
Cambiamenti climatici, a Ginevra primo accordo sul testo per la Conferenza Unfccc di Parigi

I Climate Change Talks, ai quali hanno partecipato rappresentanti di 194 Paesi, hanno raggiunto a Ginevra un accordo sul testo negoziale che verrà discusso alla Conferenza delle parti dell’ United Nations Framework on Climate Change (Cop Unfccc) di Parigi a dicembre che, come ricorda l’Onu, dovrebbe entrare in vigore nel 2020. I Climate Change Talks fanno seguito Cop Unfccc di Lima del 2014 che aveva approvato il testo negoziale “Appello di Lima”.
La segretaria esecutiva dell’Unfcccc, Christiana Figueres, ha detto: «Sono estremamente incoraggiata dallo spirito costruttivo e dalla velocità con i quali i negoziatori hanno lavorato durante la settimana scorsa. Qui abbiamo ottenuto un testo negoziale ufficiale, che contiene le osservazioni e le preoccupazioni di tutti i Paesi. Il brogliaccio di Lima si è trasformato in un testo negoziale e gode della piena condivisione di tutti Paesi».
Nel testo approvato a Ginevra si ritrovano infatti i contenuti del nuovo accordo, comprese le questioni dell’adattamento e dell’attenuazione dei cambiamenti climatici e del finanziamento, del trasferimento di tecnologia e del rafforzamento delle capacità dei paesi emergenti e in via di sviluppo.
La Figueres ha sottolineato che «"Il testo è stato realizzato in piena trasparenza. Ciò significa che anche se è diventato più lungo, ora i Paesi sono pienamente consapevoli delle reciproche posizioni ».
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La Figueres ha tenuto a sottolineare che «Questo soddisfa il calendario internazionale concordato per arrivare ad un possibile trattato perché avverte le capitali del fatto che a Parigi potrebbe essere adottata uno strumento giuridico. Però non scolpisce questa possibilità sulla pietra, apre solo la porta a questa possibilità. Per quanto riguarda la natura giuridica dell’accordo, questo sarà chiarito solo più tardi nel corso dell'anno».
Intanto si pensa già alla fase successiva,: quella dei negoziati per un vero e proprio accordo e, come spiega l’Unfccc in un comunicato, «Il passo successivo per i negoziatori è quello di restringere le opzioni e raggiungere il consenso sul contenuto. Il lavoro formale ed i negoziati sul testo proseguiranno in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici a Bonn, in giugno, con due ulteriori sessioni formali previste per più tardi nel corso dell'anno, anche in ottobre. Inoltre, le riunioni a livello ministeriale nel corso dell'anno includeranno cambiamenti climatici nei loro ordini del giorno e contribuiranno ad una convergenza sulle scelte politiche fondamentali». Tra questi appuntamenti internazionali ci sono il Major Economies Forum, il Petersburg Climate Dialogue e l’African Ministerial Conference of the Environment insieme ai meeting del G20 e del G20 che dovrebbero fornire un maggior impegno politico per giungere ad un accordo a Parigi.
La Figueres è convinta che «Queste opportunità contribuiranno a garantire che i Paesi abbiano la possibilità di lavorare con gli altri a diversi livelli: quello politico che serve ora è l'integrazione verticale in modo che il punto di vista di Capi di stato, anche attraverso ministri e negoziatori, rifletta in maniera perfetta e coerente una visione, un terreno comune e, infine, un successo a dicembre».
