In provincia di Grosseto un progetto innovativo per conservare e salvaguardare le dune costiere
Ha perso il via il progetto “Ecosistema Duna” di Legambiente Festambiente APS, sostenuto dai fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha l'obiettivo di «Valorizzare e riqualificare il fragile sistema dunale della provincia di Grosseto».
il Cigno Verde spiega che «L’azione mira a proteggere uno degli ecosistemi più vulnerabili e minacciati al mondo: le dune costiere. Le spiagge e le dune, spesso collegate a zone umide retrodunali, sono ecosistemi dinamici ma estremamente fragili, costantemente sotto la minaccia dell'antropizzazione e della frammentazione. Per conciliare la protezione ambientale e lo sviluppo turistico sostenibile, il progetto prevede sia il ripristino delle aree degradate che una gestione integrata delle aree interessate».
Focus del progetto l'Osservatorio della Duna, un'iniziativa tecnico-scientifica di monitoraggio ambientale che, in collaborazione con enti pubblici, di ricerca e associazioni locali, monitorerà circa 20 km di fascia dunale.
Obiettivo principale del progetto è la salvaguardia e il consolidamento delle dune e delle pinete per mitigare il rischio di erosione costiera e mantenere alti livelli di biodiversità. La valorizzazione delle dune passerà attraverso il coinvolgimento del pubblico, con un'attenzione particolare agli studenti, turisti e operatori turistici. Il progetto riconosce inoltre il ruolo strategico delle dune costiere come "bacini di biodiversità" essenziali per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti. Tra i beneficiari del progetto figurano enti locali, associazioni di volontariato, categorie economiche, studenti delle scuole secondarie e operatori balneari. Tutti saranno coinvolti in una rete di collaborazione per la protezione e valorizzazione del sistema dunale.
Legambiente spiega ancora che «6 aree particolarmente degradate saranno oggetto di interventi di riqualificazione attraverso la piantumazione di piante endemiche, migliorando la stabilità e la qualità ecosistemica della zona. Inoltre, sarà creata una Banca del Germoplasma della Duna raccogliendo semi di piante pioniere. Pilastro del progetto anche la formazione e la sensibilizzazione delle giovani generazioni. Le scuole saranno coinvolte in attività didattiche sia in classe che sul campo, con il monitoraggio e il ripristino ambientale delle aree pilota. Un impegno educativo che mira a diffondere una cultura del rispetto dell'ambiente, fondamentale per la protezione a lungo termine delle dune costiere. Cruciale sarà altresì la cooperazione con gli enti locali e gli operatori balneari. Attraverso workshop e campagne di sensibilizzazione, il progetto mira a creare una gestione integrata della costa. Saranno organizzati laboratori didattici per bambini presso gli stabilimenti balneari, eventi sul litorale per promuovere attività compatibili con l'ambiente e un concorso fotografico sul tema "Duna e Biodiversità", le cui migliori foto saranno esposte nell’edizione 2025 di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente che ogni anno in estate trova casa a Rispescia (GR), alle porte del Parco della Maremma».
Già in calendario i primi appuntamenti di animazione. Si tratta di laboratori didattici con osservazione delle dune e attività a tema, rivolti a bambini, ragazzi e alle loro famiglie realizzati in collaborazione con alcuni stabilimenti balneari che hanno accolto il progetto. Ecco le date: Lunedì 15 luglio Bagno Moby Dick – Marina di Grosseto; Mercoledì 31 luglio Bagno Moreno – Marina di Grosseto; Venerdì 9 agosto Bagno la Lanterna – Marina di Grosseto; Domenica 11 agosto Camping Sans Souci – Castiglione della Pescaia. Le attività sono gratuite e aperte a tutti.
Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, conclude: «Siamo felici di dare il via alle azioni del progetto Ecosistema Duna, un'iniziativa cruciale per la protezione e la valorizzazione di uno degli ecosistemi più fragili e preziosi del nostro territorio. Le dune costiere non sono solo una barriera naturale contro l'erosione e l'ingressione del cuneo salino, ma rappresentano anche un vero e proprio bacino di biodiversità. Con questo progetto, intendiamo non solo ripristinare le aree degradate, ma anche sensibilizzare e coinvolgere le comunità locali, gli studenti e gli operatori turistici. La cooperazione tra tutti questi attori è essenziale per garantire la sostenibilità a lungo termine delle nostre coste. Attraverso attività di monitoraggio, educazione ambientale e gestione integrata, vogliamo creare un modello virtuoso di tutela ambientale che possa essere replicato anche in altre aree del Paese. Invitiamo tutti a partecipare attivamente, perché solo insieme possiamo proteggere e valorizzare il nostro straordinario patrimonio naturale».