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In Italia aumenta l’occupazione ma siamo ultimi tra i Paesi Ue: 62,2%, 8,7 punti in meno della media comunitaria

Le poche e flebili luci e le molte e spesse ombre che emergono dagli ultimi dati Istat ed Eurostat. Il divario con l’Europa a 27 soprattutto per il lavoro giovanile e per quello femminile
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Alcuni segnali erano già arrivati nei mesi scorsi, e ora incrociando dati dell’Istat e dell’Eurosatat si conferma un trend fatto di poche e flebili luci e di molte e spesse ombre. I primi dati su cui riflettere arrivano dall’aggiornamento Istat sul mercato del lavoro: nel quarto trimestre 2024 il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni cala di 0,1 punti rispetto al terzo trimestre e aumenta di 0,2 punti rispetto stesso periodo del 2023 attestandosi al 62,2%, ma nonostante la crescita tendenziale aumenta il divario nel confronto con la media dell’Unione europea: 8,7 punti dagli 8,6 del quarto trimestre 2023. Ma è soprattutto leggendo le ultime tabelle pubblicate da Eurostat che emergono le ombre, perché da questi dati risulta che l’Italia è ultima tra i 27 Paesi Ue per tasso di occupazione. Non solo. Il divario per le donne è ancora più ampio, con il tasso di occupazione che in Italia è al 53,1% e nell’Ue a 27 in media al 66,3% con 13,2 punti di distacco, in aumento dai 12,8 punti del quarto trimestre 2023. Per gli uomini la distanza nel tasso di occupazione con l’Europa si è invece ridotta a 4,1 punti dai 4,3 del quarto trimestre 2023, ma rimane un rapporto che vede l’87,5% al lavoro in Ue e l’84,4% in Italia. 

Va male soprattutto l’occupazione tra i più giovani. Per i maschi l’occupazione tra i 15 e i 24 anni è al 36,9% in media nell'Ue e al 23,6% in Italia. Il divario sale se si considerano uomini e donne. L’occupazione complessiva nella fascia più giovane è al 34,8% in Europa e al 19,2% in Italia, in calo di oltre un punto percentuale sul quarto trimestre 2023, con un divario con l’Ue che sale a 15,6 punti. Ma per le donne anche nella fascia 25-54 anni le cose non vanno bene, considerando che l’occupazione femminile da noi è del 64,6% contro il 77,8% della media Ue. 

Guardando poi al tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni, quello totale è al 62,2%, ma deriva dalla media tra il 71,3% degli uomini e il 53,1% delle donne, con un divario in peggioramento di 18,2 punti dai 17,7 dell’ultimo trimestre 2023. E le donne nel nostro Paese sono penalizzate soprattutto nella fascia anagrafica centrale, quella nella quale devono conciliare famiglia e lavoro, spesso in assenza di adeguate strutture come i nidi o la scuola a tempo pieno. Se la distanza con la media europea per tasso di occupazione nella fascia 55-64 anni per le donne è di 10,6 punti (49,2% in Italia, 59,8 medio in Ue) il divario è invece di 13,2 punti tra i 25 e i 54 anni (64,6% in Italia, 77,8% in Ue). Il divario per le donne sale a 18 punti tra i 15 e i 24 anni (32,5% medio in Ue, 14,5% in Italia).

In questo quadro anche i dati Istat si comprendono meglio nella loro portata, e del resto si legge nel report dell’Istituto che «nel quarto trimestre 2024 rallenta la crescita tendenziale del numero di occupati (+170 mila, +0,7% in un anno), la cui stima si attesta a 23 milioni 980 mila unità; il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 62,3% (+0,2 punti rispetto al quarto trimestre 2023) con un aumento che interessa soltanto gli uomini, le regioni del Centro e del Mezzogiorno e gli individui con almeno 35 anni di età». Non solo. Come fa notare Francesco Seghezzi, presidente di Adapt, Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, questi ultimi dati sull’occupazione sono molto interessanti soprattutto rispetto all’andamento per fascia d’età: «Nell’ultimo trimestre del 2024, infatti, il grosso della crescita occupazionale si concentra quasi solo tra gli over 50 ed ormai questa dinamica avviene da diversi trimestri. Una conferma che le riforme delle pensioni siano il principale driver della crescita dell’occupazione? Con quali conseguenze?»

Redazione Greenreport

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