
Fiducia negli altri, basse disuguaglianze e connessioni sociali sono i segreti della felicità

Il World Happiness Report 2025 (Whr) mette in evidenza un aspetto spesso trascurato del benessere collettivo: la gentilezza e la condivisione migliorano la vita non solo di chi riceve, ma anche di chi dona. Il Rapporto di quest'anno analizza il legame tra benevolenza e felicità, mostrando come la percezione della generosità altrui influenzi profondamente il nostro stato d’animo.
Uno degli esperimenti più significativi condotti per questa edizione ha testato la fiducia negli estranei attraverso la perdita deliberata di portafogli. I risultati hanno sorpreso gli stessi ricercatori: il numero di portafogli restituiti è stato quasi il doppio rispetto alle previsioni. Questo dimostra che le persone sono molto più oneste e altruiste di quanto si creda. Ma la discrepanza tra la realtà e la percezione comune della società come individualista ha un impatto negativo sulla felicità.
Lo studio ha anche messo in evidenza un atteggiamento di eccessivo pessimismo diffuso: la realtà della gentilezza quotidiana supera di gran lunga le percezioni negative della società.
La classifica sulla felicità
Come negli ultimi otto anni, la Finlandia è stata confermata il Paese più felice al mondo, con un punteggio medio di 7,736 su 10. Sorprende invece l'ingresso di Costa Rica e Messico nella top ten. Al contrario, Regno Unito e Stati Uniti hanno registrato un calo, scendendo rispettivamente al 23esimo e 24esimo posto. Ancora più indietro Francia (33esima), Spagna (38esima) e Italia (40esima).
I risultati dello studio si basano sui dati del sondaggio mondiale, condotto dalla società Gallup e curato dal Wellbeing research centre dell'Università di Oxford. La classifica finale tiene conto di una media triennale calcolata sui punteggi di autovalutazione della felicità. Le interviste hanno coinvolto migliaia di persone a cui è stato chiesto di valutare la propria vita - su una scala da 0 a 10 – sotto diversi aspetti come il reddito disponibile, la libertà di scelta, le opportunità nel corso della vita, il supporto sociale e la percezione della corruzione.
In generale, negli ultimi 15 anni la disuguaglianza della felicità all'interno dei singoli Paesi è aumentata, mentre la disuguaglianza della felicità a livello internazionale è rimasta pressoché costante.
Fiducia, connessioni sociali e abitudini quotidiane
Oltre alla classifica dei Paesi più felici, il Whr 2025 ha individuato alcuni fattori chiave che influenzano il benessere. Per esempio, la fiducia negli altri gioca un ruolo cruciale nella distribuzione della felicità: nei Paesi dove la benevolenza è diffusa il benessere è più equamente distribuito e le disuguaglianze emotive sono ridotte.
La pandemia di Covid-19 ha inaspettatamente rafforzato la solidarietà in tutto il mondo. Sebbene tra il 2023 e il 2024 si sia registrato un leggero calo, gli atti di generosità restano circa il 10% superiori rispetto ai livelli pre-pandemia, confermando che nei momenti di crisi le persone rispondono con maggiore empatia.
Il Rapporto sottolinea inoltre che donare non è solo un beneficio per chi riceve, ma anche per chi pratica la generosità. Affinché questo effetto sia significativo, la motivazione deve essere genuina, l’atto deve essere spontaneo e deve avere un impatto tangibile sulla vita del destinatario.
La condivisione quotidiana ha effetti diretti sul benessere, come dimostra la correlazione tra la frequenza dei pasti in compagnia e la felicità percepita: in sostanza chi mangia spesso con altri si dichiara più soddisfatto della propria vita, indipendentemente dalla grandezza del nucleo familiare. Il contrario di ciò che accade in alcuni Paesi, come negli Stati Uniti, dove la crescente abitudine di mangiare da soli è tra i fattori legati alla riduzione del benessere.
Famiglia è felicità, ma giovani sempre più soli
Anche la struttura familiare è un elemento determinante. I Paesi dell’America Latina, dove i legami familiari sono più forti e le abitazioni più affollate, mostrano livelli di benessere superiori. La felicità aumenta con il numero di conviventi fino a quattro persone, ma in nuclei più numerosi si osserva un’inversione di tendenza.
Un aspetto particolarmente allarmante riguarda la crescente solitudine tra i giovani. Nel 2023, il 19% degli adulti sotto i trent’anni ha dichiarato di non avere nessuno su cui contare, con un aumento del 39% rispetto al 2006.
C’è poi un altro aspetto sottovalutato. Si tratta della disperazione che in alcuni casi porta a suicidi o a dipendenze fatali. Fortunatamente, in molti Paesi questi fenomeni sono in calo, sebbene Stati Uniti e Corea del Sud restino eccezioni preoccupanti. Il Rapporto evidenzia come il tasso di queste morti sia più basso nei Paesi in cui un maggior numero di persone dona, fa volontariato o aiuta gli estranei.
Molti giovani adulti sottovalutano poi l'empatia dei loro coetanei, il che li porta a evitare di relazionarsi con gli altri e a lasciarsi sfuggire l'opportunità di instaurare relazioni significative. Ci sono però interventi che possono colmare questo "gap di percezione dell'empatia" basato sull’informazione e la comunicazione. Gli studenti universitari che sono stati esposti a questi interventi hanno infatti dimostrato di essere più propensi a creare nuove connessioni e costruire reti sociali più ampie.
Inoltre, il Report affronta la questione della “donazione efficace”. Per ottenere il massimo impatto, è fondamentale destinare risorse a cause che generano il maggiore benessere per ogni euro investito. Tra le soluzioni più efficaci emergono gli interventi per la salute mentale, che si rivelano particolarmente incisivi anche nei Paesi a basso reddito.
Politica: il legame sottovalutato
Infine, la benevolenza ha anche un forte impatto sulla politica. Secondo il Whr nelle società più scontente è più facile che emerga una guida politica con posizioni demagogiche, tanto a destra quanto a sinistra. In sostanza, il fenomeno del populismo è fortemente legato all’infelicità. Tuttavia, la direzione che il populismo prende dipende dal livello di fiducia sociale: chi ha fiducia negli altri tende a orientarsi a sinistra, mentre chi diffida della società si sposta verso destra. Un fattore che spiega l'aumento della polarizzazione politica e dei voti contro "il sistema" riscontrato sia in Europa e sia negli Stati Uniti.
