al cambiamento climatico, l’Italia sta «allargando l’ambito di intervento al tema della protezione del mare e degli oceani, di cui siamo esperti». Onuitalia evidenzia che «Tra le iniziative in questo senso, oltre agli eventi al Palazzo di Vetro che vanno dalla presentazione delle migliori tecnologie italiane per la salute dei mari alla mostra fotografica sul “polmone blu del mondo”, l’Italia ha lanciato con l’Ocean Sanctuary Alliance l’iniziativa 10X20, volta a promuovere la protezione di almeno il 10% delle zone costiere e marine entro il 2020. L’appuntamento ha raccolto a Roma dal 7 al 9 marzo, 20 scienziati di fama internazionale e diplomatici provenienti da oltre 30 paesi per discutere di come attuare questo “sottobiettivo” del GOal 5 dell’Agenda 2030».
Nel suo intervento all’High-level Political Forum on Sustainable Development, la VElo ha anche «sottolineato il nostro punto di vista nei confronti dei migranti che arrivano dal Mediterraneo, spingendo per la risoluzione delle cause alla base della migrazione e quindi per la promozione di stabilità nei Paesi di origine».
