Le foreste di mangrovie sono le campionesse climatiche, anche quelle piantate dall'uomo
Le foreste di mangrovie sono un vero e proprio tesoro climatico: immagazzinano più carbonio per ettaro di qualsiasi altro habitat naturale. Eppure negli ultimi 50 anni è scomparso circa il 35% delle foreste di mangrovie del mondo a causa del disboscamento, dello sviluppo agricolo urbano e delle tempeste estreme causate dal cambiamento climatico.
Ma lo studio “Four decades of data indicate that planted mangroves stored up to 75% of the carbon stocks found in intact mature stands”, pubblicato su Science Advances da un team internazionale di 24 ricercatori guidato da Carine Bourgeois dell’Institute of Pacific Islands Forestry, della Pacific Southwest Research Station dell’USDA Forest Service, evidenzia che almeno una parte di quel tesoro climatico e ambientale può essere recuperato e rivela che le foreste di mangrovie piantate dall'uomo possono contenere fino a tre quarti del carbonio presente nelle foreste di mangrovie naturali.
I risultati dello studio suggeriscono che le campagne per ripristinare le foreste di mangrovie potrebbero mantenere almeno alcune delle loro promesse. Ma i ricercatori invitano alla cautela perché «Anche dopo 40 anni, le foreste di mangrovie ripiantate non riescono ancora a eguagliare la capacità di carbonio di quelle naturali».
Piantare mangrovie è diventato uno dei modi in cui ambientalisti e governi affrontano le molteplici sfide che il riscaldamento globale ponr agli ambienti costieri e alla biodiversità: le mangrovie prosperano nelle acque salmastre, agiscono come barriere antitempesta, difendono la terra dall’erosine profocata da onde sempre più tempestose e le loro radici intrappolano enormi quantità di sedimenti e detriti, creando ecosistemi vibranti e che stoccano grandi quantità di carbonio.
Ma mentre in tutti i tropici si ripiantano i mangrovieti scomparsi, si sa poco su quanto carbonio questi progetti di ripristino aiutino a catturare. Finora, alcune ricerche stimavano che i mangrovieti appena piantati possono raggiungere i livelli di carbonio delle foreste vergini in appena 20 anni, mentre per altri studi ci vorrebbe un secolo o più.
Capire quanto carbonio assorbono e stoccano davvero le mangrovie piantate aiuterebbe a fare una serie di calcoli importanti, come quanti crediti di carbonio potrebbero essere venduti da un progetto di riforestazione delle mangrovie, o quanto conteggiare per gli impegni di un paese ai sensi dell'Accordo di Parigi del 2015.
Il team di scienziati di università e agenzie governative Usa, africani, europei e asiatici ha esaminato attentamente i dati raccolti in oltre 1.200 mangrovieti, alcuni naturali e altri ripristinati o piantati per la prima volta. Le performance di queste piantagioni forestali sono state monitorate per ben 40 anni. Alla fine è emerso un modello comune: nelle aree appena piantate, il carbonio catturato è aumentato vertiginosamente nei primi 20 anni, fino a che le radici delle mangrovie hanno trattenuto il 70% del carbonio e le foglie e tronchi il 63% rispetto ai livelli dei mangrovieti naturali. Nei successivi 20 anni, la crescita ha rallentato in modo significativo, salendo fino al 73% del carbonio sottoterra e al 71% sopraterra.
Sebbene avesse raggiunto il picco anche prima, il carbonio stoccato nel terreno sotto le mangrovie piantate ha seguito un andamento simile, ma era alla metà dei livelli naturali prima che venissero piantati nuovi alberi, poi è balzato a circa il 75% entro 5 anni ed è rimasto sostanzialmente invariato per i successivi 35 anni.
I ricercatori avvertono che è possibile che l’assorbimento di altro carbonio nel terreno avvenga così lentamente che non sia visibile in un arco di tempo di 40 anni.
Nel mondo ci sono oltre 6.600 km2 di habitat nei quali è possibile ripristinare subito le mangrovie e, come fa notare Anthropocene Magazine, «Secondo queste nuove stime, una foresta così grande potrebbe catturare 46 milioni di tonnellate di carbonio in due decenni, senza contare il carbonio intrappolato nel suolo. Ciò equivale più o meno alle emissioni di gas serra in un anno dalle auto nel Regno Unito».
Ma questa performance ambientale e climatica dipende anche dal fatto che le piantagioni di mangrovie attecchiscano davvero e, in molti casi, i tentativi passati di far ricrescere le foreste di mangrovie sono purtroppo falliti, come in Indonesia dove lo tsunami del 2004 aveva spazzato via i mangrovieti e dove quasi tutti i rimboschimenti di mangrovie non sono riusciti. .
Quindi forse la lezione principale da trarre da questa nuovo studio è che, sebbene le mangrovie piantate possono catturare molto carbonio, la soluzione migliore è quella di salvaguardare le foreste di mangrovie create dalla natura.