Skip to main content

Record di incendi in Ucraina: in fumo 965mila ettari, più del doppio di quelli registrati in tutta l’Ue

Uno studio del Joint research centre relativo all’anno 2024 mostra che c’è una chiara correlazione tra il fronte di guerra e il danno da fuoco. A livello comunitario, il Paese più colpito dalle fiamme è stato il Portogallo, critica la situazione anche in Italia
 |  Approfondimenti

Un  nuovo rapporto del Joint research centre (Jrc) sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa 2024 mostra che nel 2024 l'Ucraina ha avuto da questo punto di vista la peggiore stagione mai registrata nel sistema informativo sugli incendi boschivi dell'Ue (Effis).

Secondo le immagini satellitari registrate e inserita nell’indagine, quasi un milione di ettari (965.000 ettari, per la precisione) sono bruciati in Ucraina nel 2024, che è più del doppio dell'area bruciata in tutta l'Unione europea durante lo stesso periodo. La maggior parte degli incendi più grandi si è verificata in estate, quando le condizioni meteo erano secche e calde.

La distribuzione spaziale degli incendi corrisponde alla linea del fronte di guerra tra Ucraina e Russia, mostrando l'impatto dell'invasione della Russia sulle foreste ucraine. Gli effetti del conflitto sembrano essere stati peggiori nel 2024 rispetto alle precedenti stagioni degli incendi dall'inizio della guerra.

Allargando lo sguardo sull’intero continente europeo, lo studio Jrc evidenzia anche che il 2024 è stato l'anno peggiore per gli incendi boschivi in Portogallo dal 2017, con 147.000 ettari di terra colpiti. Gli incendi peggiori si sono verificati all'inizio della stagione più critica sull'isola di Madeira. Poi, intorno a metà settembre, un certo numero di grandi incendi sono scoppiati contemporaneamente sulla terraferma. Oltre 110.000 ettari sono bruciati in una sola settimana, circa un quarto dell'area totale bruciata nell'Ue nella stagione 2024.

Una visione più ampia mostra che il 2024 è stato un anno abbastanza nella media da questo punto di vista, con lievi impatti in tutta l'Ue, grazie in parte alle precipitazioni intermittenti durante l'estate. I buoni livelli di umidità nella vegetazione hanno ridotto le condizioni di pericolo di incendio, limitando il numero di accensioni di fuoco e prevenendo la diffusione delle fiamme.

In totale, gli incendi hanno bruciato quasi 1,9 milioni di ettari in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Dopo l'Ucraina e il Portogallo, le più grandi aree bruciate erano in Turchia, Macedonia del Nord e anche Italia.

Tra l’altro, circa 147.609 ettari di terra bruciata nell'Ue erano aree protette, comprese quelle che fanno parte di Natura 2000, la rete di aree protette che coprono le specie e gli habitat più preziosi e minacciati d'Europa. Ciò corrisponde a circa il 70% dell'importo registrato nel 2023 e meno della metà del totale del 2022. Portogallo, Bulgaria e Spagna rappresentavano quasi il 60% dell'area totale bruciata in queste aree protette.

Il sistema di informazione sugli incendi boschivi dell'Ue (Effis) ha monitorato e mappato tempestivamente quasi 1,9 milioni di ettari bruciati in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Il meccanismo di protezione civile dell'Ue ha svolto un ruolo importante nella lotta a molti di questi incendi, fornendo mappe Copernicus derivate da satelliti in tempo reale per delineare le aree colpite e valutare i danni.

Quando si verifica un disastro come un incendio, qualsiasi paese al mondo può richiedere assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell'Ue. L'assistenza sotto forma di aerei antincendio, elicotteri, attrezzature e squadre viene quindi inviata in modo coordinato, rapido ed efficace, mostrando l’importanza della solidarietà vigente a livello europeo.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.