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Cmcc, il successo delle politiche ambientali è una questione di fiducia

Terranova: «Sebbene obiettivi climatici ambiziosi siano una necessità per una transizione di successo, possono ritorcersi contro se i decisori politici in parte non li rispettano»
 |  Crisi climatica e adattamento

Il nuovo studio Believe me when I say green! Heterogeneous expectations and climate policy uncertainty, elaborato dai ricercatori del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), mostra come la credibilità degli annunci di politiche ambientali, tra cui gli obiettivi di emissione in relazione alla crisi climatica, influenzi la transizione verso un’economia verde.

Con l’aumento della pressione internazionale per la decarbonizzazione, siamo abituati ad annunci ambiziosi di mitigazione senza una chiara idea su come verranno raggiunti. La domanda è: quanto è dannosa questa discrepanza e come influisce sulle decisioni di investimento e sul comportamento delle aziende?

«Sebbene obiettivi climatici ambiziosi siano una necessità per una transizione di successo, possono ritorcersi contro se i decisori politici in parte non li rispettano – spiega Roberta Terranova, co-autrice dello studio – È essenziale che i decisori politici bilancino l’ambizione con l’impegno per guidare efficacemente la transizione verde».

Lo studio rivela che la transizione verso un’economia verde viene ostacolata non solo da politiche climatiche poco ambiziose, ma anche dal mancato raggiungimento di quelle ambiziose. Infatti, quando i decisori politici fissano obiettivi elevati ma non si impegnano a raggiungerli, creano un ciclo di perdita di credibilità e aumentano i rischi di transizione.

È quanto sta accadendo in Italia, secondo un recente rapporto messo in campo dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS): nel nostro Paese infatti avanza lo scetticismo dei cittadini sulla reale volontà di concretizzare un modello di sviluppo sostenibile da parte di Governo e imprese, anche a causa di un’eccessiva enfasi degli stessi «sui propositi e le promesse di azioni future a fronte di risultati limitati, cioè della percezione di un crescente greenwashing».

Identificare politiche climatiche ottimali è essenziale, ma è altrettanto importante garantire che queste politiche siano credibili.

«Questo studio – conclude Terranova – modella realisticamente le risposte delle aziende alle politiche climatiche, considerando la loro razionalità limitata e le aspettative eterogenee. Incorporando questi aspetti, possiamo valutare l’importanza della credibilità delle politiche nel raggiungimento di un’azione climatica efficace».

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.