Israele: il giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato. Temperature record fino a 48,1° C
La guerra di Israele a Gaza e in Cisgiordania ormai tracimata in Libano sta facendo passare sotto silenzio altri gravi problemi di Israele, a partire dal riscaldamento globale che sta colpendo pesantemente tutto il Medio Oriente ma il Servizio Meteorologico Israeliano avverte che «Il giugno 2024 è stato estremamente caldo in Israele e si classifica come il giugno più caldo mai registrato. La temperatura media giornaliera è stata di 3 - 4° C superiore alla media (1991-2020), rendendolo il giugno più caldo nella serie nazionale di misurazioni della temperatura dal 1950. È stata più di 1° C più caldo rispetto al precedente record stabilito nel 2016 e oltre. di 2° C in più rispetto all’anno più caldo più prossimo, il 2012».
Giugno è stato il mese più caldo di sempre anche nelle stazioni meteorologiche pi vecchie di Israele, come Gerusalemme, Be'er Sheva e Beit Jimal, dove le misurazioni vengono effettuate da 100 anni o più.
Inoltre, il Servizio Meteorologico Israeliano, fa notare che «Giugno 2024 è stato insolitamente caldo rispetto a tutti i mesi estivi (da giugno a settembre): in media a livello nazionale ci sono stati solo cinque mesi estivi negli ultimi 75 anni che sono stati simili o più caldi di esso (agosto 2010, agosto 2015, luglio 2017, settembre 2020 e agosto 2021). Nel corso del mese di giugno 2024 si sono verificate diverse ondate di caldo, due di queste (2-3 giugno e 13-15 giugno) hanno avuto temperature eccezionali: 44 - 47° C nella Valle del Giordano e nell'Arava (sud di Israele), 42 - 44° C nelle Valli Settentrionali e 37 - 39° C nelle zone montane (Gerusalemme). I record assoluti di temperatura massima giornaliera sono stati battuti in diverse stazioni, tra cui Gilgal (Valle del Giordano), che ha misurato 48,1° C il 3 giugno e il 15 giugno, battendo il record di giugno di 47,5° C stabilito nel 2002».
Intanto. la segretaria generale della World meteorological organization, Celeste Saulo, ha commentato gli ultimi dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) che «Evidenziano purtroppo che supereremo il livello di 1,5 ° C su base temporanea con frequenza crescente, su base mensile. Tuttavia, è importante sottolineare che le violazioni temporanee non significano che l'obiettivo di 1,5° C sia perso in modo permanente perché questo si riferisce al riscaldamento a lungo termine di almeno due decenni»
In base all'Accordo di Parigi , i Paesi hanno concordato di mantenere la temperatura media globale della superficie a lungo termine ben al di sotto dei 2° C rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5° C entro la fine di questo secolo. La comunità scientifica ha ripetutamente avvertito che un riscaldamento di oltre 1,5°C rischia di scatenare impatti molto più gravi sui cambiamenti climatici e condizioni meteorologiche estreme e ogni frazione di grado di riscaldamento è importante.
La Saulo ha concluso: «Giugno ha visto ondate di calore diffuse e prolungate in molti Paesi, con impatti importanti su tutti gli aspetti della vita delle persone. Questo è accaduto anche prima del tradizionale picco dell'estate dell'emisfero settentrionale, che senza dubbio vedrà un caldo più estremo. Le temperature record della superficie del mare sono motivo di grande preoccupazione per gli ecosistemi marini vitali e forniscono anche energia per sovraccaricare i cicloni tropicali, come abbiamo visto con l'uragano Beryl».