In Uruguay rivince la sinistra del Frente Amplio. La destra torna all’opposizione
Yamandu Orsi del Frente Amplio è il nuovo presidente dell’Uruguay e Carolina Cosse è la sua vicepresidente: la Corte Electoral ha confermato la vittoria al secondo turno dei candidati della sinistra con il 51,77% dei voti, e il candidato del Partido Nacional, Álvaro Delgado (48.23%), ha ammesso la sconfitta in elezioni che hanno visto una partecipazione altissima già al primo turno che ha eletto anche i parlamentari: 89,6%.
Con la vittoria elettorale di Orsi, la sinistra del Frente Amplio tornerà alla presidenza dell'Uruguay che aveva perso nel 2020 dopo aver governato per 15 anni consecutivi.
Di fronte a un’enorme folla festante a Montevideo, Orsi ha detto: «Sarò il presidente della crescita nazionale, il presidente di un Paese che avanza. Abbracciamo con forza l'idea che l'Uruguay è uno solo»
Il Frente Amplio ha commentato: «Tornerà l’allegria per la maggioranza. Salud, pueblo uruguayo.
Yamandú Orsi presidente. Festeggiate uruguaiani, festeggiate che la vittoria è vostra. Il presidente è Yamandu!». E Per le strade è stato visto ballare anche l’anziano e popolarissimo ex presidente Pepe Mujica.
La vicepresidente eletta è stata la primo a parlare alla folla dei militanti e degli elettori del Frente Amplio , e ha esordito cantando "Tabaré, Tabaré" in memoria dell'ex presidente Tabaré Vázquez: «Il mio cuore viene scoppia. Avete i nostri cuori» e dopo aver ringraziato anche gli uruguaiani che hanno votato per la destra ha promesso: «Oggi inizia il cammino verso il futuro dell'Uruguay, il cammino verso la speranza».
Nelle elezioni hanno pesato molto anche i cambiamenti climatici, con la grande siccità che ha colpito l’Uruguay, l’Argentina, il Paraguay e il Brasile e che ha causato una estesa e perdurante carenza idrica che il governo di destra ha affrontato male e in ritardo.
Poi il 57enne Orsi ha tenuto il suo primo discorso da presidente eletto e ha detto: «Molte grazie a coloro che hanno reso la militanza politica un esempio a livello regionale e continentale» e, dopo aver ricordato gli ex presidenti Tabaré Vázquez e José Mujica e i leader della sinistra uruguaya Danilo Astori, Mariano Arna, Lucía Topolansky e Marcos Carámbula , ha detto al suo popolo: «Dobbiamo capire che c'è un'altra parte del nostro popolo che, come noi qualche tempo fa, oggi ha un sentimento diverso. Queste persone dovranno aiutarci anche a costruire un Paese migliore, abbiamo bisogno anche di loro. Il messaggio non può essere altro che continuare ad abbracciare le bandiere, le idee, perché dal dibattito delle idee si costruisce un Paese migliore e, soprattutto, una Repubblica democratica con un futuro. Sarò il presidente che invita al dialogo. Sarò il presidente che costruirà una società e un Paese più integrati, dove nessuno sarà mai lasciato indietro dal punto di vista economico, sociale e politico».
E da destra lo sconfitto Delgado ha risposto «Gli uruguaiani hanno definito chi eserciterà la presidenza della Repubblica e io voglio mandare da qui, con tutta questa coalizione di Governo, un grande abbraccio e saluti a Yamandú Orsui e al Frente Amplio».
Il giuramento di Orsi e Cosse è previsto per il primo marzo 2025. Dopo essersi congratulato con il presidente eletto, l'attuale presidente, Luis Lacalle Pou, si è messo ai suoi ordini per iniziare la transizione da un governo di destra a un nuovo governo di sinistra.
Durante l'ultima dittatura fascista uruguaiana (1973-1985), il giovane Yamandú Orsi fu attratto da figure come Che Guevara, che lo portarono a interessarsi alla politica, con grande dispiacere dei suoi genitori.
Dopo la caduta della dittatura, Orsi divenne un militante di sinistra e nel 1989 aderì al Movimiento de Participación Popular (MPP) fondato dall'ex guerrigliero e prigioniero politico Montoneros “Pepe” Mujica che oggi è la forza principale del Frente Amplio.
Dopo essersi laureato nel 1991 Orsi ha insegnato storia nei licei di paesi e piccole città fino al 2005, quando iniziò la sua carriera di amministratore pubblico a Canelones, una cittadina di 15.000 abitanti, dove è stato eletto sindaco nel 2015, incarico dal quale si è dimesso il primo marzo di quest’anno per candidarsi alla presidenza della Repubblica.